Tenco cento tonce.

Commento del 18 Marzo 2007

ao ma te me metti n’angoscia fio mio…..stai sempre a piagne sempre a fa er marmellonelui ti bacia e io rosiko e robba der genere le donne nn tele devi inkullaaa nn fa er sottone quanno te vedo e leggo qualkosa sul tuo blog me se pia a maleeee falla finita
sorridi alla vita

Così parlava lui (anche se questo tipo è particolarmente analfabeta) e chi mi girava intorno in quegli anni lì. Vabbè lo dico subito, questo è un post celebrativo! Il centesimo intervento in primo fu scritto di sabato, il 16 maggio 2009.

Faccio della mia vita universitaria la mia unica vita. In attesa che qualcuno mangi quella cazzo di fragolata con la panna.

Poi quella fragolata fu mangiata, e giungono notizie rassicuranti: non era poi così cattiva, anzi!
Non ha fatto indigestione, non ha “fatto andare al bagno” (leggesi sciolta), e ne mangiamo a cucchiaiate. Poco per volta, per via dei limiti geografici. Ma pare che nel mangiare le fragolate non si ragioni quantitivamente.
E così che sono diverso, in questi cento posto uno dopo l’altro mi sono trasformato. Sono un io nuovo, che sorride alla vita, e non sto più “sempre a piagne”. Alla fine ho dato Elettrotecnica con 32.5 arrotondato a 30, e molte altre materie. Adesso preparo Probabilità e Statistica; pertanto vorrei sottolineare che:

  • Il 54% del blog esprime felicità, Amore e interventi allegri
  • Meno del 10% è un post identificato con la parola Triste o ricordi (che non necessariamente sono tristi)
  • Il resto 36% è di carattere generico, esprimono volta per volta l’attualità della mia vita. Ma nessun piagnisteo, niente che possa avvicinarsi allo struggente.

Avevo deciso di chiamarlo così, il blog, perchè doveva trattare di notizie leggere, futili, stupidaggini. Dovevano essere Minciati con le ossa dolci (e quindi oltretutto inesistenti) ma mi sono innamorato (ele diabetico). Tutto ha preso un significato, in ogni intervento chi deve, coglie la sua frecciatina: ogni post in un modo o in un altro è stato un tiro con l’arco.  
Sono consapevole adesso: sono stato un piccolo uomo che ha tenuto tesa la corda del suo arco per mesi e mesi. Paziente non lo è stato sempre, così è successo di sbagliar mira, di far partire un colpo prima del giusto momento. Ma quando questo è arrivato, ha tentato. Quel piccolo uomo è felice, ha colpito.

 Donna, Deo mi dirà: «Che presomisti?»,
sïando l’alma mia a lui davanti.
  «Lo ciel passasti e ’nfin a Me venisti
e desti in vano amor Me per semblanti:
         ch’a Me conven le laude
e a la reina del regname degno,
per cui cessa onne fraude».
Dir Li porò: «Tenne d’angel sembianza
che fosse del Tuo regno;
       non me fu fallo, s’in lei posi amanza»
.
Cento di questi post!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.