Me la sto troppo quagliando

Questo post è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale, per il bene dell’uso dei congiuntivi. A volte bisogna pensare anche a loro.

Né il budino né le profezie. Niente di questo in questo posto, niente post almeno per questo giorno. Ma solo per questo: che a giorni inizia la valanga di esami e che il mio cervello è spugna. Scottex di quelli che asciugano tutto ma il mio non è come quelli che non finiscono mai. E’ proprio per questo ultimo particolare che c’ho bisogno dei pizzini sottobanco, proprio stanotte ho decretato dove e come saranno collocati questa volta. Vabbò potrei farne anche a meno, il mio scottex-cervello avrebbe però bisogno di più tempo per accumulare tutta questa acqua-conoscenza che si è sparsa per terra-libri.
Un mio prof, quello che ci ha cercato di insegnare la materia più difficile dell’anno (parole sue eh!), ha terminato il corso presentandoci un ulteriore presentazione di slide. Erano diverse, ci spronava ad avere hobby, a divertirsi a non morire d’ansia il giorno prima dell’esame e specialmente durante l’esame stesso. Che alla fine un esame è solo un apostrofo rosa tra le parole t’acquaddgiasti! (termine in siciliano stretto che è meglio lasciarlo in siciliano: nè stai diventando denso sei fritto possono rendere l’idea).
Io mi sto già trasformando per questi esami. Ad esempio, c’ho una maglietta da lavare. In realtà c’ho due sporte del gs piene zeppe di vestiti da mettere in lavatrice. Ma come dicevo in un mio precedente post non si può mica fare una lavatrice prima di un esame. Eppure lì c’è la maglietta porta fortuna, quella nera con la scritta motivante. Sono entrato in un ciclo infinito che forse mi porterà a farmi una doccia con la maglia addosso, per lavare me la maglietta ed evitare la maledizione della lavatrice prima di un esame. L’altro giorno sono entrato coi calzini dentro la doccia e me ne sono accorto troppo tardi: ingegneri, valli a capire!
Ho già iniziato ad assumere quelle sostanze dopanti che mamma dice che fa bene prendere: qualcosa che si scioglie in un bicchiere e poi lo bevi e diventi molto intelligente, non senti più la stanchezza e ti riescono gli esercizi. Io so che poi non è che avranno chissà quale effetto ma il trucco è convincersi che sì, col cazzo costano 10€, funzionano egregiamente! Ecco funzionano nel senso che io credo che funzionano, e quando si crede a qualcosa quella cosa inizia ad esistere, e dopo inizia a funzionare. Solo se si è veramente bravi quella cosa inizia a fare quello che vuoi tu. Io una volta credevo che saltando da un divano di testa con un cuscino in mano sarei potuto atterrare sano e salvo se nella fase di volo avessi posto quel cuscino fra la mia faccia e il pavimento. Effettivamente sarebbe stato come saltare su un cuscino. Poi mi sono sfracellato una narice, e non si sa come adesso non si vede nulla. Ma io c’avevo creduto veramente, è per questo che i bambini saranno sempre un passo avanti. Riescono a sognare e a immaginare anche cose totalmente insensate, riescono a buttarsi d’istinto. Del resto cos’è altro è la razionalità se non evitare ciò che è istintivo? E chi è mai riuscito a evitare un buco nell’acqua, chiaro, nessuno ci è mai riuscito. Senza buchi nell’acqua non si può sviluppare l’abilità nell’evitarli, non tutto quello che non si condivide è sbagliato.
Non sarò il più intelligente (che continuo a scrivere inteliggente e poi a correggere), non passerò tutti gli esami “a prima botta”, non sarò il più povero nè il più ricco, non sarò mai l’uomo perfetto ma un brav’uomo questo sì, ma una cosa la so tropp’assai: che sbatto i piedi più forti di tutti e tutto, nonostante tutto e tutti. C’ho una vita da riscattare, e anche se ciò non è vero, l’adrenalina-placebo che ne deriva mi rende così. Il migliore asino che si possa conoscere.

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