La “mattaria”

Ragionavo ieri che pare passi più frequente di quel che pensavo in genere il fatto che io sono anomalo, matto. Riformulo il concetto: la gente mi piglia per matto più di quanto io pensi di esserlo. E questo è il primo sintomo della mattaria: sentirsi sani e non esserlo. Intanto dico perché scrivo più di rado: non riesco a fare il path forwarding (na cosa tecnica del blog, non è una malattia) e la cosa mi irrita irrimediabilmente.

Tornando alla follia, non so descrivere il perché di questa fama che si conserva ancora intatta fra i miei compagni del liceo. Il cantare sullo scooter, lo scrivere qualche volta qualche frase su qualche muro o farsi un bel lungo giro in bici non credo siano i responsabili (non per intero almeno) della nomina che mi segue come lo fa il mio puzzo. Però se gentilmente duli e Sergio (quando torna dalla zita’s therapy) raccontassero nei commenti il ricordo più mattarello che hanno di me io mi sentirei gratificato da cotanta spontaneità. E se qualche anonimo volesse aggiungerti potrei pure fargli un regalo fantastico: una cartolina con taaaaantissimi francobolli leccati da me dal Canadà! :D

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