Riguardo al cuorum

Questo blog non ha mai parlato di politica, è raro sentirmi parlare di politica. Per alcuni motivi. Non ci capisco quasi niente, parlare di politica mi sa una cosa stupida e ci sono altri argomenti più promettenti per allietare le serate d’estate in compagnia. Ma ieri notte mentre esercitavo il ripasso giornaliero prima di prendere sonno ho pensato a questo post che adesso scrivo, appena un attimo prima di fare il prossimo ripasso: quello giornaliero.
Io non ho votato per il referendum. Sono uno studente fuori sede, non ho mai votato alle elezioni nonostante ne abbia pieno diritto da almeno due anni. Non ho la tessera elettorale e non mi sento un colpevole, un traditore della patria, uno spreca-diritti. Non ho mai avuto le idee abbastanza chiare intorno agli argomenti che la politica tratta e credo che appartenga alla maggioranza persino di quelle persone che a votare va regolarmente.
Ma se ne avessi avuto la possibilità (o, meglio, se fosse stato molto più facile) questa volta sarebbe stato il mio personale battesimo del voto.
Dopo averci pensato a lungo, esattamente come se dovessi votare davvero, ho deciso che se fossi andato avrei votato null. Lo avrei fatto innanzitutto nel rispetto di coloro che tentano di raggiungere il quorum, qualsiasi sia il risultato connesso al referendum. Ma io non so molto di politica, non mi piace scegliere senza sapere.
Ieri durante il mio ripasso giornaliero mi sono posto delle domande a cui non so rispondere. Scrivo di seguito quelle che adesso ricordo.

  • Perché l’acqua privata è tanto demonizzata? 
  • L’acqua pubblica ha dei particolari vantaggi dal punto di vista del servizio offertoci?
  • Cosa dicono esattamente (e soprattutto cosa significano) i due quesiti sull’acqua?
  • Non è che aumentare la concorrenza potrebbe migliorare le prestazioni del servizio idrico riducendo persino i costi agli utenti finali?
  • Perché il paese con più petrolio al mondo sta costruendo una ventina di centrali nucleari?
  • Che fine hanno fatto quelle bellissime centrali al Torio, molto ecologiche e più economiche (in proporzione) e soprattutto esenti dalla produzione di scorie destinate a scopi bellici?
  • Quanti di quelli che han detto di no al nucleare sono provvisti o usano anche in minima parte della energia verde prodotta autonomamente?
  • Davvero le energie verdi possono rimpiazzare il nucleare o saremo costretti finché morte non ci separi ad affidarci alle nazioni estere per accendere il frullatore?
  • Come è pensabile la costruzione di acquedotti e nucleari in una nazione che se fosse spremuta come un’arancia produrrebbe litri di pregiato succo di mafia? Chi potrebbe assicurare che non vengano violate le principali norme di sicurezza nella costruzione del contenitore del nocciolo quando con un leggero terremoto sono cadute le case fatte di sabbia marina?
  • Come sarebbe possibile scongiurare che montagne di scorie radioattive non finiscano nei mari della Calabria?
  • Perché la Puglia perde il 50% dell’acqua immessa nei loro acquedotti e perché io sono costretto ad attivare un motorino elettrico affinché l’acqua raggiunga il serbatoio della mia casa giusto un giorno su due?
Quanti di voi conoscono una risposta anche a qualcuno di questi punti e ha votato qualcosa al referendum? Non vi sembra quantomeno irresponsabile fare una cosa simile, essendo senza una vera cognizione di quel che si sta facendo? Insomma spiegatemi il perché della vostra scelta se ne avete fatta una, io vorrei sapere di cosa è fatto quel pasto prima di portarlo in bocca, così io vorrei sapere quali sono le conseguenze della mia scelta quando scelgo! Votare è giusto, votare senza saper cosa si sta votando è irresponsabile più dell’astensione ed è più ignorante di quel che confonde le parole che iniziano con la c da quelle che iniziano con la q Solo gli stronzi si lasciano trascinare dalla corrente.
Su una cosa sono abbastanza sicuro: che non dovrà esistere un legittimo impedimento fintanto che anch’io, comune cittadino, non ne possa usufruire.

9 pensieri su “Riguardo al cuorum

  1. Allora, io sono andata a votare e sono orgogliosa di averlo fatto. Sono mesi che seguo la faccenda e quindi al momento del voto mi sono sentita più che preparata.
    Il problema per questo referendum è stato il silenzio sotto cui è passato. Diciamo che i veri informatori sono stati i social network con campagne di sensibilizzazione e co.
    Ho ovviamente votato SI a tutto.

    Non voglio fare la maestrina e nemmeno la saccente, quindi se mi dici che ti interessa la cosa, posso anche rispondere alle tue domande, altrimenti ti lascio un paio di link di articoli scritti da persone più esperte di me che penso potranno rispondere ad alcune delle tue domande.

    In ogni caso, mettiamola così. A pochi giorni dal Referendum, quando ancora non si sapeva molto, quando è partita sulle reti rai e mediaset una campagnia contro il quorum, ero molto sul "vai a votare, piuttosto lascia tessera bianca, ma vai a votare!", ora sono un pò più razionale.
    Capisco il tuo punto di vista e apprezzo moltissimo la tua coerenza, anche se penso che andare a votare sia indispensabile per potersi chiamare cittadini.
    Per quanto riguarda il discorso del fuori sede, c'è un modo per aggirarlo (anche lì, se ti interessa te lo spiego).

    Seya

  2. Si conosco il modo per votare da fuori sede. Anche se ho una testimonianza diretta che mi porta a pensare che questo modo non sia del tutto legale. In breve hanno consigliato di non dire "di essere fuori sede". Ad ogni modo il mio problema è che non ho del tutto la tessera elettorale e dovrei farmi 1300km per andarla a ritirare. Senza troppo giri di parole non ho un senso civico così elevato (anche se non nascondo che lo smacco del referendum mi ha esaltato almeno quanto il sorpasso di Button all'ultimo giro del GP in Canada). Forniscimi tutti i link che hai a disposizione, sono assetato di risposte. Anche se avrei (forse ci vuole il congiuntivo…) tantissimo piacere a sentire le due campane, senza vedere l'altro lato non riesco a capire quant'è spessa la medaglia!
    P.S Quando ho letto il titolo del tuo ultimo post mi stavo sentendo importantissimo. Ma leggendo ho dovuto ridimensionare il mio egocentrismo :D

  3. ok, appena torno a casa ti scrivo tutto e tranquillo ti trovo anche qualcosa della campana avversa!

    Seya

    Ps: immaginavo qualcuno avrebbe subito pensato alle Moto GP di cui dovrò scrivere un post prima o poi … o alla formula 1 che però hò smesso di seguire un paio di anni fa..
    Vedrai che presto resusciterò il tuo orgoglio ridimensionato…per caso, passione per le moto?

  4. P.S Mi riferivo al mio nomignolo, gas!
    Comunque si, sono un appassionato di motori, un paio di anni fa stavo molto tempo con le unghie sporche d'olio ma poi ho smesso per carenza di danaro e tempo

  5. Finalmente ho due minuti, comunque avevo scritto un bel commento, simpatico e completa, e blogspot me lo cancella..che rabbia!
    In ogni caso, vedi un pò tu se vuoi qualche altra notizia..avevo trovato così tante belle cose *.*!!!

    Seya

    PS non ci ero arrivata alla cosa del nickname…non ci sarei mai arrivata!

  6. Scuse da parte mia a nome di blogspot! In questo fine settimana dovrebbe esserci qualche spazio in più per l'informazione :D
    Grazie di non aver mollato ;)

  7. Ho letto i linksss, e ho pure integrato con altri che ho trovato in giro. Faccio ancora fatica a schierarmi anche se sono un poco scettico sulla possibilità di essere indipendenti dall'atomo (che poi è il tema che mi prende di più fra quelli del referendum)…
    Sull'acqua la situazione appare assai sporca: ci sono di mezzo troppi interessi che non si riesce a districarsi…peggio delle industrie farmaceutiche!

  8. ti dirò, io non sono contraria al Nucleare, anzi sarei anche disposta ad overlo in Veneto.
    I problemi sono due:
    1) quando finirà l'uranio, che facciamo? Ricominciamo da capo? (e l'uranio per come viene usato durerà al massimo per i prossimi 50-60 anni)
    2) Se in Italia si costruissero centrali nucleari le si farebbe con la tecnologia degli anni Settanta. Non siamo pronti e non siamo tecnologicamente lungimiranti: gli interessi economici verrebbero prima di quelli di sicurezza e affidabilità. Se poi dovesse accadere qualcosa (e qui si tocca ferro, per carità!) non avremmo mai la tempestività d'azione che c'è stata ad esempio in Giappone. Basti pensare che l'Aquila è ancora in macerie……ma qui apriamo un altro discorso..

    Felice di esserti stata d'aiuto!

    Seya

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