Inizia la vacanza – 3 & 4 (post lungo)

C’ho due giorni da raccontare in questa personalissima e monotona cronaca dei miei primi 4 giorni di vacanza. Lato polimi il prof non ha ancora verbalizzato l’esame che mi darà la laurea, a stento riesco ancora a crederci.
Fine lato Polimi.
Lato emotivo – insicuro: va meglio. La cura che avevo pensato funziona. Non avere il tempo manco per cagare, figurati se c’è tempo per piagnè d’amore (in realtà non è che funziona al 100% ma ogni fichietieddu ri musca è sustanza)!
Fine degli argomenti che annoiano tanto.
Inizio degli argomenti che annoiano di meno (me, almeno…). Iniziamo da ieri mattina.

  • Col titolare del mobilificio, designato (finalmente!) per essere quello che “costruirà” la nostra cucina, siamo andati in cantiere a prendere le misure effettive della casa. Abbiamo scoperto che i muratori hanno interpretato un po’ a senso le misure fornite dall’architetto. Così un muro ch’era sulla carta 1.55cm è quasi un metro e sessantacinque. Fin quando vanno ad aumentare ringraziamo a dio!
  • Dato che eravamo in cantiere abbiamo assistito alla consegna delle porte (ci saranno foto giù in fondo al post). Le ritengo molto belle, soprattutto quella a vetro. Anche se non vi dirò mai di cosa ho scoperto essere fatte (non mi ricordo se “essere fatte” è italiano, mah…).
  • Ho portato il motore di Matti dal meccanico. Avevamo qualche problema già da una settimana e ad una mia accensione ho capito subito che il problema stava nella trasmissione. Inizialmente ho pensato ai rapporti ma mi sono presto corretto: è la frizione che non stacca mai! Il meccanico a una prima occhiata infatti conferma. 
  • Appena tornato a casa (saranno state le dodici…) mi chiama mio padre. Ha il pc in riparazione (si è dissaldata la scheda video dalla madre!!!) e perciò adesso usa il portatile di una decina di anni fa. Pentium 3, 850 MHZ, 128MB di ram e scheda video integrata! Solo un’altra cosa: ha come SO il millennium (brivido lungo la schiena!). Dopo un primo tentativo poco riuscito di installarci un N95 come modem esterno ho provato a montarci su con l’assistenza del 119 connessioni remote, connessioni native su Windows e infine a montarci un Nokia PC suite dell'”15-18″. Ma niente, internet è non funzionante o troppo lento. Si fa l’ora di pranzo.
  • Pasta col brodo integrata col salame inglese. Che il brodo non è sostanza, meglio scolarlo via!
  • Alle tre e mezza avevamo appuntamento con il padrone dell’appartamento di due piani più sotto per vedere come si è montato lui il bagno buono, il bb. Puntuali alle tre e mezza noi eravamo lì, lui alle quattro. Nel mentre perciò abbiamo assistito al montaggio delle porte consegnateci in mattinata. E non vi dirò mai come appiccicano gli angoli. MAH! Il bagno del futuro vicino comunque si è rivelato ispirativo, capirete fra qualche riga perché. Inoltre mà mi fa vedere che nella leggera discesa che porta al portone d’ingresso (e ai garage) manca una griglia taglia-acqua. In caso di pioggia torrentizia infatti l’acqua guidata dalla rampa giungerebbe dritta dritta all’interno del nostro garage. E questo solitamente non è un servizio offerto da capitolato!
  • Si fanno tipo le cinque del pomeriggio. Torno dal meccanico per vedere l’ammontare del danno. Sarebbe solo una molletta distrutta, ma il meccanico ritiene a ragione che la cinghia è consumata e ci vuole nuova (45€). In più Matti ha intenzione di mettere una marmitta più spinta che abbiamo già. Tarare il tutto (rulli, mollette e carburare) e cambiare i pezzi rotti costerà intorno ai 100€ che fortunatamente spenderà Matti coi suoi risparmi. Fun Fact: nei dieci minuti che sto dal meccanico arriva un ragazzo con un motard-gli mette il cavalletto-si appoggia sulla moto-la moto casca-distrugge una carena del motore di qualcuno che lo aveva fatto riparare dal meccanico in questione. A quel punto vedendo l’ira negli occhi del meccanico me ne sono scappato di corsa :D
  • Alle otto e mezza ho appuntamento col boss per il lavoro ufficiale della mia estate. Si trova in una località marittima a una ventina di chilometri da casa mia. Mi vesto elegante, camicia col colletto alla coreana e Terre D’Hermes dappertutto, e vado. Pare che non lavorerò tutta l’estate. Le due settimane a cavallo di ferragosto, qualche giorno di questa settimana e qualche giorno dell’ultima settimana di Agosto. Gli orari non sono neanche pessimi, 18:30-04:00. Dovrei fare lo scopino del boss, andare a prendergli quel che gli serve, sparecchiare, apparecchiare, fare i viaggi col cestello del ghiaccio dalla macchina crea-ghiaccio al bancone consuma-ghiaccio. Non chiedetemi quanto mi pagano, non lo so. Mi vergogno sempre a fare questa domanda. Lo scoprirò solo lavorando. Spero di avere abbastanza soldi per prendermi una fotocamera nuova, in caso avverso ripiegherò su un usato.
  • Sono le 21. Dritti filati a una cena. Non di gala, una cena con amici di papà. La trovo già iniziata ma tant’è…inizio a mangiare nel tavolo dei piccoli, o meglio dei non-grandi. La casa è una villa bellissima, la compagnia è piuttosto spiacevole nonostante vi sia un giornalista che scrisse un articolo su di me non molto gentile. Ma non era serata da occhiatacce. L’unica nota stonata è stata la madre di una ragazza. Lei voleva che la figlia si iscrivesse a Lingue a Ragusa. Io sostenevo che a Ragusa non è buona. Che cù nesci arrinesci, che se proprio bisogna fare lingue allora conviene andare alla Federico II. Lei a un certo punto fa: ma tu sei zito? No, rispondo io (brutta puttana, che minchia di domande sono, non lo vedo che sono in riabilitazione?!). E lei di petto: si vede…sisi si vede proprio che non sei zito. Ovvio… Che minchia intendeva? E poi da dove si vede? Così tanti capelli mi sono caduti? Così brutto sono? Eppure avevo le lentine…
Fine della giornata di ieri.
Oggi.
  • Sveglia per le dieci. Per il problema del pc di mio padre tocca spedire decine di MB di foto per email dal mio computer. E vabbè.
  • Mezzogiorno. Arriva la chiamata del mobilificio. Tocca andare là per vedere il disegno adattato alle misure reali. Rimando l’email di mio padre a dopo. Al mobilificio ci fanno vedere le ultime modifiche. Scegliamo gli elettrodomestici: piano cottura con quattro fuochi con la griglia solo sopra i fornelli che per altro sono incassati e non sporgenti come un normale piano cottura. Lavandino ad angolo per un totale di due pozzetti e uno sgocciolatoio. Fornello con 5 funzioni. Ventilato d’ncapo di sutta davanti e darreri. Scegliamo anche il colore del piano lavoro. Ad un determinato punto la mamma sceglie dopo un anno in questa direzione che forse è meglio togliere la penisola. Femmine sono, che ci possiamo fare. Ci tocca leggere pure il preventivo. Non è malaccio, forse ci permettiamo pure qualche sfizio tipo pensili alti 90cm, top in quarzo e non impiallacciato, tavolo in vetro. Bah si vedrà…
  • Ritorno a casa e tento di finire il lavoro di papà che però diventa un problema NP e perciò anche per la fame incalzante sono obbligato ad arrendermi. Do la colpa alla porta USB che è una 1.0.
  • Alle 14:30 sono già fuori casa. Andiamo in cantiere per scegliere se davvero togliere la penisola è un vantaggio effettivo e non solo economico. Prendiamo le misure dalla piantina e realizziamo con la carta gommata le sagome dei mobili della cucina, del divano e del tavolo, della colonna forno e del frigo. Effettivamente è meglio senza penisola, mi sa che optiamo per questa soluzione. In cantiere abbiamo beccato pure l’omino dell’elettricista ufficiale del cantiere. Con lui abbiamo controllato che l’impianto (interruttori, punti luce e prese) sia stato fatto come da noi richiesto. Tutto sommato poteva andare peggio, tutto sommato poteva andare meglio. Appena l’aiuto-elettricista ci ha lasciato con mamma abbiamo ritagliato un cartone che è diventata la sagoma del piano su cui poggerà il lavandino del bb. Sarà di quelli che stanno sopra, non di quelli incassati nel top. Saremo due ignoranti ma la sagoma c’è venuta proprio bella. Un ringraziamento al vicino che gentilmente c’ha aperto le porte della sua casetta. La prossima tappa sarà andare dal marmararo a controllare l’effettiva realizzabilità, il costo e i tempi di consegna.
  • Cinque del pomeriggio quasi. Ritorno nella villa bellissima in cui una signora mi aveva insultato il giorno prima. Devo fare un lavoro per la proprietaria. Spiego brevemente: lei ha registrato delle antiche preghiere in dialetto siciliano, perlopiù preghiere mariane. Tocca a me adesso sistemare l’audio, ritagliarlo, pulirlo, eliminare e montare. Niente di difficile, quasi piacevole insomma. Solo che intanto si fanno le sette e io devo andare dalla mamma.
  • Devo andare alla riunione dei responsabili della cooperativa: il presidente della cooperativa, l’architetto, l’impresario e un altro tipo che non so chi sia. Mi piacciono queste riunioni: poca burocrazia, tutti parlano in dialetto e si fanno esempi concreti. Alla fine non si risolve mai nulla, si fa sempre tardissimo (le 21:00) ma quantomeno si esce dallo studio un po’ meno stressati e più confusi che mai. Ad esempio si è scoperto che dovremo pagare chissà quanti mila euro perché si sono accorti che devono spostare la giunzione con la fogna comunale dato che collegandola dov’era previsto si rischierebbe un ritorno delle acque per via della pendenza insufficiente. Si è deciso l’interno dell’ascensore e altre cose secondarie. Bello bello bello!
  • Sono andato a prendere Matti da suo cugino e sono tornato a casa. E mi fa male la testa. Anche dopo il bicchiere di limoncello che ho bevuto durante la scrittura di questo breve intervento. Allego qualche oggetto! 

Qualche preghiera adesso…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.