Il giorno felice

Ogni giorno tornando da scuola mi fiondavo ad aprire la porta della mia stanza.
E ogni giorno, tornado da scuola, niente era cambiato tutto come il giorno prima.
Questo per intere settimane, forse mesi, non ricordo esattamente.
Quel giorno che, tornando da scuola, mi ero fiondato senza mollare lo zaino dalle spalle e avevo aperto la porta col fiato in gola, quel giorno che trovai la mia nuova scrivania dove prima c’era uno spazio vuoto…quello fu un giorno felice.

Mio padre mi diceva sempre: “Nun puoi aviri tuttu e subbitu”
Qualche giorno fa il mio professore di Elettrotecnica disse: “Nulla è istantaneo, nulla!”

P.S Ho sempre odiato quella frase, perchè oltre alla scrivania io volevo un cagnolino una playstation una bicicletta più grande una bicicletta con le marce un videoregistratore un fratellino un computer le scarpe con le luci le scarpe senza luci …et cetera et cetera…

2 pensieri su “Il giorno felice

  1. Le scarpe con le luci sono fantastiche soprattutto quando si fulmina prima una scarpa dell'altra. Ma che cazzo cammino di più con un piede rispetto ad un altro. Storts docet.
    P.S: Proporrei alla "bull boys" di fare le scarpe con le luci anche per adulti O.o.
    Okok… Scherzavo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.