FDC – 1

Questo potrebbe diventare presto un intervento senza senso.
Spesso lo diventano interventi su cui c’ho pensato per giorni, e c’ho pure fatto uno schemino per non divergere. C’ho voglia di scrivere, perchè anche se non accade nulla di significante la mia testa gira a mille. Soprattutto quando finisco – la sera – di studiare, di studiare la presunzione di uomini che chiaramente non hanno avuto un granchè da fare nella loro vita ( leggesi equazioni di Newton, frigoriferi di Sir Clausius e stufe di Lord kelvin n.d.r ).
Potrebbe pure tutto ridursi a una serie di citazioni di canzoni, che attenuano – più che mai adesso – il flusso dei miei pensieri.
aivostripostiprontipartenzaVIA.
Pensavo a quale fosse il modo migliore per aumentare le visite a questo spazio (uno degl’interventi futuri sarà un’analessi con tema principale “questo blog” ), e sono giunto alla conclusione che il modo migliore “per riempirmi la posta elettronica di commenti di gente ignota” sarebbe, semplicemente, non parlare più di sè stessi.

“Agli scrittori piace solo la puzza dei propri stronzi” [Henry Charles Bukowski]

Non siedo sul mio solito letto, è questo mi scombussola tutto: non sono neanche solo in stanza e c’ho pure Vecchioni che m’urla nelle orecchie. Se esce na stronzata prendetevela con Roberto e Giulia, che poveretta pare pure che studi ( mammmmiina, papeeeetttooo buum!).
Siamo in periodo esami, c’è caldo e freddo e siamo a Luglio. E di solito a luglio si sta a poltrire sul divano della Propria casa. Ma mi comunicano dalla regia che sto diventando grande, che un mese di ferie “m’avasta e m’assupeccia“, e che per le lamentele si prega di rivolgersi all’ufficio “Peter Pan è morto, fattene na ragione”.

Me l’ha appena inviato mia madre:

“E adesso so che bisogna alzare le vele e prendere i venti del destino, dovunque spingano la barca. Dare un senso alla vita può condurre a follia, ma una vita senza senso è tortura dell’inquietudine e del vano desidero; è una barca che anela al mare eppure lo teme.”

George Gray
“Antologia di Spoon River”


Sto adesso adesso ascoltando la canzone che ti passerò, ma questa è troppo preziosa per citarla fra le sole virgolette, che non voglio peccare di leggerezza.
Questione di priorità, scusatemi.

Ora che ci penso (sto chiaramente in uno stato di confusione…) se riduco la totalità dell’universo femminile a un quattro elementi circa, bene se voi andrete da queste a chiedere di me…la metà di loro vi dirà che sono un’utilizzatore, e che la misoginia zampilla altissimalevissimapurissima dal mio animo. E – non sapendo se ciò appena sentito sia cosa buona o giusta – i restanti elementi vi diranno che sono solo un peter pan un pò troppo cresciuto, che mi basta poco per prendere i venti del destino

Mi manca un tanto così lo so, eppure continuo a cadere nel burrone che m’ha rubato gli anni migliori. Sono fatto così, sono ancora lì a prendere a testate quel muro e son convinto di distruggerlo: sono fatto così.

C’ho pure pronto il prossimo intervento: il protagonista stavolta sarà un supermercato!
Solo che è un intervento allegro, e non si può scrivere di cose allegre quando a giorni c’hai l’esame più importante dell’anno…e poi devo ancora documentarmi meglio, devo andare in prima linea!
C’ho sonno stop, mi butto sul mio letto preferito; si letto mio adorato, non ti amo più! Ti tradisco col letto della 267 (o la 226 che dir si voglia…sono POLIgamo), si proprio con lui. e comunque non c’ha le sponde larghe, è solo un pò in carne!
E chi dice che le sponde larghe non siano affascinanti -LL ?

Fine FlussoDiCoscienza.

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