FDC – 5

Neanche adesso so cosa dire, adesso che è passato quasi un anno. La maggior parte dei miei interventi iniziano senza che io sappia cosa raccontare, e finiscono in un modo che io stesso non avevo immaginato.
Sono a casa, e stavolta ci resterò abbastanza da potermi cullare un pò con quest’aria nuova. Fra meno d’una decina di giorni m’appresto a vivere un mese importante, ho una decina di promesse da mantenermi. E mi piace da matti sfidare me stesso. Sono stato dall’orologiaio, dice che probabilmente l’orologio si può buttare. Prova verso fine settembre a portarlo con sè in Svizzera, ma non mi si assicura nulla.
Adesso non so se darei altri pugni, mi sento più mare a mezzanotte che onda da scogliera. Non c’è più bisogno di dover scolpire lo scoglio, e la cosa mi fa stare meglio. Posso cullarmi lento, senza dover necessariamente lottare contro qualcosa e qualcuno.
Ovviamente non mi sono trasformato: mi piace ancora mostrare la lingua a chi crede d’averne di più di me. E ho ancora quel vecchio vizio di giocare a giudicare, ma oggi vedendo quel ragazzo dal ferramenta e vedendo quella figlia di ignoranti siciliani all’aeroporto mi sono reso conto che mi sto salvando.
E’ un mondo pieno d’ignoranza, e io soffro per salvarmi. Certo quando poi gente ignorante prende 30 e lode, io giudico loro, poi giudico me e puoi ricu pacienza.
Non sono affatto perfetto, ma mi piace pensarlo. Di tanto in tanto chiedo scusa per gli sbagli compiuti, e poi torno a giocare a essere perfetto. Perchè la palla arrivi più lontano il cannone deve puntare in alto. E ci vuole anche quella persona che ti ricordi che stai andando troppo in alto, che devi correggere la mira se non vuoi fermarti prima dell’obiettivo.
Piante di basilico, gerani e citronella.
Il letto in ferro battuto, quanta anni sono passati dall’anno scorso ?

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