Le svizzere, la cocaina e il timore del lavapiatti

Oggi s’è concluso l’ultimo giorno di scuola. Era iniziato tutto qua

Partiamo con le precisazioni. Se disprezzavo le relazioni sociali presenti in quella scuola, col senno del poi posso dire che sono quello più conosciuto là dentro. Nessuno è veramente mio amico ma se chiedi dove sta l’italiano quelli ti portano dritti da me. E non perché faccio il tamarro, giusto un pochino (camicia e maglioncino che fa sempre figo).
Un’altra precisazione riguarda la Svizzera. Parlavo di una svizzera ed è andata a finire che adesso ne parlo di un’altra. Sempre di svizzere si tratta, la prossima volta che ne incontro una ci sto attento. Alcune di loro hanno il fascino dell’impenetrabilità (caratteriale). Poi sono pure ricche (tutte!) e questo è un fattore da considerare nell’equazione delle relazioni sociali. E ve lo dice uno che per poco non c’aveva il bue e l’asinello a scaldarlo (senza scomodare esempi altisonanti, si capisce). Ma per tornare in tema di teorie, se qualche giorno fa ho dato una botta di pedale troppo potente, io -uomo cauto e coscienzioso- mi sono buttato tutto dall’altre parte (che fuor di metafora si chiama martufaggine (che fuor di dialetto umbro si intende misantropia)). Così oggi ho detto un goodbye agli inglesi, un adieu alle francesi e un adeus (ma questa è la versione formale, tchau è quella fra amici) ai brasiliani e me ne sono tornato a casa sotto un piogge battente.

Adesso mi aspetta il lavoro. Ho due proposte di lavoro scottanti e, quindi, altrettanti colloqui di lavoro. Uno domenica e uno sabato. Il primo è la migliore che mi potevo aspettare dalla scuola: bartender, barista (che in inglese vuol dire solo quello che fa il caffè), cameriere e sparecchia-tavoli. Sarà uno stipendio da 10$/h ma il posto è carino ed elegante e questo vuol dire tante mance, che ci vuole n’attimo che arrivino alle 20$ per ora. Nessuno sbaglio, è un arrotondamento per difetto.
La seconda posizione è un posto in cucina, sguattero. No, non c’ho girato intorno. Questo significa il lavoro più duro che c’è in cucina, no mance e stare perennemente piegato su un lavandino con le mani a mollo toccando le schifezze che gli altri non hanno voluto toccare. Sempre 10$/h, ma non c’è bisogno di ripeterlo due volte che darò il massimo nel primo colloquio.

Che poi a dirla tutta quest’estate ho lavorato a 3€/h e le mance me le ha date solo il batterista di Vasco Rossi. E quello che mi ha chiesto se c’avevamo la cocaina!

Gli ho risposto serissimo che dovevo controllare in magazzino.

2 pensieri su “Le svizzere, la cocaina e il timore del lavapiatti

  1. Ma sei sicuro di essere in canada e non in Svizzera? Ma quante sono?XD
    Comunque, felice che la scuola sia finita così finalmente puoi lavorare un pò e vivere la vita canadese nel suo complesso! In groppa al riccio per i colloqui!!

    Seya

    1. E non ho mai menzionato la svizzera 28 enne che adesso è super incazzata con me perché l’ho rifiutata ripetutamente. D’altronde una cosa l’ho imparata: i soldi non sono tutto :D
      [Modalità figo OFF] Stamattina Victoria m’abbraccia con una giornata di sole da far paura. Che sia un buon segno per il mio colloquio di questo pomeriggio?

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