Sulla carta igienica in eccesso.

Aspè aspè sono un pò confuso. E un pò sta lì per convenzione, perchè ad onor del vero non dovrebbe starci. E’ da circa una vita che Mamma mia mi ripete che “cù nun pensa avanti avanti all’uttimu suspira”. Che colui che non pensa all’indomani, l’indomani perirà.
C’ho messo un pò a capirla sta cosa (naturalmente anche per questa volta un pò è simbolico): a chi – e come – potrà mai giovare pensare su ciò che ancora non è accaduto, e quindi ogni parola a riguardo risultare vana. A me no.
Poi quando mi scordavo di comprare la nutella e così dovevo riuscire da casa perchè pane senza nutella non sa buono, quando non facevo la lista della spesa e mi ritrovavo a casa otto confezioni di carta igienica e dodici scatole di cotonfiocchi, quando ho dovuto spendere di tasca mia 30€ perchè avevo frantumato il vetro del bagno, quando ho dovuto spendere di tasca della mamma lo stipendio di un mese perchè non avevo riflettuto abbastanza su cosa stavo “disegnando”, è in quei momenti ( e altri momenti ) che mi sono venute in mente le parole della mamma.

Che sia chiaro, a volte la nutella finisce anche a me e distruggo ancora oggetti preziosi senza un motivo giustificabile: ma tento di portarmi avanti avanti.
E scusatemi se sono un tanticchiedda cunfusu quando mi sento dire parole tipo vediamo, ci penseremo, mancano ancora tanti mesi.
Nessun pretesa di anticipare il futuro: solo che non voglio sentirmi dire potevi dirmelo prima, col cazzo (leggesi affatto) che voglio sentirmelo dire.
Poi magari sbaglio io, ma allora mamma mia deve darmi delle spiegazioni.
Ecco, mizza!

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