Del perché povero, in fondo, io non lo sono affatto

Mi piace lamentarmi, mi piace sentirmi vittima, colpito da qualcosa grande, più grande di me che mi batte e mi sbatte ma alla fine, come se fosse un film americano, io vinco. E dico nella mia biografia, e lo farò statene certi, e pensare che io sono figlio di contadini. Fantastico nel pensare che i giornali di gossip alla ricerca del mio passato troveranno il mio blog e mi esalteranno per la mia forza d’animo. Poi ci saranno quelli che diranno che sì ero determinato ma in fondo una volta rubai pure una bicicletta. Per non parlare di quel gesto egoistico che aveva rovinato il panorama di una delle città incluse nell’area protetto dall’Unesco più vasta al mondo. Cioè, non è che fui proprio uno stinco di santo. Ma manco una cistifellea per intenderci…
Sarò scemo, byronista o vittimista ma, sebbene non 24 ore al giorno, ho un lucido contatto con la realtà. Ho ripensato all’ultimo post, l’ho sognato la scorsa notte e ha occupato il mio cervello nei momenti di pausa. E per dimostrarvi(-mi) che riconosco ciò che ho e non lo rinnego ecco che tiro giù una lista che mi farà sembrare il primo dei fortunati. E chissà, e chissà…

  • Scrivo da un MacBookPro 13”, c’è connesso un HD da 280GB e un paio di cuffie da 30€;
  • Ho una fotocamera e un obiettivo da più di 1000€ e proprio ieri ho comprato una fondina e una cintura (120$) da aggiungere al mio personale equipaggiamento da fotografo amatore;
  • Scrivo dal Canada, ho vissuto qua 6 mesi e per quanto ne so adesso lo farò per altri 2 mesi. Ho visto la Groenlandia durante il viaggio in aereo e ho vissuto emozionantissime avventure in questo periodo: caccia a nord dell’isola di Vancouver, tour al museo di Sidney e all’istituto di Scienze oceaniche dove lavora Joe. Sono andato a sciare sui monti Washington e presto vedrò Seattle e Vancouver;
  • Ho un giubbotto e una cappotto da circa 300$, ho delle scarpe stilose e un blazer da svariate centinaia di €. E questo solo per citare i pezzi forti del mio guardaroba, che include svariate camice (qualcuna firmata) e maglioni apprezzati da chi me li ha visti indossare;
  • Mangio un burger ogni settimana circa, due tre volte al mese;
  • Ho la possibilità di utilizzare una Ford Fusion full-optional da 40000$ e vivo in una casa che se fosse venduta varrebbe non meno di cinquecentomila dollari;
  • Ho vissuto per tre anni a Milano, studiato e terminato con ottimi risultati il prestigioso Politecnico di Milano. Ho conosciuto gente che mi ha aiutato nei momenti di difficoltà e gente che mi ha fatto conoscere le sorelle (e non parlo di Daniele),ho lasciato conoscere il perché a molte mie domande;
  • Ho comprato una televisione e un decoder e per un anno sono stato abbonato a Mediaset Premium (anche se il segnale non era perfetto ho passato degli ottimi pomeriggi a Milano nel vedere la mia Inter vincere scudetto, Champions, Coppa Italia e quant’altro;
  • Ho una mamma e un fratello che mi amano e un papà che ci prova;
  • Ho da poco acquistato un appartamento che finiremo di pagare fra 20 anni ma intanto ci si ha i termosifoni e la cucina figa;
  • Ho una salute che un pesce al confronto sembra un malato terminale di cancro alle branchie;
  • Ho risparmi in banca che mi permetterebbero un acquisto di un auto usata o di fare il viaggio della vita per qualche settimana;
  • Ho uno zaino da 110€ e ne ho acquistato uno qualche giorno fa da 60$, solo perché sarebbe stato più comodo nei miei viaggi in bici;
  • Ho due cellulari marcati nokia che sono costati entrambi 400€ (uno nel 2004 e uno nel 2007). Mi appresto ad acquistare un Iphone 4S da 649,99$ come regalo nel caso dovessi ottenere una internship;
  • Sto per ricevere (FORSE) una offerta d’internship con una prestigiosa compagnia conosciuta in tutta il NordAmerica;
  • Sera mi ha prestato una bici da un paio di centinaio di dollari a cui ho acquistato un lucchetto e catenaccio da 35$ e un copertone anteriore da 40$;
  • Sono bello abbastanza dal poter rifiutare “l’affetto” di un paio di svizzere, due brasiliane e qualche asiatica (ma queste non fanno testo, hanno un debole per noi occidentali).
  • Se volessi domani potrei avere ospitalità in paesi come Svizzera (in tre cantoni diversi), Brasile (stato di San Paolo, di Santa Caterina, Minas Gerais e uno stato del nord Brasile di cui non ricordo il nome), Corea del Sud, Giappone, Taiwan, Turchia, Francia del Nord e Costa Azzurra;

Nel mondo la gente muore perché ha fame, perché ha freddo, perché è sola. Dichiararsi povero sembra un insulto a questa gente, stilare una lista come quel che ho appena scritto rende il peccato ancora più grave. Ma se commisuriamo il tutto all’ambiente in cui ho vissuto (una nazione ricca come l’Italia), paragoniamo la mia esperienza di vita a quella dei miei compagni di scuola e generici (generalmente benestanti) io risulto meno abbiente del figlio del dentista, del figlio del ristoratore, del figlio di professori, del figlio di dipendenti comunali, del figlio di giornalisti. Ed è in questo contesto che ho sviluppato quel fuoco di tenacia e ambizione che mi porta a sognare di diventare ricco. La povertà che mi ritraggo addosso nei momenti di sconforto è la diavolina che incendia i miei sentimenti, l’alcool che non permette ai miei sogni di spegnersi, la benzina che mi porta ad essere migliore di te. Sebbene sia nato mediocre.

3 pensieri su “Del perché povero, in fondo, io non lo sono affatto

  1. “..quando si correva per rabbia o per amore..ma tra rabbia ed amore il distacco già cresce e chi sarà il campione già si capisce..”

    Il bandito e il campione – F. De Gregori

Rispondi a pitito Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.