Cento impervie e uno scoglio – 3

Matteo rideva raramente, solo quando era solo con sua moglie riusciva a liberarsi delle regole che si imponeva da quando era un fanciullo. Matteo a quelle cascate di domande rise, ma non durò molto. La bimba aveva lasciato le posate nel piatto e ora stava con le mani sotto le gambe, in attesa della risposta del padre. Quando Matteo vide sua figlia in quella posizione provò un brivido lungo la schiena, una fitta alla testa animò i ricordi come l’aratro spacca la terra secca da anni. Emanuela sapeva, Emanuela si accorse dell’espressione sofferente del marito già provato dalla lunga e snervante giornata. Lei era una donna meravigliosa, Matteo aveva sempre tentato di essere il migliore per lei ma non aveva mai creduto del tutto che loro due dapprima si erano incontrati, poi conosciuti e infine sposati: un giorno di sole d’inverno è una bella notizia ma raramente qualcuno ha goduto del sole per tutta la durata dell’inverno. E Matteo conosceva bene la sua fortuna. Da quando era diventata mamma, era ancora più bella. I suoi capelli erano tornati a essere ondulati e di quel colore meraviglioso che li rendevano unici. Il profumo della sua pelle poi non lo aveva mai perso: Matteo amava scherzare con gli amici dicendo che in fondo gli unici segreti del loro matrimonio erano il tacchino al forno e il profumo di Emanuela.
Matteo si svegliò da quei pensieri che lo avevano portato chissà in quali luoghi, chissà in quali tempi lontani.
Ehi, mettiti composta se vuoi che ti racconti come ho conosciuto Mamma…“, disse non riuscendo ad avere un tono ammonitorio. Neanche la promessa di un cartone animato da vedere insieme fece la piccola così felice di soddisfare una richiesta del padre.
Vabbè, però mentre mi racconti di mamma mi tagli la carne che è tutta durissima?
Matteo prese il piatto della figlia e fece un colpetto di tosse; la piccola ragazzina seguiva rapita gli sguardi fra la sua mamma e il suo papà.
Cara, mi pare che eravamo d’accordo che se mai nostra figlia ce lo avesse chiesto, avresti dovuto rispondere tu a questa cruciale domanda…” fingendo un tono di indifferenza.
No c-a-r-o, non mi pare di ricordare nulla di tutto questo” mentiva “…sai sono molto stanca, oggi è stata una giornata pesante” e mise una mano sulla fronte come a simulare un mancamento, strizzando l’occhio verso la figlia.
Mamma, io ti adoro…”, disse la figlia che seguiva con lo sguardo ogni mossa dei genitori.
E’ stata la zia Sara!“, disse finalmente il padre. Stava ridendo, e sia Emanuela che sua figlia se ne accorsero.
…un giorno la mamma è andata a trovare la zia, io ero amico della zia…” fece una pausa, “studiavamo nella stessa scuola, ma la zia era più brava di me…
Era più brava anche della mamma?” chiese la figlia quasi preoccupata.
Certo che no!!, è chiaro che nessuno può essere più bravo della mamma” e restituì il piatto con la carne tagliata a piccoli pezzi, “…tranne la sua piccola figlia ovviamente“. Emanuela ch’era stata in silenzio fino a quel momento scoppiò a ridere.
Matteo continuò il racconto.
Prima la mamma diceva ch’ero brutto, antipatico e con la barba troppa lunga…
Papà, tu non sei antipatico però…è vero hai la barba lunga…e sei bruttissimissimo prrr!!”, e la figlia fece una pernacchia.
Dovevi conoscerlo quando era piccolo piccolo, era molto più antipatico di adesso…e anche molto più brutto ora che ci penso…“, disse Emanuela guardando il marito.
Vedi vedi!, guarda!, la mamma in una sera d’agosto di tanti anni fa mi ha guardato come mi sta guardando adesso, visto ??…e poi mi ha abbracciato. E io ho capito che poteva essere la tua mamma…
E la zia Sara che c’entra? Dov’era quel giorno?” chiese la figlia menttre studiava molto attentamente lo sguardo della mamma.
Emanuela e Matteo allora scoppiarono a ridere; e prese la parola Emanuela.
La zia stava sulla spiaggia vicino a noi, parlava con lo zio…ma ancora non era lo zio…anzi la zia ancora non sapeva che quell’amico di papà sarebbe diventato suo marito…”.
E papà lo sapeva che zio Lucio si sarebbe trasformato nello zio??…lui già lo sapeva che tu eri la mia mamma!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.