A caccia!

Lunga la stretta larga la mia chi è via è via e chi è rimasto me lo sono dimenticato.

Bello sto inizio col botto eh? Non si capisce un cazzo ma almeno abbiamo rotto il foglio bianco e adesso siamo già nel bel mezzo di un discorso articolato e ricco di subordinate. Proprio adesso sto provando a smaltire una sbornia da hamburger (che pare risulti essere più pesante di un kebab o di un burrito per il mio stomachino) con acqua limone cannella e miele. Domani sarà uno dei giorni più eccitanti della mia permanenza in Canada (e forse anche più in là). No, non sto andando in un cinema a luci rosse.

Un esempio di "moose"

Sto andando a caccia, domani vado a caccia. No, non vado a caccia di femmine vado a caccia di moose (italianizzato dalla nona con mussu) col mio cugino alto grosso e con l’hobby della caccia e della pesca. Andremo su sull’isola, partiremo alle 5 del mattino di domani (sabato). Mi è stato “vietato” di spruzzarmi profumo o deodoranti vari dato che questi animali sono piuttosto sensibili. Non sarà difficile, spero che non siano sensibili al mio naturale profumo da tricheco. Almeno i denti comunque posso lavarli. Andremo qui, non so ancora dove di preciso. E’ supposto pioggia tutto il giorno e pare sia abbastanza arduo restare 12 ore là fuori, in Canada. Così difficile che una amica di Joanna lo ha già battezzato il most miserable day of my life. Ma chi un tantino mi conosce sa quanto ci sguazzo in queste occasioni avventurose, sguazzo sarà proprio la parola giusto visto il meteo. Ad ogni modo andrò vestito in questo modo: scarponi col grasso spalmato per aumentare la resistenza all’acqua, calzini e calzettoni di lana (e altre due paia per il cambio-calze, una specie di pit-stop), calzamaglia jeans e pantaloni anti pioggia. Maglietta della salute, lupetto di lana, felpa di pile, prima copertura del giubbotto, giubbotto e giacca anti vento. E’ prevista l’integrazione in itinere degli scarponi usate per zappare nell’orto, dipende se sono della mia misura.
Chiaramente io non potrò sparare dato che non ho alcuna licenza. La mia arma con cui “shoottare” sarà perciò la d90, la mia fotocamera che adesso è combinata in tal modo!

La d90 waterproof

C’è un ma a questa giornata. Durante lo scorso fine settimana mi avevano invitato a un compleanno a sorpresa di un’amica conosciuta qua. Sergio m’ha dato il più assoluto benestare e Duli ha iniziato a fare quella serie di battute che finiscono con comunque mi sembra una ragazza un po’ piatta. Chissà cosa intendeva dulietta, ahahahah. Il fatto è che mi sono ritrovato a decidere tra il moose e quella musa, che se Sergio lo sa che ho scelto il moose dell’Alaska dice che sono un gay. Domani proverò a fare entrambe le cose, arrivando in ritardo di qualche ora al compleanno. Tuttavia durante la giornata potrei farmi del male a un piede (per esempio) o ritrovarmi a fine giornata troppo stanco per investire i difficili panni ingombranti del Lele da nightclub. E già mi scazza ballare quando sono riposato, chissà dopo una giornata di caccia iniziata alle cinque del mattino.
Sì, ho scelto il moose perché era l’ultima opportunità per vivere una esperienza simile. Alla tipa porterò un mazzo di fiori in un altra occasione, che di esperienze di ‘sto genere ne avrò (potrei avere) a bizzeffe. E comunque diciamolo: è molto meno pericoloso andare a caccia di bestie che di femmine. Senza apparire maschilista (dici che già lo sembro?), ma il moose mi sembra più sincero e prevedibile.
Viriemu chi puttamu a dgiornu! (Vediamo che portiamo a giorno, vediamo che succede)

La verità è che mi sento – ogni volta e ogni volta – tremendamente in colpa, ma che starò facendo di male? E poi le labbra a me sembrano normali!

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