“Ma è rossooooo…”

ATTENZIONE: Mi sono accorto che ho scritto troppo, ma vi giuro che dalla mia testa mi avevano assicurato che non sarebbe successo mai più. Vi prego di scusarli, fate i turni, e tentate di arrivare alla fine. Oppure mangiatevi na fette di pane e Nutella!

è chiaro: c’ho fame. Devo ingannare in qualche modo il mio stomaco…chessò io sto provando a cercare su google qualcosa che non mi faccia pensare al pollo alla birra della mamma o a delle fette gigaaanti di salame inglese, uhm..sto pure sentendo qualche canzone demenziale, e sto leggendo sul giornale.it. Niente c’ho fame, non passa “e allora scrivo”…è giusto!

In realtà il miglior modo sarebbe prendere il pane – che a chiamarlo così bisogna essere impavidi – e seppellirlo con della mia nutella, che in realtà si chiama bonnut che costa meno e da lo stesso effetto stupefacente. Ma tutto ciò non è raggiungibile dal mio braccio, qui seduto sul mio letto. ed è chiaro che muovendosi si compie un lavoro..io sto studiando ancora la dinamica, quindi non posso azzardarmi a fare cose di mia in-competenza. però è chiaro che c’ho fame, tralasciando le balle del lavoro e dell’energia dell’universo che si conserva (quindi qualcuno dall’altra parte del mondo in questo momento sta mangiando la mia bonnut grrrr!!).
che mondo sarebbe senza bonnut ? e che vita sarebbe senza…uhm..vabbò..senza gli amici ? :D

Io odio avere torto quando voglio avere ragione, questo un pò tutti credo. Il problema rilevante che non hanno “un pò tutti”, è che io sto – tecnicamente – sempre nel torto. E voglio avere sempre ragione. Tranne quando Gino rompe il cazzo, o quando i controllori dell’atm mi dicono che devo dargli 35€ solo perchè non avevo mai notato che da qualche parte ci sta scritto che “si sale solo con un documento di viaggio valido”. O quando passo sulle striscie quando non si può passare perchè un omino davanti a me, pure abbastanza brutto, è colorato di rosso!
In fondo si tratta di convenzioni no ? Quando sali su un coso che fa rumore e che ti porta dove vuoi devi avere un biglietto figo da mostrare a gente cattiva che vuole sentirsi figa nel dirti che devi dargli 35€ perchè è così, che loro sono i capi e tu sei una vittima dell’universo (..io ancora penso al cinese che si sta fottendo la mia bonnut!).
O che quando è rosso si deve stare sull’attenti, e che quando è verde posso pure rotolarmi, saltare, giocare a campanello sulle strisce pedonali…

Cronaca di un attraversamento pedonale milanese

  • Stai attento ai colori e prega Dio (lei non sa chi sono io!!) di non essere daltonico!
  • Puoi deridere gli autisti dei tram, i motociclisti e i piloti di qualsiasi mezzo mentre hai il verde: quella è gente milanese e non si azzarderà mai a tirare il freno a mano (che poi è stato abolito dalle automobili milanesi, manco a pagarla una salita!), scendere e oltrepassare la linea tratteggiata fintanto che avrà il rosso!
  • Giallo. vuol dire che devi correre il più veloce possibile verso qualcosa che non sia a strisce, prova a mettere in salvo te e “poi aiutate coloro che vi camminano vicino”: potrete anche tentare il salto che mette in salvo la vostra donna con l’urlo scenografico che fa sempre un pò figo “noooooo!!” e poi capriola e scrollatevi la polvere della spalla e aspettate i flash dei giornalisti! Il concetto è…giallo è il colore delle pupille di tutti coloro che stanno aspettando che il loro rosso diventi verde, e che finalmente possono legittimamente sfogare la loro rabbia tentando di schiacciare qualcuno, che tanto hanno il verde loro muahahahah.
  • Veniamo al rosso…il rosso è particolare. Bisogna posiziona i piedini proprio dietro la linea da non oltrepassare. Bisogna controllare la respirazione e cercare di equilibrare il karma. Non bisogna MAI azzardare un passo verso la striscia, pena la scomunica dalla Santa Lega Unita! Bisogna però essere pronti all’azione.

Li vedo ogni mattina, dappertutto. I semafori qui servono per tenare a bada la gente, è una sorta di oppio popolare. Stanno lì tutti in fila per 2 con la mano sulla spalla, con l’apri fila e il chiudi fila. Sembra quasi che aspettano il “aivostriposti-pronti-partenza-via-buum!”, li vedi..sono tesi, sudano. Gli uomini in giacca, cravatta e 24ore si piegano nella classica posizione del centometrista, non possono perdere tempo. Dicono che Usain Bolt s’è allenato per battere il record mondiale nei 100mt fra i semafori milanesi. Anche i vecchi hanno fretta…si i vecchi.

Digressione Campanilista:
I vecchi. Quelli siciliani salgano sul primo autobus che vedono, che sono rari ( quindi non bisogna perdere l’opportunità di avere un giro gratis per il mondo…il loro paese di solito, in cui sono nati-cresciuti-morti).
I vecchi siciliani viaggiano gratis ed è per questo che dopo tanti anni di duro lavoro ora si meritano rispetto (che vuol dire che loro sono, di diritto, i padroni degli autobus).
I vecchi siciliani, salgano alle 8 e scendono alle 20 dallo stesso autobus: ma solo perchè è l’ultima corsa.
I vecchi siciliani non hanno un cazzo da fare, non lo avevano manco da giovani..ma ora sono vecchi: ed è giusto (finalmente) !
I vecchi siciliani si lamentano sempre: alla posta per colpa dello sportello che dovrebbe essere aperto ma è chiuso da anni, sull’autobus…che è in ritardo di qualche minuto ma in realtà loro non vogliono fare un cazzo, non devono andare da nessuna parte. Ma è risaputo che l’AST ritarda e quindi è un buon motivo per lamentarsi.
I vecchi siciliani si incontrano alla fermata puntuali per non perdere l’autobus che gli permette di annoiare i giovani con le loro storie inventate, che gli permette di pretendere il posto a sedere, che gli permette di guardare una donna che non sia l’infermiera o la badante o la nuora o la moglie: puah!
Fine digressione.

Il vecchio milanese è diverso: lui non si lamenta, non si annoia. Lui fa. produce. Cosa non lo sa neanche lui, ma tu lo vedi lì che sbraita anche lui per essere scattante al verde. Il vecchio milanese ha gli addominali scolpiti e 50bpm a riposo. Il vecchio siciliano c”ha la panza e va in giro col bastone e con la maschera d’ossigeno (“St’autobussi sù truoppi luonchi, truoppu auti, truoppu faticosi inzomma”).
Non bisogna sprecare qualche secondo di quel semaforo, quel verde. E non è giusto passare col rosso.

Io sono siciliano, Sergio è siciliano, la maggior parte del mondo è siciliana solo che non lo sa. E noi mica glielo diciamo…meno si è più si mangia!
Io devo essere nel torto e pretendere d’aver ragione: devo passare col rosso!
Che poi diciamolo…c’è il rosso ok, cerco di passare in mezzo alle file ordinate dei milanesi, e mi ritrovo primo..mi guardo a destra e a sinistra e non c’è nessuno, niente macchine: ma è rosso io non dovrei oltrepassare la linea tratteggiata. Ma io sono siciliano. e posso dove altri non possono.
Allora tento un attraversamento, col cuore che ride per il rancore di tutti quei milanesi che mi guardano e rosicano: arriverò prima di loro alla fermata del metro ahahahaha!!
Ma non ho calcolato l’imprevisto: a circa 800mt un’auto svolta l’angolo, vede che ha il verde, vede me..ritiene di avere il diritto di passare lei, io non devo oltrepassare quella strada da vivo, STO PASSANDO CON IL ROSSO!
I vecchi milanesi, già li sento, urlano: “Schiaccia schiaccia sangue sangue unsolo grido unsolo allarme l’africano in fiamme l’africano in fiamme spalmalo spalmaloooo” e gli altri, quelli con la giacca e cravatta, sono lì che fanno: “oooooooh” stile stadio di calcio prima del tiro del rigore decisivo.
L’autista di quel mezzo guarda la sua velocità sul tachimetro, calcola il tempo che impiegherò per attraversare e decide l’accelerazione da imporre al suo veicolo per soddisfare il suo diritto.
Lo vedo, accelera e accelera e già da lontano inizia a suonare il clacson..accelera sempre più, vedo il rosso del semaforo che si rispecchia nelle sue pupille, lui vuole passare, lui deve passare.

oooooh, schiaccia schiacciaaaaa.
Ma un siciliano non può morire, non per colpa di un milanese fustrato. E così volta per volta mi salvo, e sono alquanto felice, volta per volta, di far incazzare un milanese.
Per tutto il resto c’è Mastercard!

Post Scriptum: tutto ciò è tratto da una storia vera, qualche giorno fa..da Via Bonardi a Parco Leonardo: attraversamento pedonale. Io e Sergio.
Tentiamo di oltrepassare i nostri limiti (il rosso), un motociclista “avente diritto” mi vede e vuole spaventarmi/uccidermi: si avvicina a me a gran velocità, annuso il suo dopobarba, gli mostro il mio dito medio.
Riusciamo ad attraversare, siamo siciliani.
Dall’altro lato della strada si sente il pianto dei milanesi, uno ha la forza di urlare in lacrime:
Ma è rossooooo…
Sergio risponderà: “…e CHE CI FA ahahahahahaha, ihihihihi, uhuhuhu

Post Scriptum bis: La fame è andata via, svanita. Ho violato il principio di conservazione d’energia!

Un pensiero su ““Ma è rossooooo…”

  1. E' vero… Alla fin fine tutti lo sono, siciliani intendo! Lo dicevo settimana scorsa a Daniele. Lui in fondo in fondo lo è. Perchè iniziare un discorso con "MINCHIA" non è da italiano normale, è da Siciliano.
    Io non credo nella storia dei semafori. I semafori sono roba da bambini. Come quando la maestra alle elementari, quando facevi la gita (lunghissima) di un giorno, ti diceva dove stare. Li lo potevo accettare. Ero un bimbo-minchia (cos' li chiama Ivan) ingenuo e avrei avuto anche il coraggio di buttarmi sotto una macchina solo per farle un dispetto.
    Ho 20 anni, vado al Poli, sono Siciliano, sono cresciuto senza vedere un semaforo con un omino rosso che sembra andare in fiamme, sono vissuto sapendo che delle striscie pedonali non ce n'è bisogno, basta alzare il braccio a mò di viglile e fermare il traffico per poi passare; saprò quando minchia devo attraversare la strada o no?
    Da quando sono a Milano ho imparato quanto è grande il mondo e quanto i Siciliani siano superiori ad una gran parte di esso.
    Ma il Milanese (pedone) alle 11 di sera fermo davanti al rosso (si lo so per lui è ipnotico) con incrocio completamente sgombro in stile città abbandonata-Resident Evil no, ti prego, questo NO!

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