Il parco Lambro

Parlavo di dio. Ecco a proposito – non c’entra niente – se dio esiste di sicuro la bici è opera sua. Se dio non esiste è un problema. Non potrei sapere chi ha inventato la bici.
Oggi dopo lezione, dopo tre ore di codice su quella che rappresenta la mia tesi col mio amico Sergio l’anguilla, ho posto il culo sul sellino e mi sono gettato nel misteriosissimo gioco d’equilibrio che è l’andare in bici. Poi io impenno pure, drifto e vado senza mani, giusto per far rimbalzare un poco la palla di cui parlavo un post fa. Per colpa di duli che poi s’annoia a risentirla ancora una volta, salto il racconto di come ho imparato ad andare in bici. In caso vorreste saperne di più chiedete pure a lei, mi raccomando si scrive duli non “dulietta”.

Insomma oggi Sergiuz mi voleva portare in questo parco che ho scoperto essere davvero molto bello. Forse il più bello di quelli che ho visto dentro Milano, parco Lambro lo chiamano. Addirittura ci sono pure le salite che è una cosa rara a Milano. I milanesi, tentando di sopperire alle mancate differenze di altitudine, sono arrivati pure ad ammucchiare tutta l’immondizia che si trovavano a portata di mano e le macerie della seconda guerra mondiale in un unico posto. Poi c’han fatto crescere su l’erba e un boschetto. E l’han chiamato monte Stella. Monte? Son fatti così, lo sappiamo…

Il posto è davvero bello, a saperlo primo. Il parco non è recintato perciò bisogna andarci di giorno, non perché chiuda ma perché la notte immagino che si trasformi in un parco “divertimento”. L’acqua che in queste immagini sembra spettacolare è in realtà parecchio sporca. Si tratta del fiume Lambro, saltato sulle pagine di cronaca qualche mese fa per un caso di inquinamento piuttosto serio. Ma anche così non scherza, se i moscerini si ammazzavano per potersi posare sull’acqua questo non è proprio un buon segnale. Comunque mi basta il rumore dell’acqua per apprezzare un posto, perciò ben venga il Lambro, anche se stra inquinato. Di moscerini ce n’è così tanti che uno rischia di saziarsi camminando a bocca aperta. In pochi minuti di giri all’interno del barco mi sentivo gli occhi colmi di insetti, le narici ostruite e qualcosa pizzicava la gola. Ma sorprendentemente ho avuto l’impressione che fosse un posto molto romantico, che strano un posto romantico a milano che strano innamorarsi a Milano. Che poi questa città non è che sia così schifosa. Più s’avvicina il giorno che la lascerò e più pare garbata, sarà che alla fine Pisa.pia ha vinto al ballottaggio? (ndr. è una profezia) o sarà che qualche volta esco di casa?

Adesso vi dico la cosa fica di questo post. In tutto questo giro abbiamo portato con noi il cellulare intelligente e un gps bluetooth. Un programma apposito ha tracciato per noi una quantità di statistiche enormi, che a noi ingegneri ci fanno godere da matti (pure a duli, SCOOP fra qualche giorno sentirete la sua voce qua sul blog…). Per esempio sappiamo che abbiamo consumato 520kcal (non so come l’ha calcolato e se è un dato plausibile), mantenuto una media orario di 11km/h (ma c’è da dire che ci siamo fermati spesso per sputare i moscerini e che abbiamo “scalato” il monte del parco), percorso quasi 10km e raggiunto la stratosferica altezza massima di 213 metri s.l.m.. Ma la cosa fica è che ha tenuto traccia esattamente dai posti che abbiamo attraversato, mostrando una linea in una mappa stile google maps. E accanto c’è un grafico ancora più fico che mette in relazione l’altezza rispetto al livello del mare e la velocità. E passandoci sopra col mouse si vede in che punto della mappa sono state rilevate quelle informazioni. Bisogna vederlo per crederci. Ecco qui il link: http://bit.ly/l8lpmX.
Andare in bici è favoloso. Se non fosse per quei moscerini che mi si sono attaccati sui polpacci e su tutte le braccia. Ma almeno per questa settimana c’ho una scusa per farmi una doccia.
Scherzo.
Non troppo.

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