Archivi del mese: ottobre 2009

Scoperta l’elettricità magnetica !

Avevo in mente di fare un bel post, di quelli che partono da princìpi ingegneri e terminano con una serie interminabile di ambiguità che dal punto di partenza – in realtà – non ci ficcano nulla. Si lo avevo in mente, e avevo trovato pure un argomento abbastanza convincente, abbastanza contorto. Abbastanza per ogni cosa che possa seguire questo avverbio di quantità.
Ecco io volevo solo dire che il monopolo magnetico non esiste. Lo ricordo ancora in quarta liceo: ero affascinato ed affascinati erano gli occhi della mia professoressa di fisica. Nonostante le fatiche per decenni da parte di illustri scienziati, ogniqualvolta una calamita veniva spezzata, in entrambe i due nuovi pezzi di calamita si trovava e il polo negativo e quello positivo, il più e il meno. Rosso e blu, yin e yang, castagne col sale e castagne senza sale, calzino destro e calzino sinistro, ciuri ciuri e oh mia bella Madunnina (dopo quest’ultimo esempio non so proprio che citarvi).
Tutto e il contrario di tutto insomma.
Come se la calamità sapeva che per stare tutt’assieme doveva avere una parte di un tipo e l’altra d’un altro tipo. Diversi, opposti direi. Eppure indivisibili. Spezzata, frantumata polverizzata, la calamita una cosa sapeva e una cosa faceva. Ovvio.
E invece col cazzo. Un pò di gente in un’officina di Berlino che, scherzosamente, hanno soprannominato Helmholtz-Zentrum für Materialien und Energie ha preso un paio di cristalli a forma di spaghetti comunemente noti come Spin Ice e ha scoperto il monopolo magnetico.
Ma dico io…ma..và và..

E vaffanculo và, io c’ho un’idea per un intervento e questi giocano a fare gli scienziati pazzi. Sti crucchi.

Tocca quello che vuoi!

  • *Le patate vanno giù. Per il resto va tutto su, tutto. Cioè forse non sono chiaro. Le patate sotto, il resto su. Se non servono le patate e quindi si può evitare l’acquisto non c’è scusa che tenga: TUTTO il resto va sopra. No non m’importa niente, basta!!
  • *Lecitina
  • *Il machete Mascara non è affatto pericoloso. Anzi se viene inciso sopra e sotto (ottenendo il desiderato offetto M a s c h e r a ) è meglio. Molto meglio, cara.
  • *Il cellulare nel taschino o dentro le mutande è pericoloso. Al riparo della borsetta (tutti sanno che la borsetta è schermata) invece è tutt’apposto. Qualcuno ha una graziosa borsetta per salvaguardare i miei eredi ?

[Ah si ?]

Ogni filosofo è un thread…

“…come ogni cosa nella vita per prima cosa bisogna sapere dove si vuole arrivare.”

Prof. Dal Fabbro Florangela durante una lezione sulla continuità ed esistenza delle derivate parziali

“Ogni volta che c’è una variabile condivisa c’è un potenziale problema”

Prof. Sciuto in vena di consigli colmi di tranquillità riguardo
la programmazione concorrente ( e non solo..)

“Le variabili globali possono essere modificate solo con una operazione di sincronizzazione”
Prof. Sciuto durante una lezione sulla sincronizzazione delle variabili globali.

“[I filosofi] L’unica cosa che fanno è pensare e a volte anche mangiare, sennò muoiono e non riescono neanche a pensare”
Prof. Fossati, parlando di un problema classico sulla gestione delle risorse ( e pare ci sia anche un ambiguo doppio senso sull’apparato digerente dei filosofi).

“Ogni filosofo è un thread”
Prof. Fossati, come sopra.

I giorni in cui ho imparato che: #2.

Ci sono giorni che passano inosservati, e giorni che spostano i corsi dei fiumi. Giorni in cui si piange, e giorni che tutto sembra possibile. Giorni in cui la sola cosa che sembra possibile è nascondersi al riparo d’ogni uomo, e altri che paiono troppo per essere veri.
Giorni che passano. Incuranti del proprio valore, spietati con la loro precisione. Stupìti da quanta importanza venga data loro, estasiati dal potere che possiedono senza però abusarne.
Trascorrono e poco o nulla può fermarli.
Talvolta hanno un disegno comune, e talvolta quei giorni accomunati da comuni emozioni cambiano nomi: mesi.
Ma non è cambiato nulla: trascorrono, non si fermano, possono essere contati ma non possono essere afferrati, sono capaci di stritolare un uomo e dopo portarlo sulle stelle. Si direbbe quasi che non esistono, troppo perfetti e troppo inamovibili.
Chi è colui che nel contempo esiste ed è anche perfettamente inamovibile ?

E io, sentendo un brivido lungo la schiena, riesco appena ogni mattina a fare -1. Non sono tanto buono con le sottrazioni, i giorni per me sono stati sempre pressoché simili, simili che m’ero annoiato. Non li contavo più. E’ quando non li conti, che i giorni sono tristi.
Bugia: la mattina faccio anche le addizioni, ed è grazie al +1 d’ogni mattina che oggi mi ritrovo su questo letto a sancire il secondo +1 che trasforma i giorni in mesi. Brividi.
In 2 mesi riepilogo brevemente cosa ho appreso:

Ho imparato che è pericoloso non fidarsi delle persone.
Ho imparato che è pericoloso fidarsi delle persone, soprattutto di quelle che sembrano simpatiche.
Ho imparato che è pericoloso fare il bagno nell’acqua alta.
Ho imparato che è pericoloso fare il bagno nell’acqua. Alta o bassa che sia.
Ho imparato che al massimo posso farmi una doccia, un bagno in vasca è pericoloso.
Ho imparato che devo farmi la doccia mattina mezzogiorno sera, in seconda serata e se rimane un pò di tempo ne posso fare una bonus a scelta fra:

  • prima della seconda colazione
  • prima della merenda

Ho imparato che è pericoloso mangiare di fretta, piano, intermedio.
Ho imparato che è necessario controllare le etichette, i fogli illustrativi, e tutti i pizzini attaccati ai vestiti, ai barattoli. Dovunque.
Ho imparato che è pericoloso assumere grassi disossidati, olio di palma, burro, olio, carbonato acido di sodio, lectina di soia.
Ho imparato che, quindi, è pericoloso ingerire qualsiasi cosa che abbia un aspetto invitante.
Ho imparato che è pericoloso far colare la nutella sul bordino del barattolo. C’è gente che c’è morta, che scherzi…
Ho imparato che la nutella è pericolosa. Anche qui stragi di bambini affamati.
Ho imparato che è pericoloso fare la spesa al gs tranne se:

  • Si inserisce nel carrello prima la roba pesante, e poi quella leggera.
  • Girando fra i corridoi non si torna mai indietro: efficienza vuole che bisogna pensare a casa l’esatta collocazione di ciò che è necessario.
  • Si è controllato tutto: ora minuti secondi di scadenza, data di produzione, luogo d’imballaggio lectina e quant’altro (n.d.r vedi qualche punto su)
  • Si sistema la roba nei sacchetti secondo precissimi assiomi, che pare siano stati incisi dietro le famose tavole del monte Sinai.
  • Si raggruppano gli acquisti per numeri primi: o a 1 a 1, o a 2 a 2, o a 3 a 3, o a 5 a 5…..o a 17 a 17, o a 19 a 19…(seguito): se si sbaglia si deve tornare tirare tutto fuori e ricominciare dall’inizio. Naturalmente senza passare dal via.
  • Si sistemano mele, pere, lattughe, patate in cima a tutto. Si narra di un uomo distratto che perì per i colpi di una verza iraconda.

Ho imparato che è pericoloso possedere un autovettura, un ciclomotore, una bicicletta, un monopattino, una sedia a rotelle.
Ho imparato che è pericoloso schiacciare il pedale a destra.
Ho imparato che è non pericoloso avere due piedi sul pedale centrale, se c’è anche l’aiuto di una mano meglio. Non si sa mai…
Ho imparato che è pericoloso superare gli 80km/h se hai un’automobile di stampo francese del ’98. Per informarsi sui limiti di velocità catalogati per casa e annata di produzione siete pregati di contattarmi. Se non lo fate è pericoloso.
Ho imparato che è pericoloso non lavarsi le mani. Se non hai mai lavato le mani e non è mai successo nulla, adesso che si è consapevoli che è pericoloso, pericoloso lo diventerà.
Ho imparato che bisogna lavarsi le mani prima dopo e durante i pasti. Lo hanno detto in televisione.
Ho imparato che è pericoloso uccidere le zanzare: bisogna fargli notare con garbo che si è fatta una certa ora, accompagnargli alla porta, porgergli il cappotto e aspettare che si siano allontanati prima di richiudere la porta.
Ho imparato che è pericoloso sedersi in un mezzo pubblico, stare in piedi in un mezzo pubblico. Stare è pericoloso.
Ho imparato che è pericoloso stare perchè i microbi bramano te: e ti troveranno dovunque ti nasconderai.
Ho imparato che Amuchina sta a “Crocifisso e aglio” come microbo sta a Vampiro.
Ho imparato che è pericoloso andare in giro senza amuchina. Non solo uccide i microbi, ma puoi pure spruzzarla negli occhi ai malintenzionati che ci stanno in giro. L’effetto è garantito: cambieranno atteggiamento e ti ringrazieranno per avergli fatto rivedere la luce, per averli disinfettati.
Ho imparato che è pericoloso indossare i calzini al rovescio, o scambiare il destro col sinistro: si rischia una seria confusione e mal di testa atroce per il resto della giornata.
Ho imparato che è pericoloso tenere il telefono acceso durante la notte. Ma quando lo si porta nel taschino della giacca o vicino alle mutande aiuta la normale circolazione.
Ho imparato che è pericoloso mangiarsi le unghie: ma incidersi le ciglia con un pericolosissimo machete (comunemente noto come mascara) o colorare i bordini dell’occhio col rischio che si esce dai bordi e patatrac è invece tutt’apposto.

H
o imparato che è pericoloso non provarci, non tentare, non provare a mangiare la fragolata. Si corre seriamente il rischio di non poter avere la possibilità di imparare tutte queste utilissime cose.
E si sarebbe potuto correre il rischio di rimanere musoni, di rimanere coglioni di non mettere sotto braccio il corso della propria vita e insieme andare in Centrale verso la felicità:

Scusa. E basta.

Questo è un intervento di scuse.
Scusa se non ho scritto in questi giorni: mi sono tristemente accorto che quando tristi non lo si è io a scrivere proprio non ci riesco.
Scusa se non scrivo dal 25 settembre: solo che in questi giorni gli spazi concessi alla tristezza sono stati così limitati e concitati che non c’è stato bisogno di ricorrere alla scrittura catartica.
Scusa se qualche spina nella mia corazza oramai dismessa ha ferito qualcuno, che ferite non ne meritava: il mondo è crudele troppo spesso con chi crudele spesso non lo è.
Scusa se ho preferito cedere alle tentazioni adolescenziali, rinnegando i miei principi: quei principi che, pur essendo insignificanti ai fini della rivoluzione terrestre conducano per mano la mia vita.
Scusa se ho il vizio di conoscere oltre i limiti imposti dall’articolo 15e21 della Costituzione Italiana: alcuni questo lo definiscono “scazzinamento”.
Scusa se non so spegnere la luce, girare il volto, dormire, runfare, razionalizzare, cerebralizzare: dicono che usi, costumi, tradizioni e passioni della Sicilia zampillano nelle mie vene.
Scusa fratello mio se hai l’impressione che io mi dimentichi di coloro che possiedono il mio stesso sangue: e scusami se dovrai dirlo tu alla mamma che non dimentico.
Scusa se ho riportato alla memoria, così quasi per sbaglio, di pomeriggi tra lacrime e sangue sotto le coperte di un povero letto: non tutto il sangue che scorre in me ha un buon sapore.
Scusa se ho creduto per anni ch’io appartenessi più alla razza animale che a quella umana: soltanto che mi viene più semplice infiammarmi mostrando i denti che asserire stupidi scuse.
Scusa se ritengo che talvolta essere bestie sia la strada più veloce, più indolore e più pirotecnica per ottenere ciò che voglio: col CAZZO che vado a parlare, a chiarire, a discutere, a fare l’essere umano.
Scusa se non riesco a farti capire che in realtà quel che tu hai capito e così poco che potrei facilmente fare spalline e dire “…non hai capito.”: sarò pure siciliano dentro fuori e nell’intramezzo ma sono un poco sconclusionato con le parole.
Scusa se non c’ho il Cayenne: anche se so che non lo voi.
Scusa se sono puntuale: odio far tardi agli appuntamenti, per questo m’insedierò giorni prima di fronte Via Michelangelo Iorio.
Scusa se ho organizzato solo un giorno prima l’ultima giornata a Torino: si sa, io spezzo il gruppo.
Scusa se non mi sono accorto del mio enorme potere decisionale, esistenziale, territoriale, amatoriale sul resto dei miei amici: essere papa e non accorgersi, per questo chiedo scusa.
Scusa mamma se forse quest’estate potremo vederci per poco, e lo so che è un anno che m’aspetti: proverò a restare con te a settembre.
Scusa se corro troppo: e che quando stai una vita a fare l’arrampicatore, appena ti danno un paio di sci e ti dicono che è l’ora della discesa la prima cosa che si fa e sbattere contro il primo tronco d’albero.
Scusa se sono un ottimo arrampicatore ma un pessimo sciatore: a me gli sci non me li ha mai offerti nessuno.
Scusa se la prossima volta non saluto la gente nei corridoi: si lo so che si dovrebbe fare, ma certe gente merita il saluto negli occhi. Collo sputo.
Scusa se non ho la saliva abbastanza acida: rimedierò mangiando mattina mezzogiorno e sera panino kebab e sgombro.

Per tutto ciò per cui scusa non l’ho chiesto vorrà dire che: o l’ho dimenticato, e quindi non era importante. O l’ho voluto dimenticare, e quindi non era nè importante e non ci dovete rompere i coglioni.
Che stasera mi gira storto, e invece di incazzarmi e rompere orologi che non ho, ho chiesto scusa. E mi lavo le mani spesso, sto attento ai grassi animali e rispetto le scadenze. Verifico che sui miei calzini non ci siano aggrappati stupidi batteri pigliati chissà dove e ho rimosso dalla mia vita il formaggio: è pericoloso!

(…e con questo siamo già al second post di scuse( . ) in tutto il blog, oh cazzo mi sto rammollendo!)