‘U patinnosstru di li fimmini

Bene, questo è un post leggermente diverso dai soliti.
Quelli che s’aspettano dietro lo schermo una persona razionale e sensata sono pregati di passare al post successivo.
Non voglio deludervi.
Dicevo, questo è un post diverso: non sono semafori o catanesi o valigie sodomizzate i protagonisti. Stavolta è un post quasi normale. Vi racconto com’è nato. Quando sono tornato in paradiso ad inizio mese, ho preso un libro che m’avrebbe ricordato le mie origini anche al di qua dell’Italia.
“U ditturi Pruvulazzu”, il dottore “Polvere” letteralmente. E’ una raccolta di poemetti messi raccolti da un poeta popolare Giuseppe Bonafede (soprannominato Zù Rusà ) – chiaramontese – nel metà ‘900.
Diviso in temi, i primi racconti che ho letto sono stati quelli dedicati alle donne.
Fanno sorridere e riflettere, spesso avevo attirato lo sguardo della ragazza accanto a me, in autobus, per le mie risate in solitaria.
Tutto normale, m’avrà preso per pazzo.

Di seguito cito qualcosa di un racconto (in realtà vanno letti nella loro interezza ma sono piuttosto lunghi e copiare il dialetto siciliano non è uno scherzo). E’ vivamente sconsigliata la lettura ai non isolani.
Rischierebbero di sentirsi esclusi.
Spesso i racconti hanno come motivo principale il dialogo fra due tipi, tante cose vi son dette e in alcune mi trovo in disaccordo.
(http://www.geocities.com/vocabolariosicilianoitaliano/, provate se v’aiuta…in caso v’aiuto io)

Tuttavia, data la natura fortemente misogina del racconto ho pensato (bene ?) di riequilibrare il tutto, e così citerò anche una canzone di Gaber (di cui segnerò in grassetto le parti che secondo me sono da rileggere due volte. Avanti…tre volte).
Sembra che abbia detto tutto, se ho qualcos’altro da dire lo dirò.

Secondo me la donna
Secondo me la donna e l’uomo sono destinati a diventare uguali.
In questa nostra epoca la civiltà si è data un gran da fare per attenuare certe differenze che erano causa di profonda ingiustizia. C’è stato un graduale avvicinamento nel modo di comportarsi, di sentire, di pensare, insomma di vivere… Fino alla tanto sospirata ‘parità’…
Però, secondo me all’inizio di tutto c’è sempre una donna.
Secondo me la donna è donna da subito. Un uomo è uomo a volte prima, a volte dopo. A volte mai.
Secondo me una donna è coinvolta sessualmente in tutte le vicende della vita. A volte persino nell’amore.
Secondo me una donna innamorata imbellisce. Un uomo… rincoglionisce.
Secondo me in un salotto quando non c’è neanche una donna è come recitare in un teatro vuoto. Se invece non c’è neanche un uomo, tra le donne si crea una complice atmosfera di pace. Appena arriva un uomo è la guerra.
Secondo me un uomo che dice di una donna “quella lì la dà via” meriterebbe che a lui le donne non gliela dessero proprio mai.
Secondo me una donna che dice ad un uomo con cui sta facendo l’amore “Come con te con nessuno” andrebbe comunque arrestata per falsa testimonianza.
Secondo me per una donna che non ha fortuna in amore non si può usare il termine “sfigata”.
Secondo me gli uomini si sono sempre occupati del potere sulle cose, le donne del potere sulle persone. Ma questa è seria…
Secondo me le donne quando ci scelgono non amano proprio noi… forse una proiezione, un sogno, un’immagine che hanno dentro. Ma quando ci lasciano siamo proprio noi quelli che non amano più.
Secondo me una donna che si offre a un uomo sessualmente ed è respinta rimane sconcertata. Non ci può credere. Il suo primo pensiero è che lui sia omosessuale, ma in genere questa versione non regge. E allora pensa: ‘Eh già, lui si difende… ha paura di essere troppo coinvolto emotivamente… oppure si sente bloccato dall’eccessiva eccitazione…’ Il fatto che lei possa non piacere è un’ipotesi che non può assolutamente prendere in considerazione.
Donna, l’angelo ingannatore. L’ha detto Baudelaire.
Donna, il più bel fiore del giardino. L’ha detto Goethe.
Donna, femina maliarda. L’ha detto Shakespeare.
Donna, sei tutta la mia vita. L’ha detto un mio amico ginecologo.
Si, si secondo me la donna e l’uomo sono destinati a rimanere assolutamente differenti e contrariamente a molti io credo che sia necessario mantenerle se non addirittura esaltarle queste differenze. Perchè proprio da questo incontro/scontro tra un uomo ed una donna che si muove l’universo intero.
All’universo non gliene importa niente dei popoli e delle nazioni. L’universo sa soltanto che senza due corpi differenti e due pensieri differenti Non c’è futuro

Secondo me la donna
di Gaber – Luporini

Bene adesso cito il mio bel libro terroncello:

Zio Rosario:
…levativilla rò pinsieri,
cà un c’è armali cciù ddannusu ra muggeri
Mariano:
Ma sintiti nù mmumientu
si tutti avissiru ssu sintimientu
e nessunu si maritassi
tuttu u munnu un si briassi?…

Zio Rosario:
…binirittu l’uomo schiettu
sempri à cinu lu vurziettu..
Fimmini parrini e sbizziali
sempri arrassu ci ata a stari!

Zio Rosario:
…porta l’uomo suttaterra
marditta cu la ferra!…
Ca si a fimmina avissi a cura
fussi u diavilu in fiura
sulamenti divi pinzari
ca quannu u diavilu a vitti nura
tantu u cacazzu ca piggiau
ca sutta o liettu si ‘mpurtusau
ca lu stissu Salumuni
si l’aggiuttierru comu un passuluni.

Zio Rosario:
…si tu quetu vuoi campari
nun ti divi maritari
e si fai ss’appuzzunata
ti la cianci la picata.

‘U patinnosstru rò Zù Rusà

Pattrinnostru ca stati ni li celi
la fimmina è cciu amara di lu feli;
Santificatu sia lu Vostru Nomu.
La fimmina a lu ‘nfiernu porta l’uomo,
Vegna a n’autri lu Vostru Regnu
La fimmina fa veniri lu sdegnu
Sia fatta la vostra santa vuluntà;
Ni la donna un c’è mai na virità;
Comu ni lu cielu accussi ‘nterra
Unni fimmini c’è, c’è sempri guerra;
Ratini lu pani cutiddianu
Di li donni tiniemini luntanu,
E pirdunati li nuostri piccati
Li donni tutti finti li truvati
Comu nui pirdunamu a li nnimici
Pi la donna si casca ni la pici;
Cascàri un ci faciti in tentazzioni
La donna è trarimientu e finzioni
Ma libbirati a n’autri d’ogni mali
La fimmina è nu ‘ncifiru ‘nfirnali,
Accussi ssia, Signuri, accusi ssia,
La donna a casa i diavilu trascinìa.


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