Pensieri in ordine sparso

Ieri mentre mangiavo le patatine m’è venuto in mente Bukowski. Non so bene il motivo ma sono rimasto affascinato da questo scrittore, credo sia per il suo anticonformismo. Insomma sono andato a leggermi qualche sua piacevole citazione e ho trovato questa:

Solo i poveri conoscono il significato della vita; chi ha soldi e sicurezza può soltanto tirare a indovinare.

Wow mi sono detto: per una volta, in un contesto, faccio parte di quelli che gli va di culo. Poi ho riflettuto sulle mie ambizioni future che, almeno inizialmente, fanno pensare che dovrò attraversare il fiume e andare dalla parte sbagliata.
Col cazzo mi sono detto. Poi ho pensato ancora meglio, ancora di più. Tutto ciò di cui mi lamento nella mia vita mi ha anche condotto a essere quello che sono. E tolta una percentuale di difetto in me (nessuno è perfetto, ma se facciamo una correzione possiamo asintoticamente diventarlo), non mi dispiaccio affatto. Se non fossi che io sono io, io vorrei vivere tutta la mia vita con me stesso. Ma siccome sono io penso che soffrirei di solitudine.
Dicevo, tolta quella percentuale, non dispiaccio tante a Io. E allora ho realizzato che tutto quello che è passato per la mia vita è stato anche il fabbro di me stesso. Sono quello che sono perchè ho fatto e ho vissuto quello che ho vissuto. Ma se non mi dispiaccio di come sono non dovrei lamentarmi di quel che mi è successo. Così sono arrivato a un brutto punto d’arrivo. Ho salvato questi pensieri in qualche angolo del mio cervello, li riprenderò quando leggerò qualche altra citazione che potrà aiutarmi ad andare avanti.
Per adesso cerco di non pensare troppo. Diciamo che le tre settimane che verranno scolpiranno qualcos’altro in me, speriamo che vengo bene!

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