Elucubrazioni di carattere sparso e inconsistente

Il mio Canada prosegue. Talvolta sussulto, quelle volte ho capito che davvero sono da questa parte del mondo. Ieri ho scritto le cartoline, non tutte e manca ancora l’indirizzo. La cosa simpatica è che ho dovuto chiedere a Joanna dove si dovesse scrivere il breve messaggio, dato che non avevo mai mandato una cartolina. Son venute giù tutte di getto e questo testimonierà la mia sincerità. Ma non so se sarà apprezzata cotanta onestà. Ma che me ne fotte, io sono in Canada (anche se devo inizierà a pensare a quando tornerò a casa). Inizia ad arrivare l’inverno: qualche giorno fa ho dovuto guidare sull’Highway 17 col nevischio che qua viene chiamato “sleet”. Che poi è la seconda parola che mi rendo conto fa rima con shit (merda): l’altra è seat (belt), cintura di sicurezza.
Con la mia scuola procede senza intoppi: ho fatto l’esame di fine blocco è non l’ho passato per poco. Ma quando ho visto la percentuale di risposte corrette mi sono piacevolmente sorpreso dato che dei 5-6 argomenti che erano presenti nell’esame io ne avevo studiato uno, la forma condizionale. E chi ha mai parlato con me conosce quanto possano essere difficile per me i periodi ipotetici. La spiegazione psicologica (e forse paraculistica) è che per quanto mi riguarda l’indicativo è abbastanza. Esprime certezza e io raramente sogno di cose irrealizzabili. O forse se lo sono faccio in modo che si realizzano (un’eccezione bisogna farla con le femmine: a tal riguardo, come duli sa, sono fortunatamente salvo, la svizzerina ha passato l’esame e ha cambiato classe). Mentre parlavo con Joanna ieri dopo cena m’è venuto fuori ‘na bella frase, impreziosita dall’averla detta interamente in inglese. I due valori che più mi caratterizzano sono essere “flexible” e “ambitious”. Quando parlai del Canada nei primi giorni del settembre 2010 ad una antica amica quella mi guardò con quel pietoso sguardo che si rivolge a chi sta farneticando. E chissà quante persone lo hanno pensato di me, chissà quanti hanno confuso le mie intenzioni con un’assurda lista di impraticabili sogni (che fra l’altro non ho). Ah, per la cronaca, il prossimo tic verrà messo in corrispondenza della casella “avere un lavoro da 100.000$ annui”. Ma non diciamo tutta la formazione in anticipo, please!

Fatti che imparo

  • Se si esce con una pischella, che sia un date o meno, nessuno si aspetta che tu le paghi il conto. Se lo fai sei assolutamente un gentleman, ma se non lo fai non hai affatto il peso che ti grava come un macigno sulle palle: avrò fatto la figura dello stronzo? Adesso devo interpretare il fatto che m’hanno già offerto una heineken, uno shortino e una cena. Sono solo gentili o vogliono qualcosa da me?
  • Qui le ragazze sono più aperte (cit.). Ho capito che sono aperte (fra l’altro a riguardo potrei iniziare tutta una serie disgustosa di battute sessiste) ma da quanto in qua lo spanking viene praticato in posti pubblici? Nessuno è autorizzato a farlo se non la mia mamma quand’ero piccolo e comunque sotto stretto e indispensabile mio consenso. Non che cammino per i fatti miei e queste si prendono ste libertà. Troie!
  • Non esiste una legge che ti obbliga a portare un documento d’identità con sé quando si va in strada (ma ne esiste una che ti obbliga a spalare la neve dalla tua porzione di marciapiede) ma sono veramente stretti quando si tratta di entrare in un nightclub: ho dovuto mostrare due documenti d’identità validi perché il tipo della sicurezza potesse fare un doppio confronto. Comunque non m’ha fatto problemi sebbene fossero entrambi italiani, sarà proprio perché erano italiani? Chi lo sa…
  • Ho bevuto la cocaina liquida. E’ buonissima ma non ti fa sballare poi tanto. Me l’hanno offerto e non sapevo cosa stavo prendendo.
  • Duramente i compleanni capita che s’affitta una stanza d’albergo e bere con gli amici finché non si vomita. Poi si ricomincia. Quando è ora ci si dirige in discoteca; chiaramente si ricomincia a bere. Ah, qua il compleanno grosso lo si organizza per i 19 anni e non per i 18. In Canada infatti i ragazzi sono considerati per legge adulti (fumare e bere alcol è da adulti, guidare no: lo si può fare a 16 anni ma con alcune limitazioni) dopo i 19 anni e non dopo i 18 come in Italia.
  • Lo stile nel vestirsi e nell’atteggiarsi non esiste. No davvero, soprattutto quando ci si dovrebbe vestire “casual”. A tirar fuori il vestito buono per l’occasione sono bravi pure i panda ma è durante la routine che riconosci il canadese: calzini bianche, mutande bianche, pigiama in strada, colori abbinati ad cazzum. Io con le mie camicine sono il fighetto della classe, anche se talvolta mi sento a disagio e mi metto una bella felpa: che poi ne ho solo due contro una decina di camicie.
  • Il caffè non si beve perché ti senti stanco (ovvio, sto caffè la caffeina l’ha vista da lontano). Il caffè si prende per potersi riscaldare le mani: per questo lo preferiscono lungo.
Avrei così tante cose da scrivere che ogni volta mi confondo, mi blocco e non scrivo un cazzo. Sto provando a uscire da questa crisi e ciò giustifica questo post in cui scrivo minciate, tra l’altro in concordanza col titolo del blog.
Mamma, la cocaina liquida non è altro che un cocktail, 30% d’alcool massimo (come un buon vino). Non ti preoccupare: quando sono in vena d’esagerare mi mangio i pop-corn con due pugni di sale e una corona con sale e limone mentre guardo “Servizio Pubblico” di Santoro su youtube. E non ho neanche provato a cavalcare dei tronchi. Non ancora almeno!
Ritengo di aver pubblicato il più bell’album da quando mi trovo qua: lo trovate qua. E ho pure creato una nuova pagina ancora in fase di prova: eccola! Al solito, ogni minciata ditemela e la correggerò!

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