Io sto dicendo una cosa mia…

Ok lo so lo so è tardo. E lo so che ho scritto un post solo qualche ora fa. Ma ho bisogno di scrivere. Il letto è qua accanto a me, il sonno sopra di me, ma devo scrivere. Se adesso fossi in mezzo all’acqua starei nuotando disperatamente per arrivare a toccare l’altra parete. Ma sono su una sedia e sbatto nervosamente questi diti da cui fuoriesce ciò che non voglio. Un po’ come quegli insetti nel “Il Miglio Verde”, così lo immagino io.
Parto con la serie di eventi che sento di scrivere, non hanno una particolare importanza, il loro ordine è piuttosto casuale e probabilmente sono assolutamente noiosi. Ma questo blog  è stato chiaro fin dal primo post, parla di me di come sono fatto di cosa mi succede. E’ una speciale interpretazione di ciò che ho appena letto su facebook da una persona: “When anger rises, think of the consequences”
Stasera sono andato al cinema, è successo un episodio carino. Basta poco per sorridere, non è vero?
Al cinema mentre scorrevano le immagini per la prima volta ho realizzato di essere sereno.
A casa quando sono tornato dal cinema mi sono però accorto che tengo ancora con lo sputo.
Come una foglia d’autunno. Bella bellissima ma un colpo di vento la butta giù. E ci vuole poco a passare dall’altezza di un albero secolare all’umiliazione di una suola di scarpa.
Vorrei essere in Sergio proprio in questo momento, ma so che è sbagliato desiderare di essere qualcos’altro. Devo vedere il lato comico della lunga distanza, vedere quello che si ha vicino i piedi è facile ci riescono tutti.
Ripasso le tappe della mia vita: andare in Canada, tornare migliore e con conoscenze amplificate. Scriversi ad una specialistica e ritornare all’estero per continuare il percorso di ampliamento delle mie possibilità. Poi iniziare con l’umiltà, proseguire con l’umiltà e infine trovare un lavoro che mi riempe di soldi. Con la stessa umiltà. Soddisfare i miei sogni da bambino, poi quelli di adolescente e infine quelli da adulto. Diventare qualcuno, far ricredere gente come l’ispettore Sammito, far mangiare le carne sotto le unghie a chi mi ha fatto del male.
Nel frattempo continuerò a cercare di pescare la carta giusta nel grande mazzo degli imprevisti. O delle probabilità che siano. Sperando che la salute rimanga a farmi compagnia.

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