I giorni in cui ho imparato che: #2.

Ci sono giorni che passano inosservati, e giorni che spostano i corsi dei fiumi. Giorni in cui si piange, e giorni che tutto sembra possibile. Giorni in cui la sola cosa che sembra possibile è nascondersi al riparo d’ogni uomo, e altri che paiono troppo per essere veri.
Giorni che passano. Incuranti del proprio valore, spietati con la loro precisione. Stupìti da quanta importanza venga data loro, estasiati dal potere che possiedono senza però abusarne.
Trascorrono e poco o nulla può fermarli.
Talvolta hanno un disegno comune, e talvolta quei giorni accomunati da comuni emozioni cambiano nomi: mesi.
Ma non è cambiato nulla: trascorrono, non si fermano, possono essere contati ma non possono essere afferrati, sono capaci di stritolare un uomo e dopo portarlo sulle stelle. Si direbbe quasi che non esistono, troppo perfetti e troppo inamovibili.
Chi è colui che nel contempo esiste ed è anche perfettamente inamovibile ?

E io, sentendo un brivido lungo la schiena, riesco appena ogni mattina a fare -1. Non sono tanto buono con le sottrazioni, i giorni per me sono stati sempre pressoché simili, simili che m’ero annoiato. Non li contavo più. E’ quando non li conti, che i giorni sono tristi.
Bugia: la mattina faccio anche le addizioni, ed è grazie al +1 d’ogni mattina che oggi mi ritrovo su questo letto a sancire il secondo +1 che trasforma i giorni in mesi. Brividi.
In 2 mesi riepilogo brevemente cosa ho appreso:

Ho imparato che è pericoloso non fidarsi delle persone.
Ho imparato che è pericoloso fidarsi delle persone, soprattutto di quelle che sembrano simpatiche.
Ho imparato che è pericoloso fare il bagno nell’acqua alta.
Ho imparato che è pericoloso fare il bagno nell’acqua. Alta o bassa che sia.
Ho imparato che al massimo posso farmi una doccia, un bagno in vasca è pericoloso.
Ho imparato che devo farmi la doccia mattina mezzogiorno sera, in seconda serata e se rimane un pò di tempo ne posso fare una bonus a scelta fra:

  • prima della seconda colazione
  • prima della merenda

Ho imparato che è pericoloso mangiare di fretta, piano, intermedio.
Ho imparato che è necessario controllare le etichette, i fogli illustrativi, e tutti i pizzini attaccati ai vestiti, ai barattoli. Dovunque.
Ho imparato che è pericoloso assumere grassi disossidati, olio di palma, burro, olio, carbonato acido di sodio, lectina di soia.
Ho imparato che, quindi, è pericoloso ingerire qualsiasi cosa che abbia un aspetto invitante.
Ho imparato che è pericoloso far colare la nutella sul bordino del barattolo. C’è gente che c’è morta, che scherzi…
Ho imparato che la nutella è pericolosa. Anche qui stragi di bambini affamati.
Ho imparato che è pericoloso fare la spesa al gs tranne se:

  • Si inserisce nel carrello prima la roba pesante, e poi quella leggera.
  • Girando fra i corridoi non si torna mai indietro: efficienza vuole che bisogna pensare a casa l’esatta collocazione di ciò che è necessario.
  • Si è controllato tutto: ora minuti secondi di scadenza, data di produzione, luogo d’imballaggio lectina e quant’altro (n.d.r vedi qualche punto su)
  • Si sistema la roba nei sacchetti secondo precissimi assiomi, che pare siano stati incisi dietro le famose tavole del monte Sinai.
  • Si raggruppano gli acquisti per numeri primi: o a 1 a 1, o a 2 a 2, o a 3 a 3, o a 5 a 5…..o a 17 a 17, o a 19 a 19…(seguito): se si sbaglia si deve tornare tirare tutto fuori e ricominciare dall’inizio. Naturalmente senza passare dal via.
  • Si sistemano mele, pere, lattughe, patate in cima a tutto. Si narra di un uomo distratto che perì per i colpi di una verza iraconda.

Ho imparato che è pericoloso possedere un autovettura, un ciclomotore, una bicicletta, un monopattino, una sedia a rotelle.
Ho imparato che è pericoloso schiacciare il pedale a destra.
Ho imparato che è non pericoloso avere due piedi sul pedale centrale, se c’è anche l’aiuto di una mano meglio. Non si sa mai…
Ho imparato che è pericoloso superare gli 80km/h se hai un’automobile di stampo francese del ’98. Per informarsi sui limiti di velocità catalogati per casa e annata di produzione siete pregati di contattarmi. Se non lo fate è pericoloso.
Ho imparato che è pericoloso non lavarsi le mani. Se non hai mai lavato le mani e non è mai successo nulla, adesso che si è consapevoli che è pericoloso, pericoloso lo diventerà.
Ho imparato che bisogna lavarsi le mani prima dopo e durante i pasti. Lo hanno detto in televisione.
Ho imparato che è pericoloso uccidere le zanzare: bisogna fargli notare con garbo che si è fatta una certa ora, accompagnargli alla porta, porgergli il cappotto e aspettare che si siano allontanati prima di richiudere la porta.
Ho imparato che è pericoloso sedersi in un mezzo pubblico, stare in piedi in un mezzo pubblico. Stare è pericoloso.
Ho imparato che è pericoloso stare perchè i microbi bramano te: e ti troveranno dovunque ti nasconderai.
Ho imparato che Amuchina sta a “Crocifisso e aglio” come microbo sta a Vampiro.
Ho imparato che è pericoloso andare in giro senza amuchina. Non solo uccide i microbi, ma puoi pure spruzzarla negli occhi ai malintenzionati che ci stanno in giro. L’effetto è garantito: cambieranno atteggiamento e ti ringrazieranno per avergli fatto rivedere la luce, per averli disinfettati.
Ho imparato che è pericoloso indossare i calzini al rovescio, o scambiare il destro col sinistro: si rischia una seria confusione e mal di testa atroce per il resto della giornata.
Ho imparato che è pericoloso tenere il telefono acceso durante la notte. Ma quando lo si porta nel taschino della giacca o vicino alle mutande aiuta la normale circolazione.
Ho imparato che è pericoloso mangiarsi le unghie: ma incidersi le ciglia con un pericolosissimo machete (comunemente noto come mascara) o colorare i bordini dell’occhio col rischio che si esce dai bordi e patatrac è invece tutt’apposto.

H
o imparato che è pericoloso non provarci, non tentare, non provare a mangiare la fragolata. Si corre seriamente il rischio di non poter avere la possibilità di imparare tutte queste utilissime cose.
E si sarebbe potuto correre il rischio di rimanere musoni, di rimanere coglioni di non mettere sotto braccio il corso della propria vita e insieme andare in Centrale verso la felicità:

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