Cento impervie e uno scoglio – 4

Mesi e mesi erano trascorsi. Tutti uguali, tutti apparentemente inutili. Matteo era stanco, Emanuela la mattina faceva sempre più fatica ad alzarsi e anche la loro vivace figlia pareva accorgersi di quell’anno estenuante.
Matteo pian piano era riuscito ad affermarsi sul posto di lavoro e adesso aveva finalmente a disposizione qualche settimana di ferie. Emanuela aveva già superato questi problemi, e la piccola era stato promessa a pieni voti: aveva portato la pagella a casa urlando come la mamma!!.
Matteo e Emanuela stavano ormai pensando da giorni a una vacanza, ad un viaggio che avrebbe risollevato le forze dell’intera famiglia.

La spiaggia era sempre piaciuta alle due donne della famiglia, Emanuela amava prendere il sole e fare lunghe nuotate in solitaria. Ognuno di noi è destinato a saltare gli ostacoli prima del lungo tratto rettilineo. La piccola amava farsi sommergere dalla sabbia calda, scavare dei fossi e costruire fragili castelli. Lui, Matteo, preferiva sedersi sotto l’ombrellone e osservare col suo binocolo ciò che accadeva sulle navi al largo. Restava seduto a fissare sua figlia e sua moglie: niente di quello che stava vivendo lo aveva immaginato, la realtà talvolta è più lesta dei sogni.
La sera erano soliti andare in un parco; Matteo e Emanuela si siedevano in una panchina verde e si abbandonavano fra i loro lunghi discorsi e le lente onde del mare. La loro figlia sedeva ad ascoltare quei discorsi forse troppo grandi sulle gambe del padre, fintanto che qualche altro piccolo uomo non salisse sui giochi del parco. In quell’unico momento mostrava realmente gli anni che aveva, ma durava poco. Già simile alla mamma, sbuffava al solo vedere gli atteggiamenti dei suoi coetanei.

Trascorrevono belli e veloci i giorni di quella vacanza. Emanuela non credeva a quello che stava vivendo. Ed era scettica di tutto ciò anche prima di partire, affrontando – come al solito suo – i draghi quando ancora erano lucertole. Fortuna che c’era chi, al suo fianco, riconduceva a fatica ogni problema alla sua reale dimensione.
Tutto andava come doveva andare, nella migliore dei modi possibili.

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