L’odore del passaporto [1][2]

Ho ufficialmente finito di pagare per intero la scuola in Canada. Dieci minuti fa. La cosa più bella è che più del 70% del danaro versato esce dai pori della mia mente, ops…fronte!
[Aggiornamenti in serata]


[Aggiornamento uno]
Non posso codare. Così direbbe dani, non posso lavorare sui dino finché Sergio non arriva a casa. E così scrivo. Mentre mi lavavo la faccia ho pensato che scrivo meglio quando scrivo di cose spiacevoli. Perciò scrivo: un sincero, commosso e profondo vaffanculo a chi se ne merita un pezzo: oggi sconti, glielo diamo tutto anche se ne meritano una metà, due quinti o sette trentasettesimi. Vaffanculo.

[Aggiornamento due]
Adesso ho il cervello abbastanza libero per raccontarvi cosa ho fatto in questi due giorni sul Canada. Il tutto comincia venerdì, giorno da me designato per effettuare il pagamento a tre cifre (che in euro sono assai). Perciò mi dirigo nella Unicredit qui vicino. Dopo una prima magra figura (che d’ora in poi verrà etichettata col suo nome dialettale malafiura) all’accesso in banca (avevo una pompa di bici nello zaino che mi impediva di passare il controllo senza far suonare una specie di allarme) entro e faccio la mia seconda malafiura. Per farla breve ho scambiato la parola bonifico per versamento, così la mia frase “vorrei fare un versamento in un conto estero” non è stata compresa a prima botta. Ma dopo una breve spiegazione con gesti e suoni vari han capito. Solo che m’han detto che con la mia Genius Card il massimo che potevo fare era togliere il pezzetto di bollitto fra le fessure dei denti.
Eterna delusione, chiamo la mamma chiedendole di verificare la situazione col nostro amico-direttore dell’Unicredit del mio paese. “E’ una stronzata, con la genius puoi fare bonifici…noi lo facciamo!”, è questa la risposta dalla sede sicula della stessa banca. E vabbò, mosso da un forte spirito emigrante mi rivesto e mi incammino (dato che ho scassato la bici) verso un’altra unicredit, gentilmente suggeritami da duli. Felicitazioni. comunque, si dice così no?. Nada ancora una volta, questa filiale non fa bonifici esteri per partito preso. Come se una pizzeria si rifiutasse di fare la quattro stagioni ma le altre pizze si, come se un benzinaio non facesse il pieno a tutte le Ford Fiesta e ai Piaggio ma alle altro auto si. Torno a casa rificcando da dove stava uscendo tutta la mia frustrazione, proviamo a fare questo “gentile” bonifico online.
Ma nonostante i tre anni in Ingegneria non trovo il modo di farlo. Chiamo, dopo 15 minuti di attesa la tipa dall’accento romano mi avverte che con la genius card non si possono fare bonifici internazionali. Ringrazio, stacco, metto la musica ancora più forte. Ma dopo mi viene la pensata corretta, che genius! che sono (d’altronde c’ho pure la card apposita): posso dare questi soldi usando la genius card come se fosse una carta prepagata e non come se fosse un conto bancario. Compilo il temuto modulo e lo invio oltreoceano aspettando che dall’altro lato del mondo albeggi e la gente torni a lavoro.
Dopo qualche ora, nel bel mezzo di una discussione sui dinosauri, arriva un messaggio sulla vodafone: TRANSIZIONE NEGATA. Ma io in Canada ci voglio andare (in basso vedete una rappresentazione del mio principale organo vitale che da un po’ ha cambiato il suo nome in “Canada”). Perciò chiamo il numero verde specifico per la genius card chiedendo lumi (nel frattempo arriva l’email dall’impiegata della scuola canadese che mi segue con le pratiche dicendomi che non riesce a prendersi i miei soldi). Si scopre infine che la mia carta non prevede prelievi superiori ai 3000€ giornalieri, perciò chiedo gentilmente alla ragazza della scuola di splittare il pagamento in due giorni. Risponde, le va bene. Ma è venerdì, perciò bisogna aspettare lunedì per terminare il faticoso pagamento. Per altro, a titolo informativo, per un bonifico in valuta estera Unicredit prevede 30€ di commissione. Ma c’è da dire che sono onestissimi sul cambio, che è praticamente quello effettivo. Magra consolazione la mia.
Oggi arriva finalmente la ricevuta dell’avvenuto pagamento delle tasse. E in allegato l’agognata lettera di accettazione. Copio qualche spezzone che questa lettera mi entusiasma un botto.

“…Gioele Bla Bla (Student #3731) has been officially accepted into the Workplace English Diploma(WED) program from November 7, 2011 to June 15,2012…”

“The COOP Work Practicum is intended to provide students with the opportunity to gain entry-level customer service experience in retail sales, customer service, or hospitality where they interact with Canadians ( eg. sales assistant, counter help, restaurant server, guest services, bus person, etc.)”

Ho già iniziato a compilare l’applicazione che mi permette di ottenere il responso riguardo il visto in dieci giorni. Mi sono bloccato per questa sera. Devo inviargli la prova della mia sostenibilità finanziaria, una copia del mio passaporto, delle mie foto e infine la lettera che mi ha rilasciato la scuola. E poi sono ancora pieno di dubbi; sul sito dell’ambasciata canadese c’è scritto che dovrei allegare due moduli. Come lo faccio? Come faccio? E se sbaglio qualcosa mi rifiutano il visto o mi chiamano chiedendomi la rimanenza? No siccome ogni visto costa 120C$, siccome è quello che sogno…non vorrei sbagliare ancora!

Ho messo in questo post (con un servizio del tutto sperimentale) la checkList che dovrò allegare alla presentazione del mio visto. Questo visto sta prendendo sempre più piede nelle priorità di questi giorni, sto impazzendo del tutto, lo sento…arriva…tempo mio fatti capanna e chi ha la pancia non aspetti pancia. Tanto va il cuore al largo che ci lascia il lumicino. Puh passa paperino…
BNG: Dedicato ancora una volta a Matti. Quest’oggi ha nuovamente fatto il suo dovere, passando anche il test dell’Aeronautica. “Com’è andata Matti?” “Nono, tutto bene non era troppo difficile!
Dal fratello maggiore avrà preso la bellezza? No battutaccie :P

7 pensieri su “L’odore del passaporto [1][2]

  1. Vai in Canada?!!!?!! WAO!!! Grande! No, com'era… Tosto!XD
    No, dai, seriamente, è una bellissima opportunità ed è bello che tu ne approfitti.
    Quella che vai a fare è una scuola di specializzazione? Quanto stai via?
    Bravo bravo!!

    Seya

    PS: Suppongo Matti sia tuo fratello, comunque in ogni caso congratulazioni a lui!

  2. Sto via un po' più di otto mesi e vado a studiare-lavorare per migliorare il mio inglese. E ti assicuro: sto contando i giorni!

    Si matti, è il fratellino!

  3. Che invidia….Mi raccomando però, rendici partecipi delle tue avventure oltreoceano e ricordati la cioccolata da spalmare che, se è come negli USA, non troverai tanto facilmente!

    Seya

  4. Allora, calma. La nutella la puoi anche trovare ma se la fanno pagare non poco. Ci sono dei surrogati americani ma sono talmente dolci da essere immangiabili quindi se vuoi vivere sereno portatene un pò dietro.
    La mia esperienza viene dai mesi che ho passato una volta a San Francisco e un'altra in Florida. Nei grandi Markets dentro ai Mall trovi praticamente di tutto ma i marchi esteri (Nutella è italiana) costano.
    Poi, ti dirò, a me non piacciono le creme da spalmare ma una amica che è venuta con me in entrambe le occasioni non poteva vivere senza, quindi per lei è stato un trauma dover spendere così tanto….
    In Canada non sono ancora mai stata quindi non so come sia la situazione..

    Non volevo spaventarti, scusa!

    Seya

  5. Nutella a parte (troveremo un modo per risolvere l'annoso problema…contrabbando?)…che hai fatto tu dall'altro lato del mondo? Sono curioso!

  6. Sono andata negli USA due diverse volte per un paio di mesi (8 settimane a San Francisco e dintorni e 6 a Sant'Augustine (Florida) e Miami) durante l'estate per imparare l'inglese. In entrambi i casi sono riuscita a lavorare come "babysitter" di ragazzi americani i cui genitori volevano che imparassero un pò di italiano.
    Sono andata anche in Australia, A Cairns, vicino alla barriera corallina…ma in quell'occasione era più il tempo che passavo sott'acqua che quello che cercavo un lavoro…XD

    Seya

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