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Della morte e della vita (in Canada)

Della morte non se ne parla. Poi è troppo tardi e tutti giù a parlarne. Ne ho già parlato io, anni fa. Qualcuno non tanto caro ma caro abbastanza da essere personalmente impattato alla notizia era venuto a mancare. O morto. La gente odia dire la parola ed è così che gli eufemismi non si sprecano.
Quando lo stesso è accaduto qualche giorno fa io mi sono chiesto una cosa sola: come reagirei io se qualcuno così vicino a me morisse? E il pensiero mi ha devastato. Solo il pensare mi ha fatto alzare dalla sedia e girare in tondo. Se succedesse io uscirei matto. I miei mood swings oramai acquietati esploderebbero incontrollati. Per quanto ci pensi non c’è niente che mi possa preparare a quando avverrà. E avverrà. A quanti di voi è capitato di innamorarvi della persona sbagliata? Non è perché il vostro caro amico/a è stato lasciato/a di recente che voi non vi innamorati di uno stronzo. Ci sono sentimenti ed emozioni che non si impareranno mai, è come se ognuno viaggiasse sul proprio binario e niente ne può cambiare il suo corso. Uno pensa che una persona a noi cara ha dovuto vivere una morte, uno pensa che uno possa imparare da ciò e prevenire? No fuck that, there is nothing I can do, il binario non si sposta. Lui va.

Adesso sto qui a scrivere, davanti una piantagione di rabarbaro. La vita va avanti, o indietro se cambiamo il sistema di riferimento. Vivo in Canada da tre anni, a breve festeggerò il mio quarto Thanksgiving, lavoro per la compagnia del GPS da 2 anni, mi sono appena trasferito più vicino a downtown, ho conosciuto una persona che a breve lascerà il Canada permanentemente. Ho la vita in pilota automatico e al momento pare sia la scelta migliore. Ma la prossima curva, te lo assicuro, la faccia tirando il freno a mano.

Della pensata che ho fatto dopo il mio viaggio in Italia

Questo post l’ho iniziato a scrivere in Italia, a Milano. Sul letto di Giulia, che ha ancora il piumino blu con le penne che escono di fuori di tanto in tanto. Il contenuto di ciò che avevo scritto, se ancora vi interessa, lo trovate in fondo alla pagina.
Adesso mi trovo in Canada e tutto è cambiato: non ritengo più attinente ciò che avevo scritto e perciò ho iniziato da capo. O daccapo che si voglia dire.

E’ proprio questo il punto. Chiunque mi abbia incontrato nelle mie due settimane spente in Italia ricorderà gli elogi che ho speso nei confronti del Canada e della vita che vivo qui. Sono diversi i fattori che hanno contribuito e sottoscrivo tutte le ragioni che ho spiegato alle persone incontrate. Ma adesso vorrei aggiungerne un altro che ho potuto notare solo grazie a una pensata che ho fatto dopo una conversazione avuta con Joanna.

Il Canada è il mio foglio bianco, la mia bella copia. Dove non ho ancora fatto errori gravi, dove la gente non mi conosce ancora e dove il mostro è ancora a bada. Qui la gente conosce un altro Gioele che si chiama Joel o Joe a secondo della persona a cui chiedete. Raramente ho vissuto giorni tristi qui, nessuno ha lasciato un segno. Neanche un segnetto, tutto è scivolato via. Dinamiche familiari, posti della memoria e amori del passato non esistono qui in Canada. Un oceano, foreste di pini Douglas e una miriadi di laghi hanno bloccato tutto ciò. E lo dico perché quando torno indietro, quando torno in Italia, quel mostro (che a questo punto potremmo chiamarlo il ‘mostro italiano’) torna in me. Il turbinio di emozioni, la testa pensierosa e la Rabbia.
Se leggerete ciò che sta scritto giù, capirete quanto sono importanti i posti in cui sono cresciuto, in cui ho vissuto. Avrò speso centinaia di euro soltanto per dare un’occhiata a quei posti e per imprimerli nella mia memoria. Perché in fin dei conti quel mostro italiano sono io, lo devo ammettere. Se oggi scrivo su questo foglio bianco è perché ieri ho pasticciato sul foglio di prima. E pasticciando pasticciando che mi ritrovo qui.

Quando torno in Canada tutto scivola via, torno pulito. Mi sento puro. Mi sento leggero. Non esagero, ve lo giuro sul mondo: sto bene. Sto bene sebbene sto a parlare dell’Italia appena ne ho l’occasione e sento il bisogno di pensarti, Italia. E quei posti pure. E le persone, che diamine di speciale avranno che non smetto di sentirmi attratto a coloro che hanno segnato la mia vita? Amici dell’università tutti, familiari buoni brutti e cattivi pure, amori vari e indefiniti: sappiate che quando c’ho un momento io vi penso e vi immagino, che tornate a casa stanchi e che lavate i piatti sperando che quel fine settimana fuori porta arrivi presto. Io non smetterò un attimo di ricordarvelo, che io esisto. Che non uscirò dalla vostra vita per quanto lontano potete essere: un pezzo di me lo devo a voi e perciò non posso lasciarvi andare. Semplicemente non posso.

Gioele, Joel, Jo, Joe.

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La gente non pensa come me. Vede tristezza in assenza di sorrisi e legge problemi in facce pensierose.
Io non sono come la gente. Come il Muro ha dimostrato, spesso, mi affeziono più ai posti che alle persone. Le persone cambiano ogni giorno i posti no. Ci sono posti che non cambiano mai e a volte anche persone che cambiano mai, anche se spesso cambiano.
Così io vado a salutare i posti e le persone che mi sono importanti, che mi hanno cresciuto e che mi hanno cambiato. E se i posti e le persone sono lontane io aspetto e aspetto anche la notte io aspetto, anche la notte quando ad aspettare a lungo vengono i crampi.
E non so cosa dire, io non so mai cosa dire. Le parole giuste ho fatto sempre fatica a trovarle. Ormai non le cerco più che tanto io non son capace a spiegarmi. Io non ho congiuntivi e non c’ho bisogno di rallentare il pensiero quando non dico le parole. Anche le parole aspettano. E quando finalmente i miei piedi si affiancano a quelli di quelle persone quando i piedi siedono sui posti, in quel fottuto momento il tempo si ferma. Dopo aver aspettato per anni il tempo è adesso fermo, e corre e sta fermo. Ho fretta, che succedesse se mi conoscesse davvero per quel che sono? Il tempo è fermo e io ho fretta. E i piedi miei, e le parole e la mente hanno perso il controllo. Ho rovinato questo momento? Ho fatto la cosa giusta? Correre, via da qui. Che se i piedi sono seduti sui posti, le ginocchia invece non si tengono più in piedi. Devo sedermi e cercare di ricordare tutto. Fissare tutto in memoria. Quella fossetta sul labbro e quel fosso nella terra, i capelli cortissimi e il pozzo che dentro c’è il bau. Ricorda, ricorda. Non scordare. Che già non hai le parole. Non puoi scordare anche i ricordi. Resisti. Aspetta

Il bruxismo e una nuova espressione: “be perspicapable”

Per chi cerca lavoro, per chi ci ha rinunciato e per chi lo cercherà. Un sputo di speranza. I miei fogli di quando cercavo lavoro come operatore ai succhi di frutta e di quando, il secondo foglio, ero sul punto di fare il test che poi mi ha permesso di essere assunto alla compagnia dei GPS.


 

Position: Food prep. Dish Washer (Human) 13:53 Ms Village Restaurant
Sono Seduto. Aspetto. Daniel sta arrivando, io sono entrato nel locale 10 min in anticipo, Joanna dice che si fa così.
Il posto è picolo
La cameriera ha la faccia esausta. Il locale La cucina è nel seminterrato, questo non mi piace. Il posto è molto vicino alla spiaggia, questo mi permetterebbe un interessante attività dopo lavoro.
E’ appena entrata una ragazza con un resume in mano. Daniele è pelato.

 


 

Position: Jugo Juice Server 10:25.
Lucero mi ha chiesto se sono pronto. Ho detto si. A cosa?
Sono già venuto qui, pensavo di aver risposto di già alle loro domande.
Mi hanno fatto leggere il menù. L’ultima volta, l’ho trovata una cosa sgradita. Non so che ci sto a fare qua oggi, se me lo volevano dare sto lavoro lo avrebbero già fatto.
Mah.

Al primo posto mi dissero che non ero qualificato abbastanza. Una laurea in ingegneria con esperienza pluriennale in cucina di Ristoranti e Pizzerie ITALIANE non è abbastanza per lavare piatti in un bar da 50 posti? E’ andato tutto per il mio meglio comunque.
Ai succhi di frutta poi invece mi hanno preso davvero. Bizarro.

 

Il secondo foglio (sulla sinistra) l’ho scritto prima che mi arrivasse il test per email, 3 domande tecniche della compagnia del gps. Sergio so di che sto parlando, lui è un bastardo. Vi dico solo che se adesso sarò zito, Sergio sta venendo a vivere con me e io sono ancora in Canada e io ho chiesto la residenza permanente e io non sono di nuovo alla 244, tutto dipendeva da quel test. Traduco:

11:45 22 Marzo
Sono terrorizzato. Tecnicamente si decide parte del mio futuro (del prossimo anno almeno). Meno tecnicamente si decide per bona parte se sarò assunto o meno. Se non dovesse andare bene avrò guadagnato una esperienza: saprò cosa aspettarmi nella prossima offerta di lavoro simile. 8 minuti alla ricezione dell’email. In queste situazioni penso a cosa le pe persone che hanno già avuto il lavoro hanno vissuto in questi momenti. Sono io strano e paranoico o è una cosa comune. 3 minuti. Finisco di scrivere adesso.


 

[Testo vagamente tradotto del test, si possono notare il punto 2 e 3]

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Gli originali

Per tutti quelli che sono in Canada e cercano lavoro: la perspicacia e l‘abilità pagano. Se avete delle carte che certificano le vostre skills troverete lavoro. Se non li avete otteneteli e poi troverete lavoro. Il dentista m’ha detto che potrei avere il bruxismo. E’ solo che sono abituato a stringere i denti. Potete farlo anche voi.
Per tutti quelli che sono in Italia. 1. Venite in Canada (o simile). 2. vedere punto precedente

Il vero motivo per cui sono venuto in Canada (no, scherzo!)

Se adesso andassi in banca e chiedessi di svuotare il mio conto avrai in mano più soldi di quanti ne siano mai passati fra le mie mani. Onestamente non lo so che c’avete voi ma io quasi giornalmente apro il mio conto su mint.com e sto ore a guardare tutto. I due tre investimenti, il conto di risparmio e quello che ha i soldi che vanno e vengono. Poi analizzo le statistiche, osservo i trend e semplicemente sto lì a guardare i numeri. Quando ho smesso di nuotare fra le monetine chiudo la cassaforte e torno a sognare. Tutto ditemi tranne che ho dei sogni di tutto rispetto. Del resto la prima pepita Zio Paperone l’ha trovate in Canada. Ora l’ho detto perché ho scelto il Canada, contenti?
Qualche giorno fa Sera ha detto che sono fottutamente fortunato, forse troppo. Non viene dal prete migliore ma accetto l’opinione. Non ho di che lamentarmi. Da non confondermi col “non ho di che desiderare”. Che adesso che mi hai fatto sentire l’odore me la voglio mangiare tutta. Senza neanche sapere più il motivo stringo le mandibole con una cattiveria che non mi fa più paura da tempo e ciò mi fa trovare sempre il perché quotidiani. E’ vero sono fortunato recentemente. E ho paura. Quando si cavalca l’onda, questa non può che infrangersi. E al pensarlo c’ho paura. Io non sono quello sulla tavola da Surf che si diverte, io sono sempre stato quello che annaspa e quasi si strappa la pelle nel tentativo di respirare quella boccata che potrebbe essere l’ultima. Scrivo questo per ricordarmi un paio di cose: l’ultima, che non ho rischiato di affogare per una cavalcata. Quali cavalcate e cavalcate, io voglio essere cavaliere. La seconda è che la cosiddetta provvidenza non esiste. Sai cosa esiste? Esiste quell’uomo sulla bicicletta. La mattina che fa freddo, e lui che sarei io con la bicicletta va a lavoro. E tra il suo cervello e il pc nel suo zainetto (e pure il pranzo nel tupperware) ci sono svariate decine di migliaia di dollari di valore. E considerate che tra il pranzo e il pc al massimo ci saranno un 1500$.

Mi scuso con coloro che vengono sul mio blog perché c’è scritto Canada. Effettivamente in Canada ci sono, ma da mesi ormai fatico a trovare l’iniziativa di scrivere. Questo stesso post sarebbe stato meglio non scriverlo. Ad ogni modo decine di cose cambieranno nelle prossime settimane, vedremo. E per coloro che sono davvero venuti qui per il Canada allego la foto del posto dove ho festeggiato il recente capodanno. Victoria, British Columbia, Canada. La mia nuova prossima nazione.

Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole...
“Tu prova ad avere un mondo nel cuore
e non riesci ad esprimerlo con le parole…”

Patente Canadese + Come “estendere” il vostro WHV + Meteo Canadese

Volevo parlare di cosa faccio in Canada. Per quella schiera di lettori che dicono, si ok il cervello e cazzate varie, ma parlaci del Canada dato che è la vera ragione per cui ti sto leggendo, bastardo!. Sisi lo so che mi dite pure bastardo…

Parliamo del Canada. E SENSAZIONALE vi dirò una suggerimento che non è mai stato detto prima su nessun’altro blog e che vi permetterà di restare in Canada e di avere un permesso lavorativo per 8-9 mesi invece dei 6 del WHV. Il tempo è preziosissimo quando si hanno solo sei mesi per realizzare un sogno grande almeno quanto il Canada.

Ma andiamo per passi. In parte coprirò quello che hanno detto i tre di Vancouver: li linko. Diario da Vancouver. I ragazzi scrivono post lunghissimi ma sono davvero pieni di informazioni utilissime.
Ad ogni modo, è capitato che pure io nello stesso periodo abbia fatto i test per la patente. Mi hanno raccontato la balla che la mia patente durava 90 giorni (ma forse è vera, ad ogni modo le leggi sono le loro) e quindi mi sono messo sotto per prendere ‘sta patente.
Mettersi sotto vuol dire che ho letto il libro (pieno di porcate fra l’altro) (qui il link: Libro per prendere la patente (sono 17Mb)), ho scaricato l’app sull’iPhone  e mi sono messo a rispondere alle domande. Il tutto è durato un 3 ore al massimo. Un’oretta per sfogliare il libro e il resto a rispondere domande sull’iphone fra le risate assurde per le domande demenziali.
Ho pagato 15$ e ho iniziato a rispondere. Davvero, è una stronzata.

Il risultato lo vedete qui sotto:

Il “knowledge test”

Dopo due giorni avevo la pratica. Prenotata 2 giorni prima. Il momento dopo aver passato il test. Questa si chiama efficenza.
Il test pratico è un’altra stronzata. Cioè io mi definisco un bravo guidatore, taluni mi definiscono l’opposto. Ma se mi chiedi di fare un parcheggio parallelo, cioè cazzo, te lo insegno io. Insomma la tipa mi ha fatto fare un giro di 45 minuti, gira a destra gira a sinistra. Frena, parcheggia. La cosa più importante è ricordarsi di controllare. Tutto, girare la testa, specchietti retrovisori. Fermarsi agli stop completamente, rispettare i limiti. Per chi avesse intenzioni di fare un road test consiglio di guardarsi questo video: http://www.youtube.com/watch?v=lnk5BO6EiRw.
Qui sotto potete ammirare il risultato finale del mio esame. Le cose scritte sono ciò che ho sbagliato. In breve:

  • Troppo pomming (quando si gira lo sterzo con una mano sola),
  • In una intersezione invece di entrare nella prima corsia a sinistra sono entrato nella seconda,
  • Velocità registrata di 53km/h quando il massimo era 50,
  • In uno stop mi sono fermato pochi centimetri dopo la linea orizzontale.

In tutto ho pagato meno di 100$, in 4 giorni ho fatto tutto e sono apposto for good.

Il “road test”

Situazione immigrazione. Riassumiamo la mia situazione sin da quando sono atterrato in Canadà.

  1. Atterrai in Canada con un permesso di lavoro e un permesso di studio (visti semplici, nessun programma specifico) della durata di 8 mesi circa;
  2. Dopo 8 mesi, due giorni prima che tale permesso fosse scaduto, chiedevo un’estensione del permesso di lavoro (in Canada quando si ha un permesso valido e si chiede una estensione di tale permesso, anche quando il permesso scade si può continuare a lavorare legalmente fintanto che non si è ricevuto una risposta dall’ufficio Immigrazione);
  3. Nel frattempo come piano B ho richiesto il WHV (Working Holiday Visa);
  4. Dopo un paio di mesi l’estensione del mio originario permesso di lavoro era sul procinto di essere rigettata (Mi spiego meglio, l’LMO (Labour Market Opinion), necessaria per ottenere il visto, era stata rigettato e nel giro di un paio di settimane l’estensione sarebbe stata di conseguenza rigettata);
  5. Decido di attivare il piano B, il WHV, prima che l’estensione venga formalmente rifiutata (vedi foto sotto);
  6. Inizio a preparare i documenti per il nuovo piano A, il PNP (Provincial Nominee Program, lo skilled VISA provinciale);

Il PNP verrà inviato martedì, intanto sto indagando un piano B (Federal Skilled VISA) e un piano C: maritarmi una canadese. Alla House, insomma!
Mi restano due cose da spiegare: la notiziona che tutti aspettate e che minchia è sto assegno qua sotto.
Inizio a spiegare la foto. Al punto 5 ho detto che ho attivato il WHV prima di essere formalmente rigettato. I tipi all’ufficio Immigrazione quando gli è arrivato il foglio della mia pratica sulla scrivania hanno detto: “..ma sto tipo ce l’ha già un visto, mica gliene possiamo dare un altro…bella pè lui!“. In realtà l’estensione non avrebbero potuto darmela lo stesso dato che l’LMO era negativo.

Dato che la mia pratica non ha terminato il suo iter, mi hanno rimborsato. Suca!, vi ho fottuto :D

Adesso la notiziona.
Sapete che non si può rinnovare il WHV, vero? Giusto…non sarà rinnovabile e statene certi.
Ma nessuno vi vieta, in questo mondo libero, di richiedere una estensione del vostro WHV. Dato che avete un visto valido quando richiederete l’estensione il chiarimento del punto 2 (vedi sopra) sarà valido per voi e ciò vi darà altri 2-3 mesi di respiro.
Quanto cambia avere un permesso di 8 mesi invece che uno di 6? Poco? Tanto? Cavolacci vostri, ma qui l’ho detto e qui lo nego. Sono sicuro che questa pratica non piacerà all’Immigrazione Canadese…ma è legale, quante volte non avete ritirato lo scontrino in Italia? Embè?

La cecca (check) come dice la nona (nonna)

Detto tutto questo, siete davvero sicuri che volete venire in Canada? Vivo nella città riconosciuta da tutti come la città con il clima più mite e bello di tutto il Canada. Ma queste sono le previsioni della scorsa settimana e aspettate di vedere quelle di Dicembre. E fatevi dire dai ragazzi di Vancouver come stanno loro, qua siamo nell’oro!

Il tempo

 

Qualsiasi domanda in merito a tale post sarà risposta se posta nei commenti, su skype o codificata in binario. E non scordatevi il per..favore!

 

BNG: Avete presente questo video qua (http://youtu.be/ZfybwnzjltM). Sergio ha fatto finalmente il colloquio per la mia azienda, è andato awesomely a detta loro, vediamo che succede.
Ah…e mi sa che abbiamo trovato Robin! ;)

Il forte Victoria

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Questo è l’edificio dove lavoro

L’edificio bianco dopo il carretto è l’edificio dove lavoro. A dire il vero lavoro al secondo piano, non ancora presente al momento della foto. L’edificio dove lavoro è nel bel mezzo dell’originario forte Victoria, il posto che i primi europei ad arrivare da queste parti usarono come riparo. Dentro l’edificio ci sono ancora i resti del pozzo che usavano quotidianamente. Tutto questo intorno al 1843. Quasi 170 anni dopo un altro europeo valica le porte di quell’edificio ogni giorno, dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 5 (ma spesso resta fino a tardi a lavoro). Viene in pace, vuole restare in pace e promette di non fare nessuna scritta sui muri del forte.
A questo punto la domanda è: o voi, abitanti del forte, accettate questo forestiero fra di voi, autoctoni, secondo il rispetto che sempre c’è stato fra le vostre popolazioni?

“O sono di un gran bello io o si era un po’ distratto Dio”

Questo è il fatto. Ho avuto una promozione, dopo 4 mesi il mio stipendio è aumentato del 40%. Quando avevo detto che volevo diventare ricco facevo sul serio. Adesso tocca aspettare l’immigrazione, loro possono abbattermi da un momento all’altro. Lo so, lo sanno, bisogna conviverci. Ho aperto un nuovo conto, ho attivato un RSP (non so se c’è in Italia, metto soldi da parte da giovane per avere una pensione d’oro da vecchio), ho aperto un TFSA (un conto risparmio senza tasse) e ho fatto il mio primo investimento in banca. Ho comprato dei Bond Canadesi, qualche stock, qualche bond in US e qualcosa internazionale. In 5 anni avrò aumentato il mio capitale del 6% circa.

So che vieni nel blog tutti i giorni, Sergio dice che dovrei goderci. Ma non è proprio così.

Oggi Barney ha trovato in 20 minuti nove bugs (un bug è un comportamento inaspettato di un programma) di cui la metà circa era un problema bloccante. Per chi vuole essere perfetto nove è un numero bello grosso.

Oggi Barney mi ha raccontato le origini della nostra spin-up (di cui sono l’impiegato numero 2, Barney è il primo). Stava per accettare una offerta migliore ma poi ha cambiato idea. E sono stato assunto. Quante coincidenze mi hanno portato qui adesso? Mi sa che sono saltato sul puntino-teletrasporto.

Un anno fa oggi mi ero laureato in Ingegneria Informatica. Oggi lo avete capito che mi succede. E fra un anno? Come lo vedi fra un anno, Tipa?

LMO rigettato e gnocchi scotti

LMO rigettato. Se non avessi avuto il piano B da oggi sarei un lavoratore illegale, pronto a un trasferimento coatto in Italia. Ho il piano B ma ci sono delle leggere complicazioni che condurranno a un ritardo di un paio di giorni nell’applicarlo e qualche centinaia di dollari in più (c’è da dire che le complicazioni sono in maggior parte frutto della mia non completa attenzione).

L’LMO è stato rigettato perché la mia compagnia non mi paga uno stipendio pari alla mediana di quello che è lo stipendio dei canadesi per la mia posizione: computer engineer. Inoltre ciò che pretendono è che Io sia trattato alla pari di un canadese, per non mettere pressione sui canadesi in cerca di lavoro. Il tutto però è contraddittorio, pleonastico, fanciullesco, stupido: in una parola, difficile per me da accettare. Se io fossi pagato 20.000$ in più per rispettare la “legge della mediana”, verrei ad essere pagato 20.000$ in più di un canadese nel mio stesso ruolo: junior computer engineer. Il concetto è: non puoi buttare spaghetti e gnocchi nello stesso pentolone, fare la media(na) e poi scolarli dopo 5 minuti: gli spaghetti saranno crudi e gli gnocchi scotti. Il viceversa è contraddittorio allo stesso modo.

Stanno disperatamente cercando di proteggere i giovani canadesi da orde di ingegneri proveniente dall’estero (penso Cina, India e…Italia), riconosco la validità del loro tentativo ma non possono cavarsela con una contraddizione logica. Per di più il mio datore di lavoro li ha “sfidati”, scrivendo che se gli avessero proposto un canadese con le mie stesse skills (abilità), lui lo avrebbe assunto seduta stante!

In tutto questo dov’è la mia Italia? Me ne sono andato e sono affar miei, lo capisco. Ma perché me ne sono andato? Per imparare l’inglese. Perché non sono tornato? Perché qua è meglio. E se avete storto il naso a quest’ultima frase, fate come il mio boss: proponetemi un posto di lavoro pari a quello che ho adesso (e in ciò includo le stesse opportunità di crescita) e io domani prendo il primo aereo. Perché sono esausto di LMO, moduli da compilare e pressioni che mi stanno trasformando in quei gnocchi scotti di cui parlavamo prima.

Cena con Barney

Qualche giorno fa, una settimana credo, sono andato finalmente a cena col mio mentore. La chiamano famiglia da un milione di dollari: una bella moglie e due figli: un maschio e una femmina. La casa, come ogni canadese rispettabile, è mozzafiato. Io ero un po’ teso e lo stesso Barney lo vedevo un po’ nervoso nel mostrare a uno sconosciuto la sua vita privata. La moglie è stata disponibilissima, i due bimbetti dopo l’iniziale diffidenza si sono sciolti. Soprattutto il treenne maschietto, ha iniziato a mostrarmi le foto di famiglia. La ragazzina essendo qualche anno più grande si è dimostrata più diffidente ma alla scoperta che le avevo portato una sorpresa (ruffiano io) si è sciolta anche lei.
Insomma, i dettagli non sto qua a dirli. Ma è stata davvero una bella serata. Era partita formale ma poi ho trovato la confidenza per:

  • Rispondere alla domanda della moglie su quale fosse l’industria trainante in Sicilia dicendo: “lo sanno tutti, la mafia!” (ahaha)(Poi ho detto il turismo, spero di non essermi sbagliato);
  • Giocare coi mitra virtuali con il figlio treenne per gli angoli della casa;
  • Finire per parlare sul divano, una volta che i bimbi erano andati a dormire, dei mie punti sparsi per la capoccia e di come Barney si è rotto la clavicola e poi bruciato la pelle sulle mani e infine la caviglia;
  • Evidenziare le differenze tra l’Italia e il Canada, culturali e paesaggistiche.

E’ adesso, mercoledì, andiamo a pagaiare insieme con i kayak della compagnia. Bella vita eh?

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