L’abbraccio e la sveglia

[Vorrei che questo fosse il mio miglior scritto di tutta la mia vita, vorrei far rivivere i miei ricordi e vorrei che attraverso questa sequenza più o meno ordinata di lettere possa anche percepire quel che provo. Chissà se saprò schiacciare la giusta combinazione sulla tastiera. Premessa conclusa.]
♪♪♫
Lo ricordo come se fosse ieri. Una domenica mattina. Mattia non era ancora nato, io mi svegliavo sempre presto per via dell’Albero Azzurro che veniva trasmesso alle sette del mattino. Le due stanze da letto erano buie, ma dal corridoio che le separava proveniva una forte luce. Salto sul lettone, papà dormiva dal lato del comò, dal lato destro del letto. Salto su di lui e in preda ad un entusiasmo da bimbetto dispettoso gli chiedo:

“Papà, mi hai sognato questa notte?”

E subito ho continuato:

“Si pà perchè io t’ho sognato,…come fai a non ricordarti? Tu c’eri!… “

Ricordo così tanto questi attimi che le parole sono proprio queste, non una in meno.
Da piccolo pensavo che quando un uomo si addormenta veniva trasferito in un altro posto, e lì viveva la sua vita. E così poteva accadere che le persone s’incontravano, discutevano, si volevano bene. Ed era del tutto logico che una volta svegliate si potevano continuare i discorsi, si poteva finire di cucinare la pasta, si poteva rimanere abbracciati.

Chiaramente in viaggio fra le dune del Sahara

Questa mattina la prima cosa che ho fatto è stata staccare la sveglia. Qualsiasi rumore esterno avrebbe interrotto il sogno e ormai ho capito che una volta svegli non c’è niente da fare: c’è da riprendere a vivere e chi  sogna ad occhi aperti rischia di rompersi l’osso del collo. Quando mi sono alzato ho pensato che magari poteva capitare, per coincidenza per fatalità per errore per gioco, che le persone che avevo sognato in quel viaggio in Giappone avessero sognato me nella stessa casa, nella stessa spiaggia, sulla stessa cabina del trenino sopraelevato. Ho chiesto solo a Duli, ma lei non ne sa niente: lei in Giappone stanotte non c’è stata. Non si ricorda né dell’acqua inquinata del mare giapponese, né della metro a propulsione elettromagnetica. Ma chissà, i misteri della notte sono tanti e io non voglio illudere il Gioele bambino, esiste un mondo al di fuori di questo che è pieno di gente che si abbraccia.
Senza il rischio che suoni una sveglia.

Les grandes personnes ne comprennent jamais rien toutes seules, et c’est fatigant, pour les enfants, de toujours et toujours leur donner des explications.
[Antoine de Saint-Exupéry]

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