Un sogno per amico

Ci sta la vita è bella in tv. La sto guardando. Trasmette allegria, trasmette la voglia di cambiare il mondo. E fa ridere. Riderissimo, c’è la scena dell’ombelliiiiccooo. Guardate che bell’ombelico, che nodo ma non si snoda. Questo è l’ombelico italiano. C’hanno provato a copiarlo gli scenziati tedeschi…
In questo post niente lagne, che poi sono i cani a lagnare…ma in fondo ho detto che siamo animali, tutto quadra. Ho tolto i ricordi dal muro, chissà quando ne affisserò di nuovi, ma quello che c’era lì non andrà via, non così presto. Non posso ignorare il contenuto di questo tuo blog, neanche tu potrai mai farlo: te lo garantisco.

Me ne andrò presto dall’Italia, andrò dall’altre parte del mondo. E sarà così. E’ semplice fare le cose, è semplice sognare. Basta andare a dormire e svegliarsi il giorno dopo. Vivere perlappunto (o si scrive perla appunto, o per l’appunto…ma poi di quale appunto stiamo parlando?), vivere è (ma anche senz’accento, la e dico) sognare.
So farlo benissimo, e questo non lo può dimenticare nessuno. Questo no per lo meno (e varianti annesse). Non importa il numero di problemi che il sogno si porta a braccetto; io sogno i sogni, i problemi io non li ho mai sognati. Non me lo sogno mica. Espatrierò per la seconda volta: un altro paese dove non si parla la mia lingua, ma neanche qui a Milano poi conoscono in tanti il dialetto. Un paese che non festeggia i santi, che non si lamenta ma opera, che mi lascia sognare. Che poi qua talvolta pure sognare è proibito, taluni sognano solo di notte.
Il mio ultimo sogno ricorrente è diventare famoso, importante, ricco, di sani principi e robusta costituzione. E poi tutti a guardarmi alla tv, a dire quello io lo conoscevo. Tutti lì in fila a vendere una testimonianza di quando m’avevano visto cantare in motorino, tutti miei amici/nessuno mio nemico. Quello c’ha provato con me, tutti così diranno. Mia moglie riderà di loro, già la vedo su quella poltrona davanti al fuoco della casa dei miei sogni. Anche la moglie è nei sogni, tutto nei sogni per adesso.
Poi cerco su facebook è vedo una che sta fra le mie amiche che va, che viaggia, gira per l’italia divertendosi. Boh dico io, io sto studiando per Reti di Telecomunicazioni e Internet (la prima lezione era per imparare a pronunciare il titolo del corso). Quella là spassa la passera a destra e a manca, non un titolo di studio, non un lavoro e io qua a rincoglionire? Ah giusto, io c’ho tutto nei sogni. Devo giocare ancora la mia carta Realizza un sogno a tua scelta, per adesso non c’è nel mio mazzo. E tocca studiare, per non farsi trovare impreparato quando esce la carta giusta. Un pò come la prima lezione, s’impara il titolo e al momento giusto lo si tira fuori.
A quella spassosa passera che se la spassa i miei migliori auguri, ma io quando sarò il momento sarò un qualche migliaio di passi avanti. Due tre migliaia se tutto va storto (tocca farci l’abitudine).
Una piroetta, il sogno proiettato bene in testa e va, e va testa dura. Vai dove nessuno andrebbe, tocca calpestare la sabbia liscia e lasciarci la propria impronta. Il susseguirsi delle mie orme sarà affascinante, ma dubito che rimarrò a fissarlo a lungo. Tocca iniziare a correre. C’è una spiaggia interminabile da segnare, da sognare.

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