Sono un gay?

Ci sono due cose da sapere per capire a pieno questo post: sono sempre stato un tipo timido, impacciato e molto silenzioso.
Seconda cosa, in questi mesi ho collaborato col magico politecnico di Milano per assistenza internet nella residenza che mi ospita. C’è chi lo chiama dormitorio, e chi lo chiama pensionato: sono termini appropriati sicuramente.
Comunque sia fra le varie persone che hanno bisogno d’aiuto ieri è venuta una ragazza francese. Avevo un computer francese, che ha la tastiera totalmente diversa dalla nostra, con un sistema operativo mai visto prima. Limpus o qualcosa del genere pare si chiami. Non ci capisco niente e porto il pc da un mio amico che sta venti stanze più in là. Nel tragitto mi chiede se voglio andare in stanza da lei, a bere dice. Bah, sarò improvvisamente diventato un uomo di cui potersi fidare? Insomma, c’ho i capelli non pettinati una felpa e delle ciabatte. Chi mai si potrebbe fidare di me? E poi la storia del drink mi assomiglia moltissimo a quella della collezione di farfalle. Dico di no e proseguo. Il mio amico non riesce a combinare una cippalippa (si scoprirà che mancavano i driver) e mentre torno indietro verso la mia stanza mi richiede se voglio un drink, che non mi devo fare nessun problema. Bah, io sono impacciato. Timido, e non so parlare bene l’inglese. Avrò fatto la figura del gay, ma le ho detto semplicemente un accennato “i don’t drink, thank you”. Sono tornato in stanza, ho chiuso la porta, ho preso una wuhrer, l’ho stappata e l’ho smezzata con Khadir.
Chissà che m’avrebbe fatto la francese, se era solo un drink o se era qualcos’altro? Chissà qual’è il modo giusto di vivere, se è meglio un just for fun o un “..perchè è un bravo ragazzo perchè è un bravo ragazzooo…”. Chissà.
Ho fatto la figura del fricchettone santerellino, ma who cares?
In fondo anche con i capelli disordinati resto sempre un bravo ragazzo. E mi sta pure crescendo il dente del giudizio!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.