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L’amore e il led della webcam

  • In questo post non si parla della scuola che ho frequentato in Canada,
  • Questo post non è stato scritto sotto l’effetto di alcool se escludiamo un bicchiere di Chianti durante la cena,
  • Questo post non è influenzato da avvenimenti recenti, in qualsiasi modo ciò possa essere congetturato (volpe e uva/cù si vaddau si savvau/il lupo come opera pensa, come mangia rutta),
  • Alcune esagerazioni potrebbero essere “esagerate” ma necessarie per esprimere validi concetti,
  • Preferendo la teoria delle stringhe e la simmetria tra spazio e tempo all’imperscrutabilità divina, sebbene mi sono tutte assolutamente indecifrabili, questo post è stato scritto sotto l’influenza della scienza (vedi post sul cervello).

L’amore non esiste. Il burro d’arachidi esiste, l’olio esausto esiste, la serranda esiste (non in Canada, abbiamo le veneziane noi). Ma l’amore non esiste. Cioè esiste ma…vengo e mi spiego.
Il bacio, cos’è l’amore se non la conseguenza di un bacio (“Amore mio ti bacio sulla bocca che fu la fonte del mio primo amor…”). Ci vogliono 34 muscoli facciali e 112 posturali per dare un bacio, c’hanno scritto poesie e canzoni, città e dolci sono diventate famose per un bacio e, personalmente parlando, ha aggiunto un altra data a quelle che definirei una interessante serie di eventi che mi accadono il ventisettesimo giorno del mese. Ma il bacio non è nient’altro che un lascito della nostra evoluzione (perché si, non ci ha fatto dio. Al massimo dio ha fatto le scimmie, se non i pesci…). Il bacio era il modo che la madre aveva per rigurgitare il cibo pre-masticato al figlio, la lingua era il modo per spingere il cibo nella bocca del figlio che beneficiava sia del cibo sia dell’atto del succhiare la lingua della madre[*]. Attualmente si ritiene che il bacio abbia anche la funzione di cercare partner con sistema immunitario diverso dal proprio, al fine, in termini evolutivi di favorire il riassortimento genico e aumentare le probabilità di sopravvivenza della prole. That’s amore, ci rissi chiddu.
E se il bacio era l’origine dell’amore, e il bacio abbiamo capito cos’è, cos’è l’amore? Esiste? Possiamo scegliere di amare o è come il led della webcam (paragone ardito, il led della webcam infatti è collegato in hardware alla webcam stessa: se si accende l’una si accende pure l’altro)?
L’amore è ossitocina, neurotrofina e feromoni. E testosterone, chi se lo scorda quello, c’ho fatto le più belle minchiate della mia vita. Anzi dovrei cambiare il titolo: Testoteruni cù l’uossi aruci.
La maggioranza della popolazione umana è monogama perché ad essere poligomi si rischia di contrarre delle malattie sessuali che possono causare fertilità, danni al feto e maggiori rischi duranti il parto. Non si chiama amore quella cosa che unisce due persone per l’eternità: si chiama voglia di non estinguersi e questa voglia è come il led della webcam: è quello che sappiamo fare meglio, sopravvivere finché morte non giungerà.
Perfino il linguaggio umano, cosa di cui andiamo tanto fieri, si pensa sia stato selezionato durante la nostra evoluzione per scambiare segnali, riscontri e cenni comprensibili per giudicare la potenzialità di eventuali amanti[**]. Perché se non ci accoppiamo moriamo per sempre, hai capito?

La capacità umana di provare l’amore si è evoluta come segnale inviato a potenziali compagni sessuali, segnali che suggeriranno che il partner sarà un buon genitore e che sarà altamente probabile che passerà alla prole ottimo codice genetico[***]. Noi non amiamo, noi amiamo sopravvivere come specie e faremmo di tutto per non estinguerci. Sotto quest’ottica una visione più istintiva, dolce e romanzata dell’amore ha assolutamente senso. Sono perfino grato di tutto ciò, cosa credete che un ipotetico alieno possa pensare se sapesse cosa facciamo nelle nostre camere da letto (a riguardo vedesi qui e qui)?

Il fatto che sono capace di razionalizzare non vuol dire che non riesco a vivere la Favola. Anzi proprio in questo momento è quello che spero di più (insieme a quel discorso dei soldi, quello va senza detto). Ma io sono un ingegnere e più importante credo nella scienza. In più sentivo la necessità di dire la mia a tutti quelli che vanno dicendo che dato che noi crediamo nell’amore senza vederlo, allo stesso modo dovremmo credere in dio senza vederlo. Perché si sente. Se accettiamo la validità del primo sillogismo dovremmo pure accettare il secondo (che ne è un derivato): se l’amore è una frottola raccontata da Darwin e dalle sue teorie, la frottola di Dio chi ce l’ha raccontata?
Ma per fortuna io credo che il primo sillogismo è falso…

Detto tutto ciò, io ho un segreto che solo un’altra persona conosce (oltre a me, sia chiaro). Non so che farci, proverò a nuotarci su. O forse ci si può pensare a Parigi. O quando scendo le scale, o quando dormo (no quando dormo no, che penso ai bug).

Chemical basis of love

 

[*] = Eibl-Eibesfeldt, Irenäus (1983), “Chapter 3: A comparative approach to human ethology”, in Rajecki, D. W., Comparing behavior: studying man studying animals, Routledge
[**] = ^ The Mating Mind: How Sexual Choice Shaped the Evolution of Human Nature by Geoffrey F. Miller in Psycoloquy (2001) 12,#8
[***] = ^ Sexual selection and mate choice in evolutionary psychology (PDF) by C. Haufe inBiology and Philosophy doi:10.1007/s10539-007-9071-0

The heart-cycle

Achtung Achtung I am going to expound my new theory that clams to be universal, true and valid for each period of the Year, included April, the First and February the 29th when there is on the calendar. Actually it works just for me, I am not sure about its sensibleness and validity during the passing of the time, you should have imagined.

Even thought what I say around, emotionally I am like a quail egg: I stink and I am weakling. But with my working brain I thought a theory, again inspired by a true story: the bicycle. Indeed, the principle why it doesn’t fall. Because it’s fast, fall a bit on the right and a bit on the left and thus it stays on the middle in a sophisticated and intriguing way. But if you let it go, the bicycle unfortunately fall, I mean it fall gracelessly.
And in this way I work out, in this way my emotions work. I give to my little heart an input: four, five brasilians, a french, swiss until the God says stop (sicilian expression that means “endlessly”). I am not the italian that everyone at the school thinks I am, it’s just that I’m worried my heart-cycle all of a sudden fall. And when it falls it hurts, blood flows in the heart. A lot of blood. Explaining my metaphor, falling from the bicycle means fall in love. To me, being italian and therefore religious (irony!), it has been said to me “love your neighbor”. Thus I do it. All of a sudden I fall. Without helmet I fall (in italian sounded like a wordplay: first person singular, present simple of to fall and helmet are the same word: “casco”. It would have been: Senza casco, io casco). Falling hurts me and don’t start to tell me that all this falls are making you fall your arms (again wordplay using an italian expression, in english the same expression is said “it is off-putting”). Romantically I could say I am made for loving, engineerically I could say:

if (love()) 
     then {existence() is true;}

It doesn’t matter how you say it, what matters is what I am doing. I’m trying to protect the integrity of my emotions. Because if falling is painful I want to fall just when it is worth it.

So, even though this swiss smells like clouds before a rainstorm, look this movie with her and then drive her home. Are we understood, beast (originally in sicilian)?
And if she asks more?

 

The original post is here: http://www.minciati.eu/2012/02/la-cuore-cicletta/. Every noticed mistake will appreciate to be found and corrected. Help them.

La cuore-cicletta

Achtung Achtung, sto per esporre una mia nuova teoria che pretende di essere universale, vera e valida per ogni periodo dell’anno comprese il primo d’Aprile e il ventinove di Febbraio quando c’è. In realtà funziona solo per me, non sono sicuro della sensatezza e della sua validità nel corso del tempo. L’ho già detto che è nuova, lo dovevate immaginare.

Nonostante quello che vado dicendo emozionalmente sono come un uovo di quaglia: puzzo e sono deboluccio. Ma col cervello funzionante ho pensato a una teoria, ancora una volta ispirata a una storia vera: la bicicletta. Anzi, il principio con cui la bicicletta sta su. Perché è veloce, cade un po’ a destra e un po’ a sinistra e quindi sta al centro in una maniera elegante e intrigante. Ma quando la lasci andare la bici prende e casca disgraziatamente, cioè voglio dire…in un modo sgraziato.
Ed è così che funziono, che le mie emozioni funzionano. Do al mio cuoricino un botto di input: quattro cinque brasiliane, una francese, svizzere a signori buonu ciui. Non faccio l’italiano come tutti a scuola pensano, è solo che c’ho paura che la mia cuore-cicletta prende e casca. E quando si casca fa male, nel cuore ci passa il sangue. Tanto sangue. Spiegando la metafora una caduta con la bicicletta vuol dire cascare innamorati, falling in love. A me, essendo italiano e quindi religioso (ironia pungente), mi è stato insegnato di amare il prossimo. E così io faccio. Prende e casco. Senza casco, io casco. Cascare mi fa male, e non ditemi che questi cascamenti vi stanno facendo cascare le …braccia. Romanticamente potrei dire che sono fatto per amare, ingegneristicamente potrei dire:

if(love())
then {existence() is true}

Non conta come lo dici, conta che so quello che sta facendo. Sto cercando solo di salvaguardare l’integrità delle mie emozioni. Perché se cadere fa male io voglio cadere solo quando ne vale la pena, worth it!

Perciò anche se questa svizzera profuma come le nuvole prima di un acquazzone, guardati sto film e riaccompagnala a casa. N’amu capitu bestia?
E se chiede di più?

The Pudding theory

A parlare della teoria del budino corro il rischio di banalizzare, e perciò che mi viene difficile scriverne. Non vorrei essere inadeguato e incompleto e perciò potrebbero presentarsi nuovi interventi di correzione o di aggiunta. Insieme alla teoria dell’equilibrista, fin’ora non ho ancora assistito a una smentita ma chiaramente non esiste una dimostrazione rigorosa. Perciò chiamarlo “teorema” sarebbe stato eccessivo. Ad ogni modo presto spiego perché ha questo bizzarro nome.
Un budino perfetto dovrebbe avere quella consistenza tipica di un budino. Innanzitutto per definizione. Quindi non dovrebbe essere liquido e non dovrebbe essere solido, qualche grumo non ne rovinerebbe il sapore che come tutti riconosciamo è favoloso. Non conta che sia nero o bianco, l’importante è che sia duro e dolce insieme, in equilibrio al punto giusto.
E’ così che dovremmo essere, come il budino di mia mamma. In ogni situazione dovunque ci si trovi qualsiasi sia la persona che ci si ritrovi davanti. Bisognerebbe essere fatti della stessa ricetta ma avere caratteristiche mutevoli. La canna (quella da fiume) potrebbe essere un buon esempio per capire tale Pudding theory. E’ altezzosa e fiera quando il fiume l’accarezza, pieghevole e malleabile quando le acque vogliono spezzarla. Adesso tutti sappiamo che perfino i ponti lunghi chilometri non sono fatti esclusivamente di cemento armato, materiale che sembra essere apparentemente il più adatto ai carichi che gravano su tale struttura. Ogni bravo ingegnere sa che agenti climatici, frequenza di risonanza e altri criptici fenomeni possono spezzarlo come se fosse un ramoscello. Il segreto delle case antisismiche è che sanno vibrare insieme al terremoto quando esso le scuote. Quelle che restano rigide cadono rovinosamente, quelle che s’adeguano restano su. L’acciaio sa piegarsi alla forza del fuoco, il rame sa allungarsi a dismisura se posto in determinati condizioni.
Bisogna essere elastici, copio dalla treccani 

Proprietà dei corpi di subire, sotto l’azione di determinate sollecitazioni, deformazioni che scompaiono, più o meno completamente, al cessare delle sollecitazioni.

Bisogna sapersi adeguare alle situazioni. Cambiare quando lo richiedono le circostanze, piegarsi per non spezzarsi. Ma esattamente come il budino mantenere la propria forma, avere un cuore soltanto: è necessario per non essere affetto da quella malattia chiamata pazzia. Gli occhi sono sempre gli stessi, il cervello non cambia. Ma nessuno mai si sognerebbe di mostrare le proprie debolezze in Stazione Centrale come lo farebbe vicino alla persona amata. Nessuno parlerebbe in un colloquio di lavoro come lo farebbe con gli amici al bar. E’ per via della teoria del budino, o forse potremmo anche chiamarlo buon senso. A irrigidirsi ci si rompe, a impuntarsi si rischia di cadere con la faccia nel fango.
La Teoria del Budino proprio – come la preparazione del budino stesso – è di difficile realizzazione pratica. Si rischia sempre di piegarsi troppo o di non cedere abbastanza corda. E così è necessario adottare continue correzioni. Smettere di dire la parola pisciare perché è diventata grezza, imparare a parlare in siciliano perché sennò non puoi capire cosa ti stanno dicendo, parlare di Step&Bebi, montare un video con Gabriel di Lamb, dire che sei molto pentito e che non lo farai più. Sono tutti ondeggiamenti del budino che ognuno di noi è. Qualcuno ondeggia troppo e viene a ragione definito lunatico voltagabbana e paraculo. Altri sembrano un semifreddo e finisce che si sciolgono. Ed è un peccato.
Bisognerebbe continuare a cercare la giusta dose d’amido, ma impegnandosi a restare se stessi. In fondo una casa antisismica è sempre una casa con quattro mura, il ponte elastico svolge sempre la sua importante funzione di collegamento.
Io credo d’aver capito come funziona questa fantomatica teoria.Qualche volta mi capita di sbagliare le dosi perché ogni situazione è diversa e bisogna andarci “ad occhio”. Ma non dovrei essere proprio malaccio: a volte esagero, ondeggio un po’ troppo. Ma una volta che hai capito dove è l’errore “basta” sistemarlo. A volte si può tornare indietro, altre si è costretti a tenere gli occhi puntati su quello che verrà perché a guardare indietro ci si scotta di continuo.
E un budino bruciato fa schifo.
E io non voglio fare schifo.

Pudding theory – Prologo

E’ successo un altro fatto importante. Duli era al mio pc e leggeva il mio passato su un file testo. Io ero andato un attimo a fare il bisogno rapido. Così sento lei che leggendo ad alta voce commenta “Step e Bebi, BUM questa è proprio grossa…”

Io dal bagno ho cercato di abbozzare una risposta ma la evidente condizione psico-fisica in cui mi trovavo mi ha costretto a poter soltanto pensare che era giunto il momento giusto per sganciare la bomba, per esporre l’annunciata atomica teoria del budino
Ma adesso è tardi, mi riservo la notte per raccogliere i pensieri.

Ora so che ogni uomo trova la sua dannazione 
Un rettile può cambiar pelle ma non cambia il cuore”
 

                                                                                                 ♪♪♫