Mio padre

C’è una sensazione che non ho mai più provato
Non abito più lì da sempre
Ho avuto una vita
Altrove
E’ solo una stupida villetta con uno sputo di giardino,
ma sarà la prima cosa che comprerò
Quando sarò ricco.
♫♪
Oggi è il 31 Maggio. E’ il compleanno di mio padre, non l’ho mai dimenticato per un fatto curioso. Nacque in casa, come si usava cinquantadue anni fa. Ed era una domenica, così la sua nascita fu dichiarata all’anagrafe solo il giorno dopo, il primo Giugno. Lui per il mondo è nato il primo di Giugno. Gli ho mandato un augurio di buon compleanno, come si fa tra persone educate. 

E’ tutto oggi che penso a questa cosa, e mi sono svegliato alle sette. Il regalo più grosso che gli farò è scrivere qui un ricordo felice che ho di lui. Solo che questo post non lo leggerà mai. Ma ci sono delle cose che io non ho mai capito di lui per cui va bene così.
Non ho saputo scegliere quale sia il ricordo più felice. Ricordo una volta quando con una tuta da macchino era sdraiato sotto la sua macchina, una Citroen BX azzurro cielo. Stava aggiustando qualcosa e io da buon figlio maschio cercavo di capire cosa stesse facendo. E anche se avevo una paura matta che l’auto rialzata su dei ceppi di legno mi cascasse tutta in faccia, a fatica, riuscì a sdraiarmi accanto a lui. Gli chiedevo cosa stava facendo, cosa stava toccando ma lui non mi rispondeva. Io avevo sempre timore di infastidirlo, di risultare scortese ai suoi occhi. Così quando non rispondeva alle mie domande dopo un po’ tacevo e rimanevo semplicemente a guardare.
Un altro ricordo che ho di lui risale al periodo delle elementari. Fece da guida turistica in una gita organizzata dalle maestre fra le grotte di una contrada del mio paese. Tutti gli altri bambini stavano a guardare lui, e anche se la sua dialettica non era raffinata come quella delle persone in televisione, io ero orgoglioso di lui. Volevo dire bambino per bambino che quello che spiegava era mio padre e ci tenevo particolarmente a farglielo capire.
Questi ricordi mi mettono tristezza.
Voglio soltanto andare via.
Vorrei ricominciare da capo.
Ma il massimo che posso fare è ricomprare la casa da bambino, la stupida villetta con uno sputo di giardino.

[La citazione iniziale è tratta da questa canzone degli Afterhours. La canzone ascoltabile cliccando sulle note invece è la sua canzone, gli piaceva tanto e mi piace tanto]

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