Archivi del mese: novembre 2011

Il mio primo Halloween

Il mio Halloween non è stato poi così spettacolare. Non mi sono travestito, non sono andato al bone fire di quartiere (che poi è un gigantesco falò) e non ho partecipato a nessuna festa. Ma mi sono divertito come un bambino a intagliare la cucuzza…ehm…la zucca americana e ad aprire alla porta quando i bambini suonavano in attesa dei loro dolcetti.

Ciò che mi ha piacevolmente sorpreso è come qua questa festa sia davvero una festa. I bambini sono i protagonisti e i più “anziani” avranno avuto 15 -16 anni. Chiaramente i più grandi non andranno a bussare alle porte in cambio di dolcetti ma nei pub in cambio di alcool ma l’atmosfera generale che ho respirato qua è quella di una antica tradizione superstiziosa ormai destinata a far divertire i bambini. Come la befana o Babbo Natale insomma!
Guardate che siamo stati capaci di fare noi bella gente del bel paese:

Ho preso queste notizie dal servizio Notizie di google. Questo invece è ciò che visualizza google.ca cercando su Notizie “halloween Canada”. D’altronde da un paese che non ha i metal detector nelle banche e che non ha la toppa della chiave nella porta d’ingresso cosa ci si poteva immaginare?
Chiudendo la parentesi polemica devo dire che mi sono davvero divertito molto ieri sera, quasi recriminavo di non aver mai festeggiato questa festa. Come dice Daniele, in fin dei conti quei bimbetti hanno festeggiato più Halloween di quanti ne abbia fatto io! La parola agli esperti quindi!

Otto giorni oggi: aggiornamenti!

Eccomi di nuovo. Scrivo meno di quanto avevo pensato, scrivo meno della mia ormai assestata media di 13-15 post mensili. Ho difficoltà a scrivere perché quando ho il tempo per farlo spesso preferisco far qualcos’altro, perché qua alle 9 p.m. sono così stanco che cado nel sonno quando mi poso sul lettone, perché qua non sono ancora riuscito a chiudere la bocca dallo stupore di ciò che vedo.

Altre simili cliccando sulla foto

Riuscite voi a immaginare la mia espressione quando vagavo per questa foresta? E dovete pensare che ad ogni foto scattata mi convincevo sempre più che neanche la mia Nikon stava facendo un bel lavoro: posso congelare un paesaggio sforzandomi quanto più di mantenere i colori fedeli alla realtà ma non è possibile bloccare tutto quello che quel paesaggio mi provoca dentro. Persino scattando in .raw!
Parlando con mia cugina delle differenze che percepisco (lei è stata in Italia per un anno) le dicevo che sono da sempre stato abituato a vedere la storia nelle costruzioni. Per intenderci mi hanno fatto vedere un edificio che definivano storico: era appena dell’inizio del secolo passato. Il duomo della mia città è stato ricostruito nel 1600 ma esisteva già mezzo millennio prima: e mi sono sempre dispiaciuto del terremoto del ‘600 perché questo lo ha reso più “nuovo”. Mia cugina mi ha detto ragione e mi ha quindi detto una cosa che mi ha assolutamente fatto riflettere. Sarà pure vero che qua in Canada non esiste la storia nelle strade, tra gli edifici e in mezzo alla navata di una chiesa. Ma basta andare fuori paese o più semplicemente in un parco e percepire millenni di storia intatta e salvaguardata in mezzo agli alberi: oppure macci come dico io, o trees come dice la gente del posto.

Il neo-eletto patrono del Goldstream provincial park

Qua è Halloween. Anche in Italia, certamente. Ma qui sentono questo giorno quasi quanto noi sentiamo il Natale. La gente si adopera tantissimo per adornare la propria casa, per avere dei trasferimenti originali mostrandoli orgogliosi in strada, la gente attende con ansia questo giorno. Io da buon italiano non ho dato tanto importanza a questa festa (brutta e cattiva, come tutte le cose pagane!) [Cazzo hanno proprio ora suonato al campanello, erano i bimbetti che volevano i dolcetti!] ma mi sono astutamente camuffato con gli autoctoni e c’ho dato dentro! Si vede che non lo voglio fare e che lo sto solo facendo per spirito di adattamento?

Carving, u know?
Terrifying, u know!

Dai non c’è male no? E anche questa prima volta è andata benissimo!

Oggi inoltre ho aperto il mio primo conto canadese. E’ stata veramente una operazione velocissima e indolore, quasi quanto acquistare una sim card da noi. Ho messo solo due firme, ho scelto il mio codice pin (dalle quattro alle dodici cifre) e il mio codice per accedere in internet. Mi è stato spiegato il perché non pagherò nessuna spesa extra (sono uno studente!) e quali sono i miei massimali giornalieri. Le prime 25 operazioni di ogni mese sono gratuite, per le altre pagherò 60 cents a operazione. Che sarebbero tipo ‘na cinquantina di centesimi in euro. Mi hanno dato tre quattro assegni (che qua chiamano check, come se noi li chiamassimo verifica, le posso dare una verificata? Faccia pure, ma non mi verifichi dopo il 18 dicembre, c’ho pure una moglie io sa?) che sembravano stampati in un foglio A4 e che dovevano comunque essere ritagliati. Ho fatto il mio primo prelievo per prendere familiarità con lo sportello e ho cambiato i miei 200 e fischia euro che avevo portato dall’Italia. Il cambio è favorevole ma la banca si prende una commissione che dipende dalla quantità di denaro cambiato. Per i miei pochi spiccioli si sono presi quasi 8 centesimi/€ dal cambio. Ed è così che m’hanno dato più di quindici euro in meno di quanto google sostiene.

Il mio Canada sta procedendo davvero bene. Nessuna nostalgia finora, assai divertimento e un po’ di stanchezza di troppo. Il mio inglese migliora dopo già una settimana ma dover pensare ad ogni cosa che dici durante tutta la giornata – trovando il modo di esprimerla con le poche parole che conosci prima e pronunciando ciò che hai pensato il più correttamente possibile  – mi stanca quasi quanto lo studio universitario. Ho pure iniziato la lettura di un libro in inglese, Dances with wolfes, acquistato in un negozio di libri usati per meno di 3 bucks (mammamia-chesonofigo-uknow?). La sera capita spesso di guardare dei film in lingua inglese e sempre non sono sottotitolati. Ho ancora così tanto da imparare ma d’altro canto non ho ancora iniziato la scuola. Perciò è come se io fossi su una bicicletta sgonfia il giorno prima della partenza di una gara che dura otto mesi. NO panic and be flexible!