Io non voglio essere pregato!

In Italia succedono cose ma io me ne accorgo solo 9 ore dopo. Ad esempio stanotte sono morte quante, 13, 15 persone. Una briciolina, ma che dico, una bricioletta se contiamo i bambini massacrati in Siria (giusto per fare un esempio, sia chiaro). Ma l’Italia si sfoggia dell’appellativo di paese civilizzato, moderno e all’avanguardia. Anche se poi al primo terremoto qualsiasi (se confrontato a quello del Giappone, giusto per fare un esempio sia chiaro) le case e le cose cadono giù. Gli operai, ritenuti fortunatissimi assai fino al giorno prima per il solo fatto di avere un lavoro, muoiono come quando si sbattono le uova per fare le crepes. Dato che è da un po’ che la parola terremoto è collegata a quella della morte ogni volta che sento una notizia simile sui giornali penso, chissà quanti saranno i morti. L’Italia bellissima cade a pezzi perché l’Italia di bello ha tante cose vecchie nel passato e molte poco belle nel presente. E poi siamo il paese delle contraddizioni. La bimba ha appena perso i suoi genitori e farebbe di tutto per averne indietro almeno uno, che è meglio di niente. E il prete che era salvo rientra nella chiesa per salvare la statua della madonna. Di chi? Boh. Che poi il Signore lo disse che non bisogna abusare della sua clemenza, che l’idolatria è un peccato e, che cazzo, i preti non dovrebbero aiutare la gente invece di fare i pompieri delle statue?
Per non parlare di quella vecchietta che non ha più un tetto sotto cui guardare “C’è posta per te” ma si lamenta alle televisioni che la domenica non può più andare a messa perché la casa del signore è inagibile. Ma pensa te ‘sti barocchiani del ‘600 che fanno le chiese che poi cadono giù! L’Italia è un paese strano. Chi non emigra evade. Ma poi al momento del terremoto tutti con le mani giunte a chiedere i buoni “Terremoti, casa omaggio (usufruibile fra una trentina d’anni) “. Sotto quale punto di vista lo stato deve risarcire? E ben pochi possono urlare ai quattro venti di aver pagato le tasse (ma anche se fosse…). Una volta ero in bici, uno con la vespa m’ha inculato, io sono caduto e mi sono sbucciato il ginocchio. Pensate che abbia chiesto il risarcimento allo stato? Se c’è un rischio che non si è disposti a correre ci sono le assicurazioni. C’è quella sulla salute, quella sull’automobile, quella sulla lavastoviglie (leggesi garanzia), furto, incendio, rapina col cacciavite, rapina a mano disarmata e c’è pure quella sul terremoto. La casa casca giù? Rimettila su in 4+4 = 8 con noi! Le assicurazioni costano care e sono praticamente un furto? Vuol dire che dovete pregare più forte che il terremoto succede da qualche altra parte e no a casa vostra. Mi chiedete se c’ho un’assicurazione a casa mia in Italia? NO, non ce l’ho. Abbiamo a stento i soldi per pagare il mutuo. E allora sono ipocrita? No, se la mia casa casca giù insieme a loro vengono giù i santi, Beatrice e il paradiso tutto. Mica Monti o le preghierine del Papa. Che, tanto per dire, per me portano pure un poco di sfiga. Vabbene che è il suo mestiere ma che pregasse su qualcun’altro.
Io non voglio essere pregato!

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