L’attitudine giusta

Un giorno di vita

Quello sono io. 22 anni dopo sono gigantesco (si fa per dire) ma sono sempre io. Lì era caldo tanto caldo (così mi dicono) ed ero a Ragusa, all’ospedale. Qui il 20 Giugno mattina era soleggiato ma poi, la sera, la temperatura è scesa. E sono in Canada, dove neanche sanno come si pronuncia Ragusa. Ad analizzare cos’è cambiato ci vorrebbero altri 22 anni. Facciamo l’opposto.
Cosa mi piace di questa foto (che mi ha inviato mia madre per il mio compleanno) è la mia attitudine. Che sia perché c’erano 35° e m’avevano comunque coperto di lenzuola e messo il pigiama (a maniche lunghe epperò cavolo!) o perché ero felice di avercela fatta (prendetevi un secondo e riguardate la foto qui sopra, quell’uomo sta chiaramente esultando nel suo primo giorno di vita) non conta: l’attitudine è quella giusta e non è cambiata. Pugni chiusi e braccia all’aria: si stona ‘mpare (se fossi nato in Canada avrei detto: it rocks dude)!
Penso che quella mano è grande quando un ditino mio adesso e che sono sempre io, quando penso a questo mi vengono i brividi. Poi mi guardo il nasino e penso: ma certo che ero già un gran fico: nasino all’insù, braccia all’insù e una vita da vivere. Sarà stato il giorno più bello di sempre, il primo!

Un pensiero su “L’attitudine giusta

  1. Io ho abitato quasi due anni dall’altra parte del Canada, a Montreal. L’ho visitata da costa a costa. Paese splendido. Ti ci troverai benissimo. Parola di un ingegnere del Poli ;-)

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