iAlla fine sono andato a letto che era S.Stefano inoltrato. Ma ne è valsa la pena. Intanto per i cento dollaroni che andranno a comprare il carosene per un volo transeoceanico; quindi perchè finalmente sono andato in discoteca. Adesso ho che rispondere a Marta che dice che non posso dire della discoteca alcunchè se non sono andato prima. Forse non era così, o forse si. O forse ho cambiato idea.
Nella mia vita sono andato in discoteca un paio di volte e ho scoperto sempre la stessa cosa. La gente spende decine di euro per entrare in quel posto buio, poi ne spende almeno il doppio per bere qualcosa che inibisca i freni inibitori. E poi infila la lingua in posti random, struscia il culo contro ogni protuberanza e ondeggia il corpo (nelle pause tra le due precedenti attività) fra una indefinibile moltitudine di uomini che non desiderano altro che appoggiare il proprio pesante membro su qualche fanciulla per riposarsi un pò. Potreste obiettarmi almeno due cose: primo, non succede sempre e dappertutto così. Ma se in cinque anni vado due volte e la tiritera è sempre quella (se presupponiamo i due eventi indipendenti) allora posso approssimando dedurre che è così dappertutto. Ma che il mondo è pieno di troie questo lo si sapeva già dai tempi di Adamo, confermate?
Seconda osservazione: potrebbe essere che la gente è tutta diversa, che generalizzando si commette peccato e che non ci sono più le mezze stagioni. Sarà tutto vero ma tutti gli uomini che ho visto ieri sera erano concentrati a praticare le tre attività sopra descritte. Delle donne non ho abbastanza titoli per parlarne a fondo (anche se a volte me ne frego e lo faccio lo stesso), ma non sembravano proprio così dispiaciute.
Ieri mentre sudavo pensavo che in quel posto mia moglie se proprio vuole andarci lo deve fare con me. Anzi, ho pensato di scrivere qualcosa a riguardo nella lista delle domande da fare all’ipotetica donna della mia vita.
- La barba io non la taglio volentieri. Ti piace la barba incolta?
- Sei disposta ad asciugarmi di tanto in tanto i capelli a letto? (presto!, prima che cascano tutti)
- C’hai per caso intenzione di “sentirti libera” mentre nei paraggi ci sono un pò di maschi pronti a usarti come un colapasta?
- Gli ospiti ci (plurare maiestatis) troveranno regolarmente? Sai non vorrei un susseguirsi di infarti…
E cose di questo genere insomma…
Il massimo è stato quando il vocalist insieme a una leggiadra puttana si sono infilati nel bagno dei dipendenti per uscirne dopo meno di cinque minuti. O lei era molto brava nel suo mestiere o lui era veramente stanco. Comunque mi ha fatto schifo, e non c’ho le emozioni esattamente sensibilissime.
Vabbò oltre a queste preziose informazioni su come è il mondo all’interno di una discoteca mi sono anche divertito un pò. Chiaro mentre si sta lavorando la nozione di divertimento può assumere aspetti non del tutto ordinari, ma comunque il natale di quest’anno mi ha lasciato qualcos’altro dei soli soldoni.
Ho scoperto che sono un bravo cameriere, o almeno è quel che han detto il mio capo e il capo del mio capo. Non ho rotto nessun bicchiere e me ne saranno passati per le mani a migliaia. Non è semplicissimo, lo sottolineo, passare con un vassoio (che peserà cinque chili a carico pieno) pieno di fragilissimi bicchieri in mezzo a degli ubriachi interamente dediti alle tre attività da discoteca. Avevo una lampadina tascabile con cui farmi strada e ho finito la voce a urlare scusate!!, ma loro non si sono neanche mai accorti della mia esistenza. Ho bevuto quattro redbull pagate dal locale, e ognuna costa intorno alle 4€, ho indossato un cravattino nero molto stiloso che non mi stava affato malissimo; a fine serata era stato inzuppato in vodka, gin e champagne, fortuna che non era il mio.
Ho anche scoperto che quel mondo è pieno zeppo di figli di papà, e che quest’ultimi si riconoscono dalla puzza che emanano: puzza di merda su un piatto di porcellana.
Ho infine sparecchiato un tavolo (due bicchieri con qualcosa dentro, un dito di absolute vodka e due redbull di cui una ancora chiusa) e ho commesso l’unico errore della serata. Il problema era che i tipi (anzi le tipe) non avevano ancora finito di consumare, ma avevano pensato bene di allontanarsi portandosi via anche i giubbotti (unico elemento con cui distinguo i tavoli ancora pieni da quelli oramai vacanti). Le due signore si sono avvicinate furibonde in cucina e hanno reclamato indietro il contenuto del loro tavolo. Io per fortuna ero lì presente, ho fatto notare come loro se n’erano già belle e andate e che comunque restava un goccio di quella vodka (che per inciso costa una settantina di euri al litro). Io che m’aspettavo il licenziamento, invece il capo del mio capo ha ripristinato il loro tavolo, gli ha offerto del ghiaccio nuovo e due redbull in più; infine è venuta da me e mi ha detto con una mano sulla spalla tranquillo può capitare! WoW!
Mi sono scusato e ho continuato a fare il mio lavoro.
E fra qualche giorno ricomincia tutto daccapo, non vedo l’ora.