Il sapore in bocca

Sento quello strano sapore in gola. Sento quel sapore che l’altra notte ha impegnato i miei pensieri fin quando anche l’ultima parte del mio cervello ha chiesto riposo.
Quel sapore in bocca non ha un nome e non so neanche se lo percepisce il resto degli essere umani oltre me. Non è che sia piuttosto speciale, solo che non ho mai sentito nominare a nessuno tale strana sensazione.
(M’hai chiamato, il cuore s’è bloccato).
Ho quel sapore in bocca, e sento il cuore battere nelle tempie, sullo stomaco, nei polpastrelli. C’è qualcosa di tanto vivo in me, c’è qualcosa che mi fa star male. Ed è l’unico male che ti permette di ridere senza essere scambiato per un misero pazzo.
(M’hai richiamato, il cuore è impazzito)
Non ha un nome, e non trovo definizione. Non assomiglia a nessun cibo conosciuto, e ti fa impazzire. Sì, conosco esattamente il momento in cui avrò la possibilità di risentirlo: quando io non sono più io, quando sento di far felice la persona che più mi sta a cuore, quando sento che per la mia felicità tutto ciò che mi circonda ha dato il suo contributo, quando non mi sento più i limiti del corpo, quando potrei far di tutto restando semplicemente seduto, quando sono felice guardandoti negli occhi notando le stesse emozioni che muovono il mio cuore, le mie mani, i miei occhi, me.

Non conosco dio, e non so neanche se mai lo conoscerò. Non so cosa provano i timorati di dio quando si uniscono con il loro creatore, non immagino la partecipazione nelle loro preghiere: conosco il sapore in bocca, e credo che sia molto simile. Perchè è indescrivibile, estasiante, divino.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.