FDC – 2

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L’ozio di questi giorni mi ha fatto pensare molto: tutti sanno che stare su un letto a grattarsi l’ombelico è il miglior modo per pensare molto.
E poi uno non è che pensa, così, e poi non finalizza.
Pensi-Scrivi. Rileggi-Ripensi-Elabori-Agisci (o continui a grattarti l’ombelico).
Ho pensato di descrivere la situazione che mi circonda dopo aver sciolto le redini del mio destino, ma poi ho pensato che un bel post campanilistico non sarebbe stato malaccio. E poi ho pensato di far l’unico anche mentre navigo nei campi elisi e parlare della mia morte. E anche questo non era malaccio. Poi mi sono messo a leggere i miei vecchi post sul mio vecchio blog e ho pensato che un bel post nostalgico stile “rimembri ancora quel tempo della tua vita mortale quando beltà splendea” non poteva certo arrecare danno a nessuno.
Infine mi son sentito tanto confuso e adesso non so neanche perchè sto qua a pigiare tasti.
Quando la vita per un attimo ti sorride, come una donna incontrata per la strada e mai più rivista, quando le foglie cadono dagli alberi e tu sei lì ad ammirarle, quando tutto ciò che ti circonda ignora la tua presenza e tu non fai altro che goderne, quando provano a morderti i tendini e tu stai lì che saltelli con una fune gioendo..ecco, perchè io dovrei continuare a pigiare questi stupidi tasti ?
C’è un mondo là fuori che è marcio, e io porgo saluti e gentilezze ai miei futuri boia preferiti. E io non mi curo dell’attimo, e della pioggia e delle zanzare. Non posso far altro che ringraziare il corso degli eventi, provare a introdurre un elemento magico e illudermi che sia tutto frutto di qualcuno che mi vuole bene.
E guardarmi intorno, e non dover più lottare per ottenere ciò che m’è stato ingiustamente tolto. Non più adesso, adesso che nessuno può togliermi ciò che sta a fianco a me. Nemmeno ingiustamente.

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