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Ora, né prima né dopo

I understand how in this post I may not sound in full control of my mental abilities. The last person I have been with one day asked me if I was ever diagnosed with any attention disorder or speech difficulty. If I really had to have a disability I’d pick a damn good one, not any distracion-disease kind of thing. Anyway, being a good engineer I haven’t fully ditched the possibility of being medically insane.

Ho trovato nel mio vecchio grigio nokia delle note che scrissi fra il 2007 e il 2009. Prima e durante gli anni universitari, gli ultimi anni tra i più difficili che ho mai vissuto. Li riporto qua, senza filtri.

29 settembre 2007
Il disgusto, il suo “modo”. Ho la nausea.

30 settembre 2007
Preferirei essere una schifosa e fugace blatta che un uomo sconfitto in amore.
Preferirei essere vinto da una uomo con una spada che da una donna con una emozione.
Eppure continuo a vivere sconfitte inevitabili, gioie offuscate. Il dolore e l’amore necessitano ore e ore per potersi affermare con costanza. Tremendo!

10 Ottobre 2007
Non lo tollero. Sono triste anche quando c’è il sole. E piango insieme alla pioggia. Davvero triste

24 Ottobre 2007
Se non avrò riflettuto sulla caduta di una piuma mi uccideranno.

24 Ottobre 2007
La felicità è quell’istante in cui sogno e realtà coincidono.

26 Novembre 2007
Qualsiasi bomba prima di esplodere ha la pazienza di aspettare il momento opportuno.

04 Dicembre 2007
Non ho usato un bastone per imparare a camminare

30 Dicembre 2007
Gli uomini con la tristezza in cuore sono troppo pesanti affinché questo mondo li regga a lungo

30 Dicembre 2007
E’ più facile fermare una cascata che una triste lacrima. Ti riga il volto scalfendolo.

12 Gennaio 2008
X25S5R

13 Gennaio 2008
Perché piangere per la mia vita miserabile. E’ la sola che ho. Pertanto la sola che vorrei avere.

14 Gennaio 2008
Vi sono innumerevoli quantità di diversità. Esplorarle è un istinto, danzarle fino allo sfinimento una saggezza.

14 Gennaio 2008
Un cerchio impenetrabile da qualsiasi membro esterno ad esso. Qualora si riuscisse a penetrare si corre incontro a due diversi rischi: distruggere l’armonia o, cosa ben peggiore, venirne incatenato divenendo parte necessaria e inscindibile

17 Aprile 2008
Beh ci sono abituato a esser scaricato da una all’altra parte, da chi non ti vuole a chi neanche si è accorto che esisto. Non è difficile trovare l’equilibrio, il più è mantenerlo. Il freddo di Monaco ha gelato i restanti pensieri.

13 Settembre 2008
Quando le giornate smetteranno di essere sempre nuove e piene di scoperte, quando la pioggia diventerà un’abitudine triste e non necessario momenti di riflessione, quando la gente sarà caos e non più “nuove opportunità”…Allora avrò nostalgia di casa, della mia casa.

25 Settembre 2008
Sei accanto a me, in un paese freddo, da circa 3 ore. Tanto dura il tuo sonno. Non so calcolare quanto tempo ho speso a guardarti…Non sono secondi o minuti…Sono emozioni e sentimenti…e questi non conoscono orologio che li misuri…Hai un’aria rilassata, un naso raffinato, delle labbra sottili…Quanto darei perché tu adesso potresti guardarti dall’esterno, coi miei occhi!

27 Settembre 2008
Si sono spenti…Come torce quando c’è troppo vento…I tuoi occhi non sono più neri, non ti trafiggono più come un tempo. Non sempre tutto va per il meglio: ma domani il vento cesserà, e il fuoco tornerà a brillare. Nei tuoi occhi.

27 Ottobre 2008
Su quell’hamburger di carne di seconda scelta solo un po’ di maionese poteva camuffarne l’odore. Ma costava 1.99€.
Decisamente troppo.

05 Novembre 2008
Si avvicinò un vecchio e sussurrò: “mi può prendere quella cosa…su quello scaffale…”.
Poi aggiunse: “Cosa vuol dir diventar vecchio…”.
Si scusò.
Si voltò e scomparì.

24 Marzo 2009
Vado in palestra. Milano. La desidero per me. In realtà mi sono invaghito di una filosofa. Credo sia quella che cerco da un po’ di tempo e che ho ritenuto d’averla scovata un paio di volte. Nulla è casuale. O forse no. Forse lei ha ritenuto me quello giusto, ma questa è solo un’impressione.
Verificherò il modello immaginatomi.
Sarebbe veramente la botta di vita, anche se già prevedo centinaia di impervie.

8 Aprile 2009
I segreti dilaniano il destino. E se sono stati pronunciati da donne lo insultano, lo frustano, lo stuprano.
E ammazzano la monotonia.

10 Maggio 2009
Il mio modello era scoglionato. Diciamo pure che le impervie ci sono tutte. Ora dovrò alzare le maniche e ergermi ritto:
inizia la scalata..

30 Giugno 2009
Privatemi del cibo per un mese intero, mandatemi in un deserto senz’acqua, fatemi lavorare di giorno e rinunciare al sonno la notte. Picchiatemi frustatemi e umiliatemi. Ma se avrò una donna al mio fianco -una donna da amare- io non mi lamenterò.

20 Luglio 2009
Se morissi ora, né prima né dopo, sarei soddisfatto di ciò che sono stato, di ciò che ho sognato, di tutte le mie sconfitte.
Ora, né prima né dopo.

L’amore e il led della webcam

  • In questo post non si parla della scuola che ho frequentato in Canada,
  • Questo post non è stato scritto sotto l’effetto di alcool se escludiamo un bicchiere di Chianti durante la cena,
  • Questo post non è influenzato da avvenimenti recenti, in qualsiasi modo ciò possa essere congetturato (volpe e uva/cù si vaddau si savvau/il lupo come opera pensa, come mangia rutta),
  • Alcune esagerazioni potrebbero essere “esagerate” ma necessarie per esprimere validi concetti,
  • Preferendo la teoria delle stringhe e la simmetria tra spazio e tempo all’imperscrutabilità divina, sebbene mi sono tutte assolutamente indecifrabili, questo post è stato scritto sotto l’influenza della scienza (vedi post sul cervello).

L’amore non esiste. Il burro d’arachidi esiste, l’olio esausto esiste, la serranda esiste (non in Canada, abbiamo le veneziane noi). Ma l’amore non esiste. Cioè esiste ma…vengo e mi spiego.
Il bacio, cos’è l’amore se non la conseguenza di un bacio (“Amore mio ti bacio sulla bocca che fu la fonte del mio primo amor…”). Ci vogliono 34 muscoli facciali e 112 posturali per dare un bacio, c’hanno scritto poesie e canzoni, città e dolci sono diventate famose per un bacio e, personalmente parlando, ha aggiunto un altra data a quelle che definirei una interessante serie di eventi che mi accadono il ventisettesimo giorno del mese. Ma il bacio non è nient’altro che un lascito della nostra evoluzione (perché si, non ci ha fatto dio. Al massimo dio ha fatto le scimmie, se non i pesci…). Il bacio era il modo che la madre aveva per rigurgitare il cibo pre-masticato al figlio, la lingua era il modo per spingere il cibo nella bocca del figlio che beneficiava sia del cibo sia dell’atto del succhiare la lingua della madre[*]. Attualmente si ritiene che il bacio abbia anche la funzione di cercare partner con sistema immunitario diverso dal proprio, al fine, in termini evolutivi di favorire il riassortimento genico e aumentare le probabilità di sopravvivenza della prole. That’s amore, ci rissi chiddu.
E se il bacio era l’origine dell’amore, e il bacio abbiamo capito cos’è, cos’è l’amore? Esiste? Possiamo scegliere di amare o è come il led della webcam (paragone ardito, il led della webcam infatti è collegato in hardware alla webcam stessa: se si accende l’una si accende pure l’altro)?
L’amore è ossitocina, neurotrofina e feromoni. E testosterone, chi se lo scorda quello, c’ho fatto le più belle minchiate della mia vita. Anzi dovrei cambiare il titolo: Testoteruni cù l’uossi aruci.
La maggioranza della popolazione umana è monogama perché ad essere poligomi si rischia di contrarre delle malattie sessuali che possono causare fertilità, danni al feto e maggiori rischi duranti il parto. Non si chiama amore quella cosa che unisce due persone per l’eternità: si chiama voglia di non estinguersi e questa voglia è come il led della webcam: è quello che sappiamo fare meglio, sopravvivere finché morte non giungerà.
Perfino il linguaggio umano, cosa di cui andiamo tanto fieri, si pensa sia stato selezionato durante la nostra evoluzione per scambiare segnali, riscontri e cenni comprensibili per giudicare la potenzialità di eventuali amanti[**]. Perché se non ci accoppiamo moriamo per sempre, hai capito?

La capacità umana di provare l’amore si è evoluta come segnale inviato a potenziali compagni sessuali, segnali che suggeriranno che il partner sarà un buon genitore e che sarà altamente probabile che passerà alla prole ottimo codice genetico[***]. Noi non amiamo, noi amiamo sopravvivere come specie e faremmo di tutto per non estinguerci. Sotto quest’ottica una visione più istintiva, dolce e romanzata dell’amore ha assolutamente senso. Sono perfino grato di tutto ciò, cosa credete che un ipotetico alieno possa pensare se sapesse cosa facciamo nelle nostre camere da letto (a riguardo vedesi qui e qui)?

Il fatto che sono capace di razionalizzare non vuol dire che non riesco a vivere la Favola. Anzi proprio in questo momento è quello che spero di più (insieme a quel discorso dei soldi, quello va senza detto). Ma io sono un ingegnere e più importante credo nella scienza. In più sentivo la necessità di dire la mia a tutti quelli che vanno dicendo che dato che noi crediamo nell’amore senza vederlo, allo stesso modo dovremmo credere in dio senza vederlo. Perché si sente. Se accettiamo la validità del primo sillogismo dovremmo pure accettare il secondo (che ne è un derivato): se l’amore è una frottola raccontata da Darwin e dalle sue teorie, la frottola di Dio chi ce l’ha raccontata?
Ma per fortuna io credo che il primo sillogismo è falso…

Detto tutto ciò, io ho un segreto che solo un’altra persona conosce (oltre a me, sia chiaro). Non so che farci, proverò a nuotarci su. O forse ci si può pensare a Parigi. O quando scendo le scale, o quando dormo (no quando dormo no, che penso ai bug).

Chemical basis of love

 

[*] = Eibl-Eibesfeldt, Irenäus (1983), “Chapter 3: A comparative approach to human ethology”, in Rajecki, D. W., Comparing behavior: studying man studying animals, Routledge
[**] = ^ The Mating Mind: How Sexual Choice Shaped the Evolution of Human Nature by Geoffrey F. Miller in Psycoloquy (2001) 12,#8
[***] = ^ Sexual selection and mate choice in evolutionary psychology (PDF) by C. Haufe inBiology and Philosophy doi:10.1007/s10539-007-9071-0

L’angelo gigantesco

Lo avevo detto chiaramente che venivo in Canada per diventare un Gioele migliore. Adesso parlo inglese, adesso ho le camice a maniche corte, adesso indosso i mocassini e le scarpe da lavoro sono di cuoio senza lacci. Le mie prime scarpe senza lacci da quando ho smesso di indossare i sandali. Adesso Gioele è diventato migliore, lo posso dire con certezza. Radicalmente cambiato? No. Faccio i miei soliti discorsi non-senso, talvolta parlo in siciliano e intercalo un picchì nei miei discorsi su come progettare il nostro prodotto segreto. La doccia non la faccio tutti i giorni e i denti li lavo una volta al giorno. E adesso non sono più 60kg e rotti ma 145 pounds. Che poi è la stessa cosa, ma a dire 145 mi fa sentire muscolosissimo.

Ma ti sogno, ti sogno ancora.

Passano mesi e poi una notte ti sogno. E il risveglio è difficile da accettare. Ti corteggiavo come feci un tempo. Di quei tempi felici e spensierati quando io ero solo uno con la barba folta, compagno di stanza del calabrese (si seeente che sono calabRese?).

Le cose cambiano, omnia mutantur, ma ti volevo far sapere del mio sogno. Una chiesa grande, molto grande,C’era una statua di un angelo, gigantesca. E tu ne eri estasiata, quella era la mia Sicilia e ti piaceva. Era solo un inizio ma come autoctono non potevi che rimanere estasiata anche di me. E continuavo a ridere e a farti ridere.

Poi mi sono svegliato e con un po’ di nostalgia sono andato a costruire il mio pezzettino di futuro. Giorno dopo giorno. Lontano, in Canada.

 

Se non sapete di che sto parlando, parlo di questa donna qua 

Ivan (non quello che m’assomiglia)(ma forse, si!)

Lo vedete questo? Si chiama Ivan Ukhov. E’ un russo, nato nel’86 ed ha appena vinto la medaglia d’oro nel salto in alto alle olimpiadi. Chiaramente, il salto che avete visto nel video (e se non lo avete fatto vedetelo adesso!) non è il salto vincente. Quel salto risale al settembre 2008, quando fu trovato ubriaco di una bevanda portoghese chiamata Medronho. Perché aveva litigato con la fidanzata.

La trova una storia impressionante. Ubriaco a Losanna, volle comunque provare a saltare. Che del resto è quello che sa fare. Dopo 4 anni riprova a saltare ed è l’essere umano che salta più in alto nel pianeta Terra. Quello che lo avrà spinto ad allenarsi per quattro anni duramente e lo ha portato adesso sul tetto di Olimpia non posso scriverlo dato che non lo so. La morale é:

Non importa se litighi con la fidanzata, non importa quanto brachetto ti sei bevuto, non importa se ricevi un pesante avvertimento dalla IAAF. Se lavori duro le tue palle saranno le più alte nel cielo. No aspè..diciamola poetica…Non importa se litighi con la fidanzata, neanche la gravità può rallentarti quando sei destinato ad essere il migliore del mondo. E hai nel petto il cuore del Ribelle.

 

Non scrivo da tanto, lo so. Cosa sto facendo? Guardo le olimpiadi (era chiaro no?), lavoro duramente per saltare più in alto di tutti, mi godo la mia famiglia per questi ultimi giorni, resto sveglio per guardare l’ammartaggio di Curiosity (c’ho una storia a riguardo), mi alleno a saltare, a saltare.

Post Vecchio: Dopo i 20 anni è tutta in discesa

Questo post sarà noioso. C’ho da scrivere per necessità ma è da qualche giorno che mi sento vuoto di contenuti.   Ho trovato un blog spettacolare, questa immagine l’ho presa da lì.

icanread.tumblr.com

Quando ho scritto le prime due righe di questo post volevo farvi il resoconto della mia giornata che è stata alquanto strana. Ma poi mi sono accorto che non avevo le cuffie e sono andate a cercarle. La ricerca è durata 5 minuti e anche se i tempi di lettura sono immediati queste parole sono state scritte dopo circa 6-7 minuti dalle prime del post. Nel frattempo ho cambiato idea su cosa scrivere e mi perdonerete se ritengo che il post che sto per scrivere sarà un post interessante. Fra l’altro non ho idea del perché parlo come se mi stessi rivolgendo a un pubblico vasto. Sarà perché da pochi giorni i “seguitori” delle mie minciati sono diventati quattro, numero stratosferico per gli standard del mio piccolo spazio.
In questo post vi racconto una brutta di un tema per un compito in classe. Anno scolastico 2005-2006, così ha appuntato mia madre a matita per ricordarlo. Vi avverto per chi è poco sensibile: la traccia era sull’arte dell’amore.

Traccia
L’arte dell’amore, osserva From, consiste nel dare liberamente senza interessi, è un atto creativo, dinamico e stimolante esente da qualunque egoismo. Chi non ama se stesso non può amar neppure gli altri ed è condannato ad una frustrata felicità.

Chi sia sto From non ne ho la più pallida idea, scriverò il tutto senza correggere nessun errore scrivendo anche le parti scritte e poi cancellate. Correggere il tutto sarebbe come distillare l’acqua di una sorgente, una minchiata appunto.

Svolgimento
Amare se stessi è l’inizio di un idillio che dura tutta una vita”. Così scriveva Oscar Wilde. Talvolta penso che veniamo al mondo soltanto per amare. Fin dagli inizi della nostra vita amiamo. Forse Amiamo Amiamo la mamma e il papà. Così si comincia ad amare. Crescendo si capisce che si può amare anche qualcun’altro, qualcuno che non sia un parente, qualcuno che mai si è visto prima, si può certamente amare qualcuno. Passato il primo decennio di vita si capisce quanto sia incontrollabile l’amore colle sue virtù e colle sue mancanze. Passato il secondo decennio talvolta l’amore viene confuso, sfruttato, si abusa nell’amore. Ma farà parte anche ciò del nostro amore. Dopo i 20 anni è tutta in discesa Amare. Solo amare. Ci vuole poco per innamorarsi, moltissimo per farsi amare. L’amore ti trasforma, ti traina, ti comanda. Mai qualcuno riuscirà a fermarlo. E’ nella natura dell’uomo amare. Spesso si ama per cercare la completezza nell’essere. Si ama un altra persona. Spesso non accade il contrario. Sempre ci sono ostacoli da saltare, da superare, da scavalcare. Sempre si deve sopportare, soffrire, penare. Un critico comico dice “E’ nella natura dell’uomo amare chi ti detesta e detestare chi ti ama”. Sembra una menzogna, una non può corrispondere alla realtà, tuttavia io penso che sia una non-bugia. [Si gira il foglio di bloc-notes]
Da questa frase si capisce quanto l’amore sia crudele. Si prende gioco di noi, ci umilia, ci fa felici ma sono sicuro che non si resta felici nell’amare un essere umano. Purtroppo l’amore è tutta la felicità che questo mondo ci può donare. Bisogna saper interpretare, L’unico amore sicuro di cui ti puoi sempre fidare è l’amore di se stessi. Sai che mai ti tradirai, mai ti potrai ingannare, non esiste la mancanza di fiducia. Tu e il resto. Tu. Pensa a te stesso che qualcuno prima o poi ti cercherà. E se non ti cercherà nessuno non ti sarai amato abbastanza. Mi viene spontaneo amare. Non amo per essere amato. Amo basta. Non so perché amo, ma so che non mi interessa. Amo. Amo il “mio” mondo, la mia vita forse amo anche qualche altro mondo. Il mondo degli altri. Pieno di incertezze, di pericoli. Ma è un mondo nuovo. Mai esplorato e pieno di ricchezze. Sempre si amerò. L’amore per se stessi è sicuro che dura tutta una vita, l’amore verso gli altri si spera. Purtroppo l’amore porterà anche odio. Odio e Amore camminano in braccetto. Sono come il sole e la luna. Mai insieme. Uno leva il posto all’altro. Da sempre funziona così. Mai amore e odio potranno incontrarsi insieme. Sono due sentimenti troppo forti per convivere insieme in una sola persona. Prima viene l’amore poi l’odio. Potrà accadere anche il contrario ma dovremo sempre ricordarci che al buio seguirà necessariamente la luce. C’è da esaltarsi nei periodi bui. La lu Un nato Così è l’amore. Dopo l’amore ci sarà l’odio a cui seguirà nuovamente l’amore. E’ un processo che dura da sempre. Non si può arrestare. Difatti Un noto proverbio siciliano afferma che l’amore è come un cetriolo: inizia dolce la prima parte è dolce, verso la fine è amaro. Godi del tuo stato ovunque tu sia. Se stai amando sei felice. Se stai odiando felice lo sarai. Forse è questo l’unico vantaggio nell’amore…

Adesso, mentre trascrivo il post.
Il muro, profezia numero uno.
 

Già che ci siamo in questo post inauguriamo la nuova rubrica BNG: Buona notizia del giorno.
BNG: ho richiesto in tribunale la visura del casellario giudiziale per via del visto. Risulto avere la fedina penale (e civica) pulita che, per chi mi conosce un poco, non è una cosa scontatissima.

 

Post risalente al 6 maggio 2011 (http://www.minciati.eu/2011/05/dopo-i-20-anni-e-tutta-in-discesa/). Riletto a causa di un lettore che lo ha trovato cercando su google “dopo i 20 anni in discesa”. Mi domando che volesse trovare

Per la presentazione di domani mattina (sarà presto tradotto)

Hi there, Gioele is speaking. I’m italian, anyone know that, right?
Being an italian, I have decided to tell you how to succeed in an italian romantic date.
Before we start, it’s necessary a clarification. As (almost) in every country of the world there are serious dates and the funny ones. I’m going to talk about serious dates, where it’s clearer to understand why italians are said to be romantic.

Another difference, that I’ll make, will be between men and women. We can’t lie: we are different and in serious dates it’s even more evident. Let’s start thinking you are men, just because I’m more familiar with.
A dress shirt is highly-recommended, dressing jeans is the best if you don’t want look too serious. A good perfume could be the key of success, but it shouldn’t be too strong. It’s better if the man pick the girl up. He can’t be late, otherwise he has just lost half of the charme (remember, this point will be quite different for women). If the man is feeling really comfortable, he can open the door of the car and let the girl enter first. For the first appointment, having a dinner together is a little bit too much. In my culture eating is considered a very important activity, share it with someone is significant. A good place for the first date could be a bar, it’s better if it’s not too noisy. As men, we want listen carefully what the girl is saying. The success of the date is also based on how much memories the man will have of the girl’s speech. It’s really meaningful if the man pay the bill, she will unconsciously think that the man is accountable and reliable. Any kind of talk about sex, very private things and inappropriate topics are discouraged. To lie is tolerated if it makes her laugh. And never try to kiss the girl in the first date: it’s the perfect way to screw the date up. To have any feedback I suggest you look any nonverbal  language (if she laugh, if she make an eye-contact, if she touch her hair frequently).

For women things are even more difficult. The make-up should’t be too heavy, the skirt not too short and the t-shirt (or the shirt) not too low-necked. She shouldn’t make evident her feelings in the first times. That’s the cornerstone a woman never should forget. Everything about feelings should be said with the nonverbal communication. The girl is supposed to be late at the first appointment but she has to apologize for it. The man will surely accept the apologizes. The perfume in a girl is really important, it’s part of the “nonverbal word” that I just mentioned. She doesn’t have to expose herself too much and she should let the man lead the conversation. When it’s time to pay, she should try to pay her part, trying to dot it as much sincere as she can. She has to be ready with the wallet and once the man has paid for her, say “thank you” and ask to pay the next time (that make implicitly clear that there will be “a next time”).  The girl must never make the first move, but just make clear that kind of move is well accepted.

To conclude I’d like to say that 70% of the success of the first date it’s based on the nonverbal talk, and the rest 30% is something that can make the real difference. Honesty and clearness are the main values that you want to follow in your first italian date. And as a sicilian saying says, “how it’ll end, it be told” :D

…distrattamente pienze a me!

T’addgiu voluto bene a te, tu m’hai voluto bene a me.

Così voglio iniziare. E meglio mettere le carte in tavola subito: questo è un post dedicato. Solitamente si capisce ma non lo dico. Questa volte lo dico e si capisce.
Si lo so che sono in Canada. E che di ragazze ce ne sono a “sporte” già belle e confezionate. Ma dimentichiamoci tutto questo. Sto bevendo una camomilla e lo sai che mi piace con tanto zucchero. Ma questa volta è insipida, un poco l’ho buttato in questo scritto.
Bene ho già mentito: avevo detto che non avrei parlato del Canada ma un poco ne devo parlare. Sono in Canada e a volte mi capita di pensare a te. Inammissibile e impensabile il non farlo, intollerabile se mi stessi ancora affliggendo come feci e rifeci. Ma ci sono degli episodi che è importante portare alla luce dei fatti.
Qui in Canada secondo me ti piacerebbe proprio venirci ad abitare. La gente è educata, tutti ti chiedono com’è stato il tuo giorno ma sostanzialmente ognuno si fa i cazzi suoi. Lo so che ti piace quando la gente si fa i cazzi suoi. Siccome poi sono tutte troie non ti devi preoccupare di discernere i buoni dai cattivi: ti basta fare la domanda “Are you open-minded?”. Se è sì allora è easy, o come dico io open-legs (a gambe aperte). Perciò anche su questo punto siamo a posto. Un altro aspetto che di certo gradiresti è la loro politeness (educazione). Tutti composti ed educati, in autobus salgono per primi donne vecchi e bambini. Le file sono regolari, non c’è chi tenta di fare il furbo e le strade sono sicure. La borsetta la puoi tenere anche un po’ sulla schiena. Qualche pazzo lo incontri anche qua ma ti posso insegnare due tre frasi per farli andare via. Un bello “Ai dunt spik inclish” aiuta sempre (non ho la certezza sei il tuo bizzarro accento è efficace quanto il mio ma anche su quello con due tre lezioni di siciliano rapido ne usciamo fuori).
Tuttavia sarà il traffico la ragione che ti porterà a richiedere la residenza permanente. Sono tutti bravissimi e guidano tutti come te. Infatti io m’annoio. Nessuno suona mai il clacson ma una volta ho visto uno che addirittura ha lampeggiato, sarà stato ubriaco fradicio. Nessuno va più veloce di sessanta chilometri orari, tu potresti sembrare uno Schumacher imbufalito al confronto. Si ti prendo in giro. E lo so che c’hai ragione, ma io rido lo stesso. Allo STOP addirittura si fermano, al dare precedenza rallentano e poi frenano tutti per tempo. Non come me, che dicevi che frenavo troppo tardi (io sta cosa poi non l’ho mai capita fino in fondo, tardi per cosa?).
Ma con rammarico devo dire una cosa che potrebbe allontanarti dall’esilio permanente. Si lo devo fare, non mi fermare. Lo so, è dura…
Al supermercato quando ti avvicini alla cassa e metti le cose sul nastro, neanche te ne accorgi che ci sta un tipo addetto a mettere la roba nei sacchetti. La tua cazzo di roba, lui la tocca e la mette nei minchia dei sacchetti senza chiederti niente. Ma t’immagini, porca vacca?
Niente sacchetto di plastica proteggi scolo della mozzarella, la carne con il pesce, i latticini senza conservanti coi latticini senza edulcoranti, l’uva di sotto e la farina di sopra, le mele una per sacchetto e le uova non si riescono più a trovare. Solo non si vedono i due limoni.
Io non so come potrei aiutarti in questo caso, potrei dire “Stai attento ragazzo che questa te se magna, questa è tosta” ma non so come si dice l’aggettivo “tosta” (e non sono molto sicuro sul te se magna).

Io non so che succede nelle tue giornate ma era importante che tu sapessi che persino quando compro il peanut butter guardo con indisponente indifferenza il tipo addetto ai sacchetti. Ma tu almeno distrattamente, parl emmè?

Distrattamente, Gioele.

Fò, Matti fò

Se dovessi scegliere una sola persona per cui io sarei disposto a dare la cosa più preziosa che ho, la mia vita, sceglierei mio fratello.
Del perché gli voglio così bene non mi sono mai domandato fino a trovare una risposta ma forse non ce n’è davvero bisogno. Spero che non sia solo perché abbiamo lo stesso sangue, in tal modo sarebbe una cosa assolutamente non arbitraria. E questo mi infastidisce.
Siamo maschi, ma questo non c’entra. Sono io che non riesco in alcune occasioni e con alcune persone a esprimere i miei sentimenti e mi viene perfino difficile scrivere questo di lui sapendo che potrebbe leggere. Trovo la forza oggi perché al momento si trova ad Ancona a sostenere i test fisici della Marina.
L’ultima volta che ho pianto è stato pensando a lui. Il momento era inopportuno ma non sempre si può scegliere e soprattutto alcune cose non si possono scegliere.

Durante l'ultima gara di scherma

Lui è più di un fratello per me e talvolta è stato anche troppo per me. Nonostante ci separino solamente cinque anni e mezzo a volte i ruoli familiari si sono mischiati, intrappolati in dinamiche arzigorzolate. Ma il tempo e la maturità sbroglia anche i nodi più stretti.
Nonostante questo non gli ho mai detto cosa provo per lui e il massimo che gli ho concesso è stato dormire con me ogni notte precedente il mio ritorno a Milano. Se dovesse esserci una persona che possa fermare il mio Canada quella sarebbe lui, se potesse esserci un motivo per tornare in bici a casa quello sarebbe il suo motivo.
Dormire con mio fratello comunque, e lo dico a mia totale discolpa, è un atto di grande amore fraterno. Appiccicoso come un polpo, ti si avvinghia intorno sia nei mesi d’inverno che in quelli bollenti, ama mettersi di traverso nel lettone e non si sa ancora bene il motivo (pare sia oggetto di studio da parte di una famosa università) riesce sempre e comunque a spingerti all’estremità del lettone e a lasciarti in meno di quindici centimetri di spazio.
Ho scelto io il nome di mio fratello, sono stato io il primo a piangere dopo la sua tormentata nascita e sono stato io a spiegargli perché fosse tanto bello il gioco del calcio. Sono stato io a insegnarli a guidare un motorino, sono stato io a spiegargli i razionali e chiede di me quando ha qualche problema che la sola mamma non possa risolvere. Tipo versioni di latino o problemi di virus al computer.

Mio fratello è l’unico fratello che un fratello come me vorrebbe avere come fratello, è il miglior fratello che io abbia mai avuto. Direi anche l’unico. E il fatto che non avremo una eventuale ereditarietà, il fatto che le donne non possano poter scegliere contemporaneamente lui o me, il fatto stesso che sappiamo di volerci bene tacendo, questi fatti ci rendono fratelli molto indivisibili. Anche se presto ci saranno più di diecimila chilometri a separare i nostri sonni saprò che lui, se solo potesse, sarebbe avvinghiato a me gustandosi ogni singolo secondo col fratello maggiore. Io.

BNG: Il sito dell’immigrazione canadese non è più sotto manutenzione. Continuiamo con la procedura per il permesso di studio

Questo post è stato copiato pari pari da qua. Una vita e mezza fa. Ero ancora in Italia, non sapevo ancora che cosa l’ambasciata mi stava riservando eppure ero speranzoso. E parlavo di Mattia, il mio fratello di cui vado orgoglioso tanto così. Anzi più grande di così. Quando scrivevo questo posto lui era in ballo fra test fisici, psicologici e di ogni altro genere. Neanche lui sapeva a cosa stava andando incontro, quale sorpresa il successivo Settembre gli stava conservando. Ed è stato lui che ha preso quel giorno la telefonata della Morosini, poi ha passato a me il telefono e ho provato a far chiarezza: era un venerdì e lunedì mattina tra le 8 e le 12 si doveva trovare a Venezia. Far chiarezza non è stato facile, cazzo se non lo è stato. Quando qualcuno ti dice per telefono che la tua intera vita sta per cambiare la botta può essere forte. E infatti quando chiesi a Matti cosa volessi fare lui mi disse: “eeehm, non lo so..” e farfugliò qualcos’altro che nessuno mai saprà. Chissà cosa ti passa per la testa in quel momento, lui potrà raccontarlo quando ne avrà voglia. E adesso io sono qua, in Canada, e lui è là che mi racconta su lunghe telefonate su Skype come ha fatto da timoniere a fregare il vento all’imbarcazione “rivale” e ad arrivare per primo in porto, è lì che mi racconta che si stava pisciando addosso e che mai più berrà prima di uscire in barca a vela (e ci credo, la laguna sarà fredda di questi tempi). Mio fratello è lì e sa come pilotare una barca a vela, conosce come usare una gondola e chissà di quante altre cose sta avendo esperienza. E ogni notte si sveglia alle quattro per farsi alla barba che “alla mattina ti passano un foglio di carta sulla faccia e non deve fare fru fru fru“, e tocca studiare il doppio che le cose lì sono serie.
E’ il sangue: sogniamo e desideriamo con la passione dei siciliani. Poi ci proviamo e ritentiamo con la tenacia dei poveri. E infine riusciamo e voliamo con il futuro dei migliori. Fò, Matti fò!

Si torna a "marinare"
Felicità

Pacchi collaterali…

Sto sgomberando la stanza. E’ giunto il mio ultimo anno in questa struttura. Forse ci tornerò dopo il Canada ma per adesso sono costretto a uno sgombero totale. Mi do un buon 60% di roba già impacchettata, il resto andrà in valigia e negli ultimissimi pacchi. Ma c’è una cosa che è troppo importante per buttarla. C’è una cosa che è troppo dolorosa da portare a casa. Sono stato un po’ ad annusare la rosa rossa oramai secca, l’ho tenuta fra le mani. Mi avevi insegnato davvero bene come essiccare una rosa rossa. E anche la mimosa di una festa ormai troppo lontana è essiccata nel modo corretto. Posso farti solo due domande? Le ultime due per adesso, sì…
Cosa ne faccio di una rosa ormai secca?
Come posso ravvivarla ora che ho capito come si essicca?

Per queste cose… – 5

Stavo cercando della carne che venisse meno di 10€/kg. Essendo a Milano e cercandola al banco del GS la cosa ha impiegato un certo tempo. Fra tutti i vai e vieni lungo il bancone della carne preconfezionata m’è venuto un ricordo del passato, di quel passato prima dei miei otto anni.
Si doveva andare da qualche parte, si doveva uscire. E perciò io e la mamma eravamo davanti lo specchio della casa vecchia, quella che comprerò non appena avrò i soldi. Doveva essere un momentaccio quello per la famiglia, ricordo il clima teso di quei giorni. E io, un bimbetto che non aveva ancora capito il momento giusto per sparare le sentenze, esordì:

Tanto lo so che c’è accesa solo una luce per risparmiare la corrente…vedi mamma, questa qua funziona se la avvito…

Del tipo, so come vanno le cose anche se sono piccolo. E lo dico apertamente, che tanto sono piccolo.
Di quei tempi ho appreso che non si cambia un paio di scarpe perché la punta è sbiadita. Di quei tempi ho appreso che il lavoro è la cosa più importante per vivere una vita tranquilla, di quei tempi ho appreso che se hai undici milioni di lire (o forse erano cinque, non ricordo più…) è meglio che ci compri un divano nuovo piuttosto che spenderli per sfamarti e così perderli del tutto. Ho appreso tante cose di quel tempo che mi hanno condotto a essere il lele di oggi. Il tempo e qualcun’altro diranno se ciò che ho appreso è stato il meglio per me.
Oggi però pensare che vengo da una casa con un bagno con una sole luce accesa, ad oggi che non ho mai vissuto in una casa con i termosifoni alle pareti e con l’allaccio del gas, oggi che sto per laurearmi al politecnico di Milano, oggi che il fegato costa 16.90€/kg, oggi io SENTO che ho sensibilmente migliorato le mie fortune. Che il viaggio in Canada non migliorerà solo il mio inglese, che i miei nuovi amici abbiano cambiato me più di quanto io abbia cambiato loro, che ho incontrato te in un caldo giorno d’agosto mentre indossavo la mia polo nera sbiadita preferita.
Per queste cose devo andare più spesso a comprare la carne al GS: è illuminante, illuminante cazzo!