…nihil interit.

Per scrivere questo intervendo ho bisogno di alcune cose: ho bisogno di sapere che l’ultima volta che hai avuto accesso a questo blog è stato 4 giorni fa e prima così non era. Ho bisogno di ascoltare musica ad altissima volume che copra il rumore del mondo, anche se fra un pò dovrò salutare la mamma che torna dal lavoro. E ho avuto bisogno di leggere un vecchio post nel blog, scoprendo di aver dimenticato che era uno dei pochi post che t’aveva scappare un commento, che avevi scritto qualcosa.
Il post lo ricopio per intero qua, e vorrei che prima di procedere alla lettura di ciò che sta cambiandomi e che vorrei appuntare. Segue:

ok, c’ho pensato se farlo questo intervento. è un tantino diverso dagli altri, ora spiegherò il motivo.
E’ vicinissimo a un altro intervento, troppo vicino. rischia di diventare un diario e perderebbe entusiasmo. così perlomeno immagino.mi giustifico tuttavia dato che vi avevo avvertiti che le lunghe ore di attesa m’avrebbero smosso la testa, che vi ricordo s’avvita in senso antiorario.

bene, è un intervento diverso perchè non finisce con un punto, non espongo la mia tesi e voi zitti zitti a rosicare dentro. qua il problema è reale anche per me, e s’aggiunge alle tante cose di cui ragionare quando sei in un aeroporto con qualche paio d’ora in anticipo.
(i siciliani sono gente furba e lestofante perchè hanno decine di ore interamente dedite al pensare)

Ho parlato con un uomo, ieri..se vogliamo essere precisi e considerare la mezzanotte..l’altro ieri..a una domanda stupida ha dato una risposta superlativa, magnifica. veramente un gran d’uomo. lo stimo.
Oggi ho dovuto domandarmi ancora ciò che vi sto per dire, ciò che sento di vivere e/o essere. è un gran bel problema quando sei lì-lì per spiegare cosa hai in testa e la testa invece ti dice: “ma non è che quel che stai per dire è totalmente errato ? “
cazzo questo è un ammutinamento bello e buono. come quando porti l’auto dal meccanico: sono giorni che ti fa quel rumorino malefico, che t’urla nelle orecchie “fra 10 metri ti lascio a piedi, brutto umano viziato e presuntuoso“, così decidi d’andare dal dottore delle automobili. e lei muta, sembra che rida (dovrebbe starci il congiuntivo, ci sta un che ) di te. sembra che ti prenda in giro quando risali in auto, arrossato di rabbia e vergogna per la pessima figura col meccanico, lei è lì e riprende a far quel rumore fastidiosissimo da sotto il cofano.
così come quel figlioletto che prega il papà che lo porti dal dottore che gli fa male “qua qua e qua e poi qua e qua” e una volta dal dottore gli è passato tutto, tutto. na pasqua, lo vedi che saltella cogli amici.
“vieni qua figlio mio, vieni qua che ti devo dire una cosa (iu ti fici e iu ti lievu ro mienzu sorta ri delinquenti chi malafiura mi facisti fari ‘nto dutturi ? “



“Qual’è la forza misteriosa che m spinge a soffrire? Che sia la stessa che mi spinge ad amare? Cos’ho fatto ordunque per amare?

ok stop, potrei finirla anche qua. con questa frase scopiazzata dai miei pensieri di qualche anno fa. ma è bene che aggiunga qualcos’altro.
L’uomo saggio l’altra sera mi dice:
l’uomo ha bisogno per istinto di due cose che dovrebbero essere proporzionali: amare ed essere amati. l’una e l’altra cosa. insieme.
purtroppo è un mondo difficile e spesso insieme non vanno. ed è così che l’essere umano deve sopperire a una delle due con qualcosa di diverso: o ricchezza, o potere o sesso.
ma l’uomo tenterà sempre di amare ed essere amato. insieme.

Lo credo anch’io: Amare non mi basta, oh sono bravissimo eh, ma non mi basta. è come mangiare il cornetto e non gustarsi la punta al cioccolato o come mangiarsi un panino intero e far scivolare sbadatamente per terra l’ultimo boccone. [trattasi volutamente di esempi denigratori, è già tutto pomposo per natura ridere non uccide nessuno].
Essere amati d’altro canto non è sufficiente. talvolta diviene perfino indesiderato,fastidioso, si odia la gente che sarebbe disposta a darti la vita. (vd. Ballata dell’amore cieco). ecco per fare un esempio…a chi non è mai capitato quella cazzo di mosca che trova eccitazione nel fare “bzzzz” dietro il tuo orecchio, preciso preciso di fronte al timpano proprio nel momento migliore del tuo sonno?
Credo che quando si verificano entrambe, quando si è ama e si è amati – magari tutto con lo stesso soggetto – quello è un vero momento felice. come una mosca che fa bzzz nella punta del cornetto algida per intenderci. [torniamo seri]

ma se tutto ciò diventa una mia necessità, amare…come posso non credere che tutto va a puttane, che l’amore non è che merce scambiata, che non diventi un banale bisogno dell’uomo al pari di mangiare e urinare ?
è davvero un passatempo ? e cosa mi rassicura dal fatto che l’amore verso quella donna/uomo (barrare solo una delle due opzioni, grazie) è amore vero, e non soltanto un bisogno? la persona che ti sta accanto è lì per soddisfare un tuo bisogno ? è uno scambio equo di favori? perchè?

cosa mi spinge ad amare ? e perchè ? e come starei senza ? e perchè ?

Quel post si intitolava Omnia Mutantur, tutto muta. Quest’altro terminerà la locuzione: niente perisce. L’altro giorno ho scritto sul mio profilo un vecchio proverbio siciliano che si traduce in tutti sanno che l’amore ferisce eppure tutti vogliono provare se è vero. Quando ho scritto il post qui sopra ero un uomo felice e adesso se potessi rappresentarmi in una emoticon sarei due punti seguito da una parentesi aperta. Eppure la domanda che mi pongo è la stessa, ed è interessante sapere che è una delle poche cose che ha in comune la mia vita recente. Perchè mi sono innamorato? Adesso sto male. Per usare una metafora a te nota, mi sento un intero castello di Lego a cui manca il pezzo più importante. Mi sento così. Vorrei essere a Milano adesso, e so già che appena arriverò lì vorrò essere da un’altra parte. Domani stesso partirei per il Canada, e sono appena tornato da una breve vacanza a Milazzo. Ma ho come l’impressione che quello da cui voglio fuggire mi stia inseguendo. Ed è più bravo di me. Forse sto cercando di fuggire da questa situazione, forse sto confondendo i luoghi della geografia con quelli dentro me.
Ne parlavo con Sergio: esisterà mai un momento in cui penserò quello che ho pensato con te? Lui dice di si, io dico di si. Ma mi sento un cieco che dice che un giorno vedrà il mare. Dovrò fare più attenzione adesso: le speranze e i sogni sfuggono dal coincidere con la realtà.
Se non ti ho detto mai staremo insieme per sempre come faccio adesso a dirti non torneremo mai quelli di prima? Sarebbe scorretto, non sarebbe giusto. Eppure le speranze – l’ho appena detto – devono restare fuori dalla mia giornata, per un pò almeno.
Mi sento uno zoppo senza bastone. Ho avuto l’otite quest’estate, e mi sembrava potesse cadermi l’orecchio da un momento a un altro. Adesso posso andare in discoteca, farmi un bagno infilando la testa sott’acqua e tenere il finestrino aperto. Ma mi manca la sicurezza che aldilà di quel telefono ci sia una persona che non faccia altro che pensare a me. Preferirei ancora l’otite. Un solo grammo (uno solo!) di Augmentin nel giro di qualche giorno mi ha fatto risentire il leone di tutti i giorni. Adesso trascino il mio corpo in giro per le cartine geografiche, la notte è ancora ribelle e pensa a te, i giorni passano senza che il cellulare s’illumini del tuo nome. E sticciazzo della miseria ladra in farmacia non c’hanno niente per sto male, mi hanno detto che c’è solo questo…tempo®: bastardi, mi costa una vita e non è neanche prescrivibile.

Un pensiero su “…nihil interit.

  1. "Secondo me scappiamo tutti da qualcosa, inconsapevolmente. Inseguiti dalle nostre paure alla ricerca dei nostri sogni!" Lo scrivevo tempo fa in un post e mi passa sempre per la testa e mi sembra anche la cosa più giusta che io abbia mai scritto (il che per la stima che nutro per me stesso è una gran cosa)… L'ho scritto pure adesso un post sull'"amore"… Ma alla fin fine non ci sono molte cose da dire, gas, sono le stesse cose che direbbe qualsiasi persona che ha avuto a che fare con l'amore… Un rapporto di amore-odio per l'appunto.
    E più cerchi di studiarlo, e più cerchi di definirlo e racchiuderlo in un intervallo ben definito, più questo sfugge. Ma non sarà mai tuo, anche quando crederai che sia così.
    Lascia che faccia male gas, lascia che sia così.E' come quando ti legano come le capre: i piedi ed il collo uniti alle spalle da una corda. Rilassi le gambe e sei fottuto.
    Non ti fare fottere.

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